Russia: si riaccende la speranza

Da alcuni giorni un gruppo di pellegrini russi, guidati dall'arcivescovo mons. Tadeusz Kondrusewicz, è a Roma. Si tratta del primo incontro con il nuovo papa Benedetto XVI e anche dell'occasione di poter pregare sulla tomba di Giovanni Paolo II. Nel corso del pellegrinaggio, i cattolici russi parteciperanno il 18 maggio, all'udienza generale, dove saluteranno Benedetto XVI, e lo inviteranno a visitare la Russia. La sera del 19 maggio, il gruppo di Mosca con a capo il metropolita Tadeusz Kondrusewicz è invitato a partecipare alla adorazione eucaristica nella basilica di santa Maria Maggiore, dove si raccoglieranno pellegrini di vari Paesi. Durante l'adorazione alcune preghiere saranno proclamate in lingua russa.

Il Papa spinge alla missione comune con gli ortodossi

Primo incontro con Benedetto XVI

Un gruppo di cattolici russi è giunto la sera di lunedì 16 maggio a Roma, proveniente da Mosca, in un pellegrinaggio guidato dall'arcivescovo della capitale russa, mons. Kondrusewicz. Si tratta del primo incontro di una piccola delegazione di fedeli russi con il nuovo papa Benedetto XVI che inviteranno a visitare la Russia. 

È anche l'occasione per pregare sul luogo della sepoltura di Giovanni Paolo II. Fra i pellegrini ci sono parrocchiani provenienti dalle città di Mosca, San Pietroburgo, Kaliningrado e da altre località della Russia. L'arcivescovo ha espresso la speranza "che a questo primo gruppo di pellegrini ne facciano seguito altri, visto che in Russia la devozione al defunto pontefice sta crescendo". "Purtroppo, - ha aggiunto - solo alcune persone dalla Russia, per motivi ben comprensibili, hanno potuto congedarsi dall'amato Papa partecipando ai funerali dell'8 aprile. Il desiderio di pregare presso la sua tomba è così grande, che sono state le persone stesse a chiedermi di organizzare il pellegrinaggio". 

Eccezionalmente al primo gruppo di pellegrini russi sarà permesso di celebrare la santa messa nella cripta della basilica di San Pietro mercoledì 18 maggio, giorno della nascita di Karol Wojtyla.

In memoria di Papa Wojtyla 

Mentre il gruppo di pellegrini sarà a Roma, nell'arcidiocesi moscovita della "Madre di Dio" il 18 maggio verrà ufficialmente proclamato un anno dedicato alla memoria di Giovanni Paolo II, che si concluderà il 18 maggio 2006. Nel corso dell'anno in tutte le parrocchie della arcidiocesi verrà esposta una mostra del fotografo Gregorij Galonski, sarà aperta un'esposizione di libri di Giovanni Paolo II tradotti in russo, verranno organizzate conferenze scientifiche e incontri vari. Inoltre verrà aperta la raccolta di testimonianze di grazie ricevute dai cattolici russi per le preghiere rivolte a Giovanni Paolo II. 

Il metropolita Kondrusewicz ha espresso la speranza che questa iniziativa, promossa da laici, sarà accolta con calore dai cattolici russi. "Il Papa, purtroppo, non ha potuto visitare il nostro Paese per motivi non dipendenti dai cattolici", ha ricordato. "Tutto il mondo è stato testimone del suo eccezionale amore verso la Russia, della sua instancabile tensione a incrementare il dialogo e la collaborazione con la Chiesa ortodossa russa", ha aggiunto. 

"Per pregare insieme con il Papa i russi sono dovuti andare dai vicini, in Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Romania, Ucraina, Georgia, Armenia, Azerbaigian e Kazakistan. E ogni volta, secondo la testimonianza dei partecipanti alle celebrazioni, era possibile vedere, alzate fra le folle le bandiere russe e gli striscioni, con la scritta 'Papa, ti aspettiamo a Mosca!'. 

"Purtroppo, abbiamo aspettato invano l'amato Papa, ma crediamo che abbiamo ottenuto un protettore in cielo, che conosce bene 'il piccolo resto' dei cattolici in Russia, e che lo saprà con cura custodire, ottenendo dal Signore una moltitudine di grazia per quelle persone che hanno conservato e fortificato la propria fede, comunicandola da generazione a generazione nel corso di decenni di persecuzione", ha sottolineato il metropolita Kondrusewicz.
 

Il Papa spinge alla missione comune con gli ortodossi                 torna su

L’obbiettivo primario di Benedetto XVI è testimoniare insieme agli ortodossi il Vangelo per combattere il “secolarismo aggressivo” della società contemporanea. Lo ha detto mons. Tadeus Kondrusiewicz, metropolita cattolico a Mosca, dopo una udienza privata col papa oggi in Vaticano.

“Il pontefice ha a cuore la situazione dei cattolici in Russia - rivela Kondrusiewicz ad alcuni giornalisti – e ha sottolineato l’importanza della testimonianza comune, ortodossi e cattolici, del Vangelo e di valori morali per combattere il secolarismo aggressivo” che dilaga nelle nostre società.

Durante l’udienza Kondrusiewicz ha presentato al papa  i primi 2 volumi dell’Enciclopedia cattolica in lingua russa. “Il pontefice – racconta divertito il metropolita - li ha presi in mano è ha iniziato a leggere qualche parola in russo”.

Kondrusiewicz, pastore dell’arcidiocesi della Madre di Dio nella capitale russa, è a Roma come guida del primo pellegrinaggio di cattolici russi dopo la morte di Giovanni Paolo II. “Ieri, giorno del compleanno del defunto pontefice, abbiamo celebrato la messa vicino alla sua tomba – racconta – e nella mia omelia ho pregato affinché papa Woytjla permetta a Benedetto XVI di realizzare il sogno di visitare Mosca”. È dello stesso parere mons. Stanislao Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici che, riferisce Kondrusiewicz, incontrando ieri i fedeli russi ha detto: “l’opera di Giovanni Paolo II sarà d’aiuto al suo successore per andare a Mosca”.

Intanto sono i fedeli russi a venire dal papa. Ieri all’udienza generale in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha salutato in russo i pellegrini presenti. “ Tutti erano commossi – dice il vescovo – alcuni piangevano e dicevano: ‘papa ti aspettiamo in Russia’ ”.

L’arcivescovo ribadisce l’esistenza oggi di “nuove condizioni” per un avvicinamento con il patriarcato ortodosso di Mosca, ostile al Vaticano e ai cattolici per la loro presunta opera di proselitismo in Russia. “La situazione deve maturare – afferma – ma il clima è meno teso”. Kondrusiewicz spiega che molti ortodossi vedono già diversi punti in comune con l’insegnamento di papa Ratzinger: “la ferma posizione sul sacerdozio delle donne, il valore della famiglia, il problema del rispetto della vita umana; queste sono basi da cui poter partire”. Secondo il metropolita però questo non basta: “Bisogna prima lavorare insieme agli ortodossi dal punto di vista teologico e definire cosa significa ‘proselitismo’, ‘libertà religiosa’, per poi procedere su un cammino comune”. Su questi temi lavora da tempo una commissione mista, istituita dopo la prima vista a Mosca (febbraio 2004) del card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani . La commissione si è occupata finora di alcuni casi di proselitismo.

In ultimo il metropolita si è soffermato sulla situazione dei cattolici in Russia. Fra i problemi vissuti dalla comunità cattolica vi è anzitutto la carenza di sacerdoti di origine russa, causata dai decenni di ateismo promosso dal regime sovietico. Il 90% dei sacerdoti presenti sono di origine straniera. Un altro problema è la mancanza di chiese: molti edifici religiosi che appartenevano ai cattolici, durante il regime sovietico sono stati confiscati dallo stato e non ancora restituiti.

In serata mons. Kondrusiewicz e i suoi fedeli hanno partecipato all’adorazione del SS. Sacramento nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Durante l’ adorazione eucaristica sono state lette alcune preghiere in lingua russa.
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[Fonte: AsiaNews 19 maggio 2005]

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