Disponibilità a mediare per la
normalizzazione del Kosovo, ma anche una difesa
a spada tratta della legge naturale, proprio nel
giorno in cui la Commissione teologica della
Chiesa cattolica ha annunciato un documento
sulla materia. Alessio II inizia il suo viaggio
in Francia da Strasburgo, dove è intervenuto
davanti al Consiglio d'Europa. Nel suo discorso,
una critica alla “nuova generazione di diritti”
dell'uomo che “sono in contrasto con la morale”,
ma anche un riferimento all'omosessualità come
malattia, che ha scatenato polemiche
nell'assemblea e che farà discutere anche nei
prossimi giorni. “C'è oggi una frattura funesta
- ha detto il patriarca ortodosso - tra i
diritti dell'uomo e la morale. La si può vedere
nella comparsa di una nuova generazione di
diritti che sono in contraddizione con la
morale, fino alla giustificazione di atti
amorali con l'aiuto dei diritti dell'uomo''.
Rispondendo ad un parlamentare sul “Gay pride”
non autorizzato da Mosca, Alessio II ha quindi
aggiunto: “Se la propaganda impone
l'omosessualità, dobbiamo fare appello alla
società e dire che è fare pubblicità per questo
peccato, è una malattia, è cambiare la
personalità dell'uomo”. ''La distruzione delle
norme morali e la promozione del relativismo nei
costumi rischiano di minare la percezione che i
popoli europei hanno del mondo e condurli là
dove perderanno la loro identità”.
Nel suo intervento, il patriarca ha toccato
anche altri temi, a cominciare dal divario tra
ricchi e poveri in Russia, oltre a garantire il
proprio impegno per un accordo di pace in Kosovo.
Alessio II ha ribadito che "per i serbi il
Kosovo è una terra sacra speciale", e ha
sottolineato che la sua Chiesa "non può rimanere
silente quando le chiese che sono stata
costruite dal 12esimo al 14esimo secolo vengono
distrutte con il tacito consenso". "Tutti quelli
che stanno affrontando il problema del Kosovo
dovrebbero visitare la provincia. Il problema è
praticamente intrattabile se non si conoscono le
difficoltà che esistono sul terreno", ha
concluso il Patriarca parlando con i giornalisti
dopo il suo intervento.
Scontato il riferimento alle radici cristiane
d'Europa, che, tra l'altro, è stato apprezzato
anche in Vaticano, insieme alla disponibilità
del patriarca ad un incontro con il papa. ''Si
tratta di parole interessanti'', ha commentato
all'Ansa padre Federico Lombardi, direttore
della Sala Stampa della Santa Sede, riferendosi
alle dichiarazioni fatte dal leader spirituale
russo a ''Le Figaro'' e a ''Le Monde''.
Tuttavia, la volontà del patriarca di Mosca di
stringere un'alleanza con Benedetto XVI sulla
difesa dei valori cristiani in Europa non deve
indurre ad un eccessivo ottimismo - ad avviso
del sacerdote - su una riappacificazione tra
chiesa russa e Roma. ''Bisogna valutare le
parole del patriarca con realismo'', ha
osservato padre Lombardi, ''anche se non mancano
accenti positivi''. Infatti, su un possibile
futuro incontro con papa Ratzinger, Alessio II,
nelle interviste, non sembra intenzionato a
porre il piede sull'acceleratore. Il Patriarca
di Mosca ribadisce che un eventuale storico
faccia a faccia tra lui e Benedetto XVI non
potrà essere solo un evento ''mediatico'', ma il
coronamento di un sostanziale riavvicinamento.
[Fonte:
Korazym.org 3 ottobre 2007]