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Discorso di Benedetto XVI al
Consiglio Metodista Mondiale
Caro Vescovo Mbang,
cari amici in Cristo,
È per me una grande gioia darvi il benvenuto, rappresentanti del Consiglio
Metodista Mondiale, e vi ringrazio per la vostra visita. Vi sono sommamente
grato per la presenza e il sostegno orante dimostrato dai rappresentanti
metodisti al funerale di Papa Giovanni Paolo II e alla celebrazione d’inizio
del mio pontificato.
In una settimana come questa, quasi quarant’anni fa, Papa Paolo VI ha salutato
gli Osservatori Ecumenici al termine del Concilio Vaticano II. Durante l’incontro
ha espresso la speranza che le differenze fra i cristiani si possano risolvere
“poco a poco, gradualmente, con lealtà e generosità”. Ora dobbiamo
riflettere sulle relazioni di amicizia tra cattolici e metodisti, sul dialogo
paziente e perseverante per il quale ci siamo impegnati. Infatti, c’è molto
di cui possiamo rendere grazie oggi.
Dal 1967, il nostro dialogo ha affrontato i temi teologici più importanti, come
la rivelazione e la fede, la tradizione e l’autorità per insegnare sulla
Chiesa. Questi sforzi sono stati schietti nell’affrontare gli ambiti di
divergenza. Hanno dimostrato inoltre un considerevole grado di convergenza e
sono degni di riflessione e studio. Il nostro dialogo e i numerosi sentieri per
i quali i cattolici e i metodisti sono giunti a conoscersi meglio ci hanno
permesso di riconoscere insieme alcuni di questi “tesori cristiani di sommo
valore”. In alcune occasioni, questo riconoscimento ci ha permesso di parlare
con una sola voce per affrontare questioni etiche e sociali in un mondo sempre
più secolarizzato.
Per me è stato motivo di incoraggiamento l’iniziativa che dovrebbe portare le
Chiese membro del Consiglio Metodista Mondiale ad associarsi alla Dichiarazione
Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione, firmata dalla Chiesa
Cattolica e dalla Federazione Mondiale Luterana nel 1999. Nel caso in cui il
Consiglio Mondiale Metodista dovesse esprime il suo intento di associarsi alla
Dichiarazione Congiunta, ciò contribuirebbe al risanamento e alla
riconciliazione che desideriamo ardentemente, e rappresenterebbe un passo
significato verso la meta della piena e visibile unità nella fede.
Cari amici, sotto la guida dello Spirito Santo e coscienti della permanente e
grande Misericordia di Dio in tutto il mondo, proviamo a incoraggiare un impegno
reciproco alla Parola di Dio, alla testimonianza e alla preghiera congiunta. Nel
preparare i nostri cuori e le nostre menti ad accogliere il Signore nel periodo
d’Avvento, invoco su di voi e su tutti i Metodisti sparsi nel mondo abbondanti
benedizioni.
9 dicembre 2005
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