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La Turchia aspetta Benedetto XVI, afferma il Vicario Apostolico
dell’Anatolia
Intervistato da ZENIT, monsignor Luigi Padovese, Vicario Apostolico
dell’Anatolia, ha spiegato che anche se ci sono forze contrarie il viaggio del
Pontefice in Turchia è molto atteso.
“La preparazione per il viaggio del Santo Padre in Turchia procede secondo il
programma fissato, sia in Vaticano come anche in Turchia, dove i preparativi
stanno entrando nella fase conclusiva”, ha constatato.
In merito a coloro che si oppongono al viaggio, il Vicario Apostolico
dell’Anatolia ha precisato che “i fax o le telefonate che si ricevono nei
quali si invita il Santo Padre a non recarsi in Turchia sono sporadici e non
destano meraviglia dopo tutto quello che la stampa ha scritto dopo la lezione
del Pontefice Benedetto XVI all’università di Ratisbona. D'altra parte una
rinuncia a questo viaggio sarebbe un'occasione perduta. Occorre che il Santo
Padre faccia sentire in modo diretto e chiaro il pensiero della Chiesa sui
rapporti tra cristianesimo ed islam come sono stati presentati dal documento
conciliare ‘Nostra Aetate’”.
“Quando le notizie arrivano dall'Europa sono spesso 'filtrate',
ideologicamente – ha sottolineato monsignor Padovese –. Sarà meno facile
che avvenga in discorsi tenuti direttamente in Turchia. Evidentemente è questo
che taluni non vogliono. In questo senso penso che vada interpretato l'articolo
comparso sull'Hurriyet, giornale nazionale turco, dove un comunicato di
Al Quaeda – di cui non è riportata la fonte – minaccia ritorsioni contro
tutti i musulmani che accoglieranno il Santo Padre”.
In merito alla vicenda di Hakan Evinci, il turco che si dice convertito al
cattolicesimo e che ha dirottato un aereo per chiedere asilo in Italia, il
Vicario Apostolico ha detto di non disporre di informazioni di prima mano, ma ha
voluto rilevare che “la prassi seguita nella Chiesa cattolica di Turchia è di
non ammettere al Battesimo se non dopo un periodo di almeno tre anni, che serve
a valutare se il candidato è mosso da spirito di fede ed è sincero o se cerca
un appoggio di denaro o una garanzia per fuggirsene all'estero. Nel caso in
questione non saprei dire altro”.
Sulle reazioni al discorso che Papa Benedetto XVI ha tenuto agli ambasciatori
dei Paesi islamici lunedì 25 settembre, monsignor Padovese ha osservato che
“la stampa turca ha reagito alquanto positivamente”; “sono stati riportati
passi del discorso. Unica punta di critica nel fatto che, secondo alcuni
giornali, l'incontro sia stato troppo breve”.
“Parole di apprezzamento – ha concluso il Vicario Apostolico – sono state
espresse da parte del Direttore dell'ufficio degli affari religiosi della
Turchia, il dr. Ali Bardagoglu, che aveva reagito tra i primi e con veemenza
alle parole del Santo Padre pronunciate a Ratisbona. ‘Ora – ha dichiarato
Bardagoglu – possiamo parlare di nuovo di dialogo. Il Papa Benedetto XVI è
benvenuto in Turchia’. E' chiaro che le parole di questo leader
religioso, riportate dai quotidiani nazionali, sono valse a stemperare il clima
di tensione che si era instaurato nelle settimane precedenti”.
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