Le Chiese interlocutrici, insieme a quella cattolica, nel dialogo ecumenico
     Nel cammino per l'unità dei cristiani

 



 Il cammino della Chiesa Battista
 
Profilo dottrinale
 Atteggiamento ecumenico

 

Il Cammino della Chiesa Battista    torna su

La chiesa battista è uno dei molti rami che sono nati dalla Riforma protestante, iniziata intorno al 1500 dal teologo tedesco Martin Lutero. Dalle idee di Lutero è nato con il passare dei secoli un grande numero di movimenti religiosi tra loro anche molto distanti nelle regole di vita e nel modo di intendere il rapporto con Dio. I Battisti, in quanto appartenenti al mondo delle chiese protestanti (o Riformate, come si definiscono) condividono con queste alcuni principi di fondo, ma si distanziano dagli altri per il modo radicale di intendere questi principi.

Profilo dottrinale      torna su

Il primo principio afferma l'autorità assoluta della Bibbia. Per i Battisti la Bibbia, tanto l'Antico che il Nuovo Testamento, sono la fonte del rapporto con Dio e con Cristo. Chi si accosta alla lettura della Bibbia con sincerità di cuore si incontra con Cristo meglio e più di qualunque altra situazione. Il fedele che legge la Bibbia con sincerità di cuore riceve direttamente da Dio l'illuminazione per la propria vita, senza dover ricorrere alla spiegazione di nessun' altra persona (come per i cattolici è il sacerdote).

Il secondo principio afferma che solo a Cristo può essere reso culto, adorazione e devozione. I Battisti considerano i Santi e Maria solo degli esseri umani che hanno accolto Cristo, ma è solo a Cristo che ha senso rivolgersi con preghiere perché è solo Lui il mediatore con Dio. Pregare la Madonna e i Santi significa ridurre l'importanza di Dio e di Cristo ed esagerare l'esempio di alcuni esseri umani che hanno accolto Cristo. L'autorità di Gesù è unica anche rispetto alle regole di comportamento: chi si sottomette alla volontà di Cristo è libero di fronte ad ogni altra autorità.

Il terzo principio afferma che la Salvezza è un dono che Dio dà indipendentemente dalle opere degli uomini. La venuta di Cristo ha già dato a tutti gli uomini la salvezza, per cui non sono le azioni buone o cattive che ciascuno compie durante la propria vita a decidere per lui la salvezza o la dannazione, ma è Cristo che con il suo sacrificio ha dato a tutti la salvezza. Sta a noi, ora, riconoscere questa nostra nuova natura di salvati attraverso il dono della fede che Dio ci dà. La fede per i Battisti è il riconoscimento del dono della salvezza, e deve soprattutto consistere nella lode a Dio per il suo amore. La fede è la presa di coscienza che le azioni buone non possono dare la salvezza perché l'uomo è infinitamente inferiore a Dio e dunque non ha la forza e la capacità di salvarsi facendo il bene. Se le opere umane non possono salvare l'unica cosa che conta è affidarsi a Dio completamente confidando nel suo amore e vivere e agire nella consapevolezza della grandezza dell'amore di Dio.

Il quarto principio afferma che ogni comunità locale è da sola interamente la Chiesa come Corpo di Cristo. Mentre la tradizione cattolica afferma che ogni comunità parrocchiale è solo un pezzetto di quel grande corpo che è la Chiesa universale il cui capo è Cristo e il cui vicario è il Papa, i Battisti sostengono che in ogni comunità locale ci sono presenti tutti i doni dello Spirito perché si possa dire che ciascuna comunità locale è interamente la Chiesa il cui capo è Cristo. Non c'è una unione delle "parrocchie" battiste in un corpo più grande, ogni "parrocchia" è tutta la Chiesa. ciò significa che: non è ammessa nessuna autorità al di sopra della chiesa locale. La chiesa locale decide autonomamente ed in modo democratico le proprie regole di convivenza ed elegge i propri pastori. Il pastore della comunità locale non è il capo, perché il solo capo è Cristo, né amministra sacramenti perché i Battisti riconoscono solo il battesimo come sacramento. Il pastore è soltanto un membro della comunità del quale gli altri membri riconoscono la rettitudine di vita e la semplicità di fede e così lo pongono alla guida delle loro riunioni di preghiera. Vi è comunque un collegamento tra le diverse chiese locali Battiste, in modo che vi possa essere una reciproca solidarietà e conoscenza.

Il quinto principio afferma l'assoluta centralità del Battesimo. I Battisti prendono il nome proprio dall'importanza che attribuiscono al Battesimo. Per essi si tratta di un atto pubblico di professione di fede che un individuo compie dimostrando il suo legame con Dio e la sua coscienza che Cristo è il Salvatore. Per questo motivo il Battesimo può essere dato soltanto a persone adulte, perché comporta una presa di posizione personale di fronte a Dio. È solo attraverso il battesimo che si entra a far parte della Chiesa.

Il sesto, ed ultimo, principio afferma che il legame personale che ogni credente ha con Dio e che può sviluppare principalmente attraverso la lettura e la meditazione della Bibbia e la condotta di vita secondo la volontà di Dio, è la fonte della libertà individuale di coscienza. Come nessuno si può sostituire al singolo nell'interpretazione della Bibbia, così non si ammette nessuna autorità superiore alla comunità locale nella determinazione della vita comunitaria. Ogni battista si trova quindi impegnato in prima persona nell'esercizio della propria libertà di coscienza, ma allo stesso tempo si impegna anche perché questa possibilità di esercitare liberamente la propria libertà di coscienza sia resa valida per tutti. Vi possono essere molti ostacoli, infatti, che rendono difficile la libertà di coscienza: l'ignoranza, la povertà, la guerra, eccetera. Per questo una caratteristica delle attività delle comunità battiste è l'impegno in molti settori della vita sociale: asili, scuole, ospedali, sempre con lo scopo primario di testimoniare l'amore di Dio e di porre ogni uomo nella condizione di poter vivere secondo la propria coscienza.

La chiesa Battista si è sviluppata nel clima del rinnovamento dei principi della riforma protestante che si sviluppò in Inghilterra verso la fine del 1500. I sostenitori di un ritorno allo spirito delle prime comunità cristiane si dividevano tra coloro che pensavano di ottenere questo rinnovamento all'interno della chiesa Anglicana inglese, il cui capo è la regina, e coloro che invece sostenevano che bisognava ripartire dalle comunità di base locali. 

Fu così che negli ultimi decenni del 1500 quei gruppi di cristiani che avevano preso l'abitudine di riunirsi fuori dagli incontri parrocchiali per fare una esperienza di comunità più fraterna e più saldamente basata sul vangelo, cominciarono ad organizzarsi separatamente e con una struttura di tipo democratico allontanandosi sempre più dall'organizzazione in parrocchie della chiesa anglicana inglese. Nel 1609, un gruppo di inglesi emigrati in Olanda che provenivano da queste comunità separatiste diede vita alla prima comunità Battista. 

Per le loro posizioni radicali e per i principi di tipo democratico nell'organizzazione delle loro comunità i Battisti furono perseguitati un po' da tutti i cristiani, sia dai cattolici, sia dagli anglicani, dai calvinisti, dai luterani e da altri ancora. Per questa ragione molti Battisti trovarono rifugio negli Stati Uniti già dai primi decenni del 1600 e in quel paese sono diventati con il tempo circa 30 milioni, dei circa 40 milioni esistenti in tutto il mondo.

In Italia i Battisti sono arrivati nel 1865 con una missione a La Spezia e una a Bologna. Le comunità battiste erano molto piccole, ma fin da subito vi fu un notevole impegno per la diffusione della Bibbia e nell'istituzione di scuole, asili ed anche un orfanotrofio. Nel 1884 vi erano in Italia una ventina di comunità di circa 50 persone ciascuna, tenute in collegamento dall'Unione Cristiana Apostolica Battista, una specie di federazione delle comunità locali. Superati gli anni della guerra 1915-1918, i battisti italiani cominciarono ad aumentare, anche se sempre restando un numero molto piccolo rispetto ai cattolici. Negli anni '20-30 si calcolano circa 3000 persone impegnate attivamente nelle chiese locali in Italia. Bisogna dire che queste comunità locali erano sempre sotto la guida o l'influenza di missionari battisti provenienti dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti, infatti una caratteristica del battismo italiano è di essere stato sempre molto dipendente da aiuti provenienti da Inghilterra e USA.

Dopo la Seconda guerra mondiale il numero dei battisti italiani sale fino a 6000-7000 persone, anche con una marcata assistenza organizzativa ed economica proveniente dagli Stati Uniti. Nei primi anni '50 vi è un grande sviluppo di queste attività, ma a partire dalla metà degli anni '50 l'emigrazione ridurrà notevolmente il numero dei membri delle chiese battiste. È con gli anni della contestazione, dal 1968 in poi, che il numero dei Battisti si riduce sempre più. Negli anni '80 finisce il legame con le chiese americane ed inglesi e inizia l'autonomia delle chiese battiste italiane. È però con gli anni '80 che le comunità cominciano di nuovo ad ingrandirsi, aumentano le vocazioni e si estendono anche i campi di servizio e di impegno dei battisti italiani. 

L'atteggiamento ecumenico       torna su

Oggi notevole è l'impegno per il dialogo ecumenico, sia con le altre chiese nate dalla Riforma protestante, che con i cattolici, ad esempio nella traduzione interconfessionale della Bibbia. Infine, è giusto ricordare che la sensibilità dei battisti per i bisogni sociali di coloro che sono emarginati ha avuto anche grandi testimoni: uno di questi è stato Martin Luther King, pastore battista e la più importante guida dei neri degli Stati Uniti, che negli anni '50 e '60 condusse la lotta non violenta per il riconoscimento dell'uguaglianza dei neri con i bianchi.

 

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