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Benedetto XVI si affaccia sulla piazza virtuale

[Così ne parla La Stampa]

Le parole del Papa al termine dell'udienza generale del mercoledì (20 maggio) ai pellegrini di lingua inglese (ben a proposito, visto che la lingua franca di internet è l'inglese) - Traduzione dell'Osservatore Romano:

La prossima domenica, la Chiesa celebrerà la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. Nel mio messaggio di quest'anno, invito tutti coloro che utilizzano le nuove tecnologie di comunicazione, in particolare i giovani, ad avvalersene in modo positivo e a comprendere il grande potenziale di questi strumenti per creare vincoli di amicizia e solidarietà che possano contribuire a un mondo migliore. Le nuove tecnologie hanno modificato in maniera fondamentale le modalità di diffusione delle notizie e delle informazioni e di comunicazione e relazione fra le persone. Desidero incoraggiare quanti accedono al ciberspazio a essere attenti a mantenere e promuovere una cultura di autentici rispetto, dialogo e amicizia in cui i valori di verità, armonia e comprensione possano fiorire. Giovani! Mi rivolgo in particolare a voi: siate testimoni della vostra fede nel mondo digitale! Impiegate queste nuove tecnologie per far conoscere il Vangelo cosicché la Buona Novella dell'amore infinito di Dio per tutti risuoni in nuovi modi nel nostro mondo sempre più tecnologico!

Ed ecco, sempre dall'Osservatore Romano, la presentazione del nuovo portale dedicato al Papa.

"Giovani, siate testimoni della vostra fede nel mondo digitale!". Mentre il Papa lanciava quest'appello da piazza San Pietro, durante l'udienza generale di oggi, mercoledì 20, al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali si stavano dando gli ultimi ritocchi al portale "Pope2you", la nuova finestra che da domani, giovedì 21 maggio, si apre sul web per consentire ai giovani di conoscere l'attività di Benedetto XVI.
"Abbiamo voluto dedicare questo nuovo sito ai giovani - ha detto a "L'Osservatore Romano" l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio - per entrare in dialogo con loro in modo più diretto. E perché possa essere un dialogo fruttuoso, ricco, caratterizzato dal rispetto e dall'amicizia abbiamo voluto utilizzare il digitale, cioè lo strumento a loro più congeniale, attraverso il quale si ritrovano quotidianamente a volte anche senza conoscersi di persona". Tra l'altro il nuovo sito viene inaugurato alla vigilia della celebrazione della quarantatreesima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il cui tema non a caso è proprio "Nuove tecnologie, nuove relazioni". Quanto Benedetto XVI tenga a queste nuove forme di incontro, lo testimonia l'attenzione che ha sempre dedicato all'argomento. L'ultima volta, in ordine di tempo, proprio con le parole rivolte questa mattina a quanti usano il ciberspazio. "L'appello di questa mattina - ci ha detto ancora l'arcivescovo Celli - rappresenta uno stimolo ed un incoraggiamento. Lo stimolo è quello di essere propositivi nel promuovere una cultura del dialogo, del rispetto reciproco, dell'amicizia. Il coraggio è quello di mettersi in gioco nel mondo dei social network, e rendere testimonianza dell'amore di Dio per tutti gli uomini". Dunque il ciberspazio come luogo da abitare scelto dalla Chiesa per incontrare l'uomo dell'era del digitale, si allarga. "Pope2you" si aggiunge agli altri strumenti già utilizzati per diffondere il Vangelo: wikipedia, youtube, iphone, facebook.
"Il nuovo portale - ci ha spiegato ancora l'arcivescovo - consentirà di accedere direttamente al mondo parallelo di facebook grazie ad un'applicazione che consentirà di inviare ai propri amici una fotografia virtuale con una frase scelta tra i discorsi del Papa. Ed è bene precisare che la presenza stessa del Papa su facebook si limita proprio a questo, cioè alla possibilità di inviare una sua fotografia con dedica, cioè con una frase presa dal suo magistero. Tutto qui". Più attiva ed effettiva invece la presenza sul sito che si inaugura giovedì perché "in questo luogo virtuale - ci ha spiegato ancora l'arcivescovo Celli - i giovani non solo potranno trovare tutte le notizie che riguardano il Papa e la sua attività, ma potranno entrare in contatto con la persona di Benedetto XVI, attraverso la sua parola". Il sito è in cinque lingue: italiano, spagnolo, inglese, francese e tedesco ed è frutto della collaborazione fattiva con l'ufficio delle comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana.


Nota di InternEtica

Cultura del dialogo... dialogo messo a tutte le salse... ponti da costruire... vedere ciò che ci unisce piuttosto che ciò che ci separa...
Aderiamo con prudenza a questa "cultura del dialogo" . Vale in campo religioso ciò che vale per gli altri campi in cui si vuole instaurare un dialogo, bisogna conoscere chi si è, da dove si parte, di che cosa si parla, con chi si parla.
Per il dialogo interreligioso la consapevolezza del cattolico della sua identità è così fievole che spesso il dialogo è vissuto nella confusione e anziché arricchimento provoca omologazione (più spesso da parte cattolica, ci è dato constatare).
Chi doveva formare i nostri giovani ha apparentemente fallito tanto grande è l'ignoranza e la confusione o anche gli ideologi postconciliari, a tutti gli scalini della scala gerarchica - così aperti al mondo, ad un ecumenismo fai da te, ad una Chiesa che cammina, saltella con il mondo - hanno deformato i nostri giovani. Buonismo, irenismo, volemose bene, queste per noi non sono le basi corrette per un buon e autentico dialogo.
Ben venga internet se può dare accesso più facilmente ai nostri giovani al Magistero di Benedetto XVI, poi ci vorrà chi li aiuterà ad approfondire, sperando che sia in accordo con il Papa...
Grazie a molti siti, giovani e meno giovani possono anche confrontare ciò che viene detto dai loro pastori con il Magistero petrino e le sorprese non sono rare.


Dietrofront dopo la bocciatura di CEI e Osservatore

CITTA’ DEL VATICANO - Benedetto XVI apre la web-finestra e si affaccia sulla piazza virtuale. Il Pontefice, smarcandosi dagli altolà vaticani ai «social networks», ha lanciato ieri il suo profilo su «Facebook», la comunità telematica che raduna in una rete planetaria 200 milioni di persone. L’approdo di papa Ratzinger nel cyberspazio è l’esito di «Pope2You» (Pope to you), il piano del dicastero vaticano delle Comunicazioni sociali per avvicinare la Chiesa al linguaggio dei giovani grazie ai «new media». Un progetto «di frontiera» che apre il pontificato, oltreché a «Facebook», ad altri mondi digitali come i-Phone (è stata creata una specifica applicazione per vedere il Papa sulla piattaforma iPhone e iPod touch), YouTube e Wikipedia.
«Da qui la Chiesa porterà la parola di Cristo ai giovani di tutto il pianeta, comunicando in amicizia con loro - spiega l’arcivescovo Claudio Maria Celli, ministro vaticano della Comunicazione -.Saranno disponibili notizie in tempo reale, in cinque lingue, sull’attività di Benedetto XVI, da leggere anche sul telefonino». Ed è proprio attraverso il portale «Pope2You» che da ieri si può accedere al profilo di Joseph Ratzinger su «Facebook» e sono già migliaia le richieste di amicizia.
«Per ora il Pontefice non scriverà personalmente i suoi messaggi - puntualizzano in Curia -.Il suo profilo è da considerarsi piuttosto una piazza virtuale in cui trovare foto e parole del Papa e da cui inviare cartoline. Insomma un nuovo luogo, finora inesplorato per il Pontefice, dove incontrarsi, dialogare e sentirsi più vicini al suo pensiero».
Eppure le resistenze allo sbarco su «Facebook» non sono mancate. Pochi mesi fa «Second life» e i social networks furono duramente criticati sull’«Osservatore romano» dal cardinale Ennio Antonelli, ministro vaticano della Famiglia, che alla «crescita vertiginosa delle realtà in cui si propone una vita virtuale in un ambiente» attribuisce la «mercificazione delle relazioni familiari». Mette in guardia anche la Cei secondo cui la «questione dell’amicizia si gioca intorno al rapporto tra connettività e riconoscimento dell’identità».
E i social network «non producono amicizia in automatico, offrono semplicemente occasioni, ma il rischio è che l’essenziale del volto venga eliminato o ridotto a inoffensivo spettacolo». Di qui il monito dei vescovi italiani a «guardarsi dalle facili scorciatoie delle false intimità esasperate nelle relazioni virtuali, e a rispettare i tempi e le forme reali dell’amicizia».
Il sì di Benedetto XVI a «Facebook» fuga ogni timore ed è stato preceduto dall’Accordo fra il Vaticano e il motore di ricerca Google. Il Papa su Youtube ha un canale personalizzato: discorsi, immagini, filmati di Benedetto XVI direttamente su Internet «affinché tutti possano averne conoscenza e fruirne senza mediazioni».
Si tratta di un canale con immagini e notizie a getto continuo a cura del Centro televisivo vaticano (Ctv) e della Radio vaticana e si può reperire direttamente su Google tutti i testi dei discorsi e i documenti. Così parole, immagini e news sul Papa giungono da fonte diretta per «rispondere all’esigenza di molti fedeli di seguire «non stop» l’attività del Pontefice e della Santa Sede».
L’interesse per le potenzialità del web accomuna Joseph Ratzinger al predecessore Wojtyla, al quale si deve la prima trasmissione esclusivamente via Internet di un documento pontificio, cioè, nel 2001, l’invio nell’etere della Esortazione postsinodale «Ecclesia in Oceania». «Questo portale è il primo tentativo valido di un sito che cerca di avere un dialogo propositivo tra il Papa e i giovani», precisa Celli.

© Copyright La Stampa, 22 maggio 2009

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