«A Cesare e a Dio». Un tema simile per un seminario dove si parla di cultura politica potrà
sembrare avventato per i teorici della separazione del potere
temporale da quello spirituale, ma se l'incontro si svolge a Norcia,
se il maestro di cerimonie è il presidente del Senato Marcello Pera e
se Papa Benedetto XVI decide di far sentire la sua voce per ricordare
a Cesare e testimoniare a Dio, allora la cosa si fa interessante.
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All'Onorevole Senatore MARCELLO PERA
Presidente Onorario della Fondazione Magna Carta
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Ho appreso con piacere
che la Fondazione Magna Carta e la Fondazione per la
Sussidiarietà hanno promosso a Norcia un incontro di studio sul
tema "Libertà e laicità". Per tale circostanza sono lieto
di inviare il mio beneaugurante pensiero a Lei, Signor Presidente,
agli organizzatori, ai relatori e a quanti prenderanno parte ai
lavori, che intendono contribuire al necessario confronto su un
argomento di così grande importanza.
Formulo poi l'auspicio
che la riflessione che si farà al riguardo tenga conto della dignità
dell'uomo e dei suoi diritti fondamentali, che rappresentano valori
previi a qualsiasi giurisdizione statale. Questi diritti fondamentali
non vengono creati dal legislatore, ma sono inscritti nella natura
stessa della persona umana, e sono pertanto rinviabili ultimamente al
Creatore. Se, quindi, appare legittima e proficua una sana laicità
dello Stato, in virtù della quale le realtà temporali si reggono
secondo norme loro proprie, alle quali appartengono anche quelle
istanze etiche che trovano il loro fondamento nell'essenza stessa
dell'uomo. Tra queste istanze, primaria rilevanza ha sicuramente quel
"senso religioso" in cui si esprime l'apertura dell'essere
umano alla Trascendenza. Anche a questa fondamentale dimensione
dell'animo umano uno Stato sanamente laico dovrà logicamente
riconoscere spazio nella sua legislazione. Si tratta, in realtà, di
una "laicità positiva", che garantisca ad ogni cittadino il
diritto di vivere la propria fede religiosa con autentica libertà
anche in ambito pubblico.
Per un rinnovamento
culturale e spirituale dell'Italia e del Continente Europeo occorrerà
lavorare affinché la laicità non venga interpretata come ostilità
alla religione, ma, al contrario, come impegno a garantire a tutti,
singoli e gruppi, nel rispetto delle esigenze del bene comune, la
possibilità di vivere e manifestare le proprie convinzioni religiose.
Con tali voti, mi è
gradito rinnovare a Lei ed ai partecipanti al Convegno il mio
deferente e cordiale saluto.
Benedetto PP XVI