Commento all'Omelia del Card. Ruini, su
"Avvenire" del 23 maggio 2004
XXXVIII giornata
mondiale della comunicazioni sociali - I media in famiglia : un rischio
e una ricchezza. Il Card. Ruini: «Il
quotidiano cattolico e gli altri mezzi di comunicazione sono una via
privilegiata e imprescindibile per il progetto culturale» - Messaggio
del Papa
«Imprimere
una svolta al processo di gestione e di controllo sociale dei media».
È questa secondo il cardinale Camillo Ruini la nuova sfida alla quale
la Chiesa italiana deve prepararsi.
Con l'aiuto «delle famiglie,
delle associazioni e degli organismi» e anche dei media cattolici di
cui ha sottolineato l'importanza.
Il presidente della Cei ha celebrato
ieri mattina la Messa che ha aperto la seconda e conclusiva giornata
di lavori del Convegno "I media in famiglia: un rischio e una
ricchezza". E nell'omelia si è soffermato proprio su questi due
ultimi termini. «Mentre si moltiplicano le analisi sociali e i
rilevamenti statistici sul ruolo dei media in famiglia - ha detto -
sembrano mancare gli strumenti per documentare quanto i media stiano
provocando all'interno della struttura antropologica, nella percezione
che ogni persona ha della propria identità e del proprio
destino».
I media
hanno, in altri termini, non solo la capacità di «farsi intimi» a
ogni nucleo familiare, ma anche di «incidere sulla crescita o sulla
disgregazione delle famiglie». Perciò «la presenza dei media in
famiglia deve essere attentamente analizzata, orientata e regolata».
E questo compito spetta sia alle famiglie stesse, sia alle autorità
civili, alle quali Ruini ha ricordato il «dovere di vigilare e
legiferare in materia garantendo adeguate tutele per i minori, ma
anche per il nucleo familiare in quanto tale».
Deve,
inoltre, «mobilitarsi la società civile», attraverso «associazioni
e organismi che sappiano far valere criteri di qualità, superando la
dipendenza ossessiva dall'audience». E la comunità cristiana,
ha detto il cardinale, non può tirarsi indietro. Parlare di media e
famiglia significa, infatti ricordare a tutti che «ogni comunicazione
ha una sua dimensione morale».
Per
questo Ruini ha ricordato la recentissima approvazione del Direttorio
delle Comunicazioni sociali. E ha aggiunto: «Come comunità
ecclesiale abbiamo individuato nelle comunicazioni sociali una via
privilegiata e imprescindibile per l'attuazione del progetto culturale
e in questo orizzonte si colloca il ruolo del quotidiano nazionale e
l'impegno assunto in questi anni nel campo dell'emittenza
radiotelevisiva».
Di qui la
sottolineatura dell'importanza di strumenti come Avvenire, il
Sir, i settimanali cattolici e Sat2000, i quali, ha concluso il
presidente della Cei citando il discorso del Papa all'Assemblea
generale dei vescovi di questa settimana, vanno sostenuti da tutti i
cattolici italiani.