Da
4 al 7 settembre si terrà ad Assisi il IX Simposio Intercristiano,
organizzato dall'Istituto francescano di spiritualità della
Pontificia università Antonianum di Roma e dalla Facoltà teologica
dell'Ateneo Aristotele di Tessalonica.
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Si parlerà di «Eucaristia nella
tradizione orientale e occidentale, con speciale riferimento
al dialogo ecumenico». Il Tema sarà presentato dal vescovo
di Corfù, Giovanni Spitèris, e illustrato da 6 professori
cattolici e 6 ortodossi.
[Nella foto: Basilica
di Assisi, L'ultima Cena di Lorenzetti]
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Al venerato Fratello
Walter Cardinale Kasper
Presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
Ho appreso con gioia
che ad Assisi, oasi e richiamo di pace, si tiene il IX Simposio
promosso dall’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia
Università Antonianum e dalla Facoltà Teologica dell’Università
Aristotile di Tessalonica, città alla cui prima comunità
cristiana San Paolo ha inviato due lettere.
Tale iniziativa
costituisce una felice occasione per uno scambio fraterno, nel quale
fare oggetto di riflessione e di approfondimento temi importanti del
patrimonio di fede comune, analizzando le implicazioni che esso
comporta nella vita cristiana. La ricerca della piena unità visibile
tra tutti i discepoli di Cristo viene avvertita come particolarmente
urgente nel nostro tempo e si sente per questo il bisogno di una più
profonda spiritualità e di un accresciuto amore reciproco.
Il tema che quest’anno
viene affrontato, “L’Eucaristia nella tradizione orientale e
occidentale con speciale riferimento al dialogo ecumenico”, è molto
significativo per la vita dei cristiani e per la ricomposizione della
comunione piena fra tutti i discepoli di Cristo. Il Concilio Vaticano
II ha opportunamente ricordato “con quanto amore i cristiani
orientali compiono le sacre azioni liturgiche, soprattutto la
celebrazione eucaristica, fonte della vita della Chiesa e pegno della
gloria futura” (UR
15), ed ha ricordato che, in forza della successione apostolica,
del sacerdozio e dell’Eucaristia essi “restano ancora uniti con
noi da strettissimi vincoli” (Ibid.).
Il dialogo e il
confronto nella verità e nella carità, che sarà sviluppato durante
il Simposio, farà certamente emergere la fede comune insieme a quegli
aspetti teologici e liturgici peculiari dell’Oriente e dell’Occidente
che sono complementari e dinamici per l’edificazione del Popolo di
Dio e che costituiscono una ricchezza per la Chiesa. L’assenza della
piena comunione non permette purtroppo la concelebrazione che, per gli
uni e per gli altri, è il segno di quella piena unità alla quale
tutti siamo chiamati. Sarà in ogni caso un appello ad intensificare
la preghiera, lo studio e il dialogo al fine di risolvere le
divergenze che tutt’ora permangono.
Realizzare la piena
comunione dei cristiani deve essere un obiettivo per tutti coloro che
professano la fede nella Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica,
“sia i fedeli che i pastori e ognuno secondo le proprie capacità,
tanto nella vita quotidiana quanto negli studi teologici e storici”
(UR
8). Il Simposio, che si pone sulla scia di analoghe e fruttuose
iniziative ecumeniche, pone in luce l’impegno, la ricerca e lo
studio comuni tesi a chiarire differenze e a superare incomprensioni.
In questa linea, gli Istituti di insegnamento teologico possono
svolgere un ruolo fondamentale per la formazione delle nuove
generazioni e per offrire una rinnovata testimonianza cristiana nel
mondo di oggi.
Nell’invocare sui
partecipanti la benedizione del Signore, affinché il Simposio sia
fecondo di apporti dottrinali, culturali e spirituali, a tutti invio
con le parole dell’Apostolo il mio augurio cordiale: “La grazia di
Nostro Signore Gesù Cristo sia con voi” (1 Tess 5, 28).
Da Castel Gandolfo, 1
settembre 2005
BENEDICTUS PP. XVI