Per parlare di una rappresentazione di Cristo Crocifisso di stampo
protestante; è una tremenda, spaventosa, una cosa sconvolgente, che vela
veramente il mistero del Cristo Crocifisso per mettere davanti l'orrore, lo
sconvolgimento, l'annientamento.
Abbiamo presente i Cristi crocifissi dei giansenisti con le braccia
strette:
perché "molti i chiamati, pochi gli eletti" (Mt 22,14); il senso
della predestinazione calvinista, per cui non l'amore di Cristo era presente,
ma la predestinazione, non soltanto positiva ma anche negativa,
all'inferno.
Fonte: http://fad.carmes.it/UnioneC/Italiano/Sorgente/Riflessioni.htm
v. anche: P. Catalamessa (predica Venerdì Santo 2002)
Durante
la controversia giansenista andavano di moda i crocifissi dalle braccia
strette, quasi parallele al corpo, che creavano tra loro uno spazio molto
limitato. Era per affermare che Cristo non era morto per tutti, ma solo per il
piccolo numero degli eletti e dei predestinati. Terribile persuasione che la
Chiesa ha faticosamente rigettato. Non torniamo ai crocifissi dalle braccia
strette. Conserviamogliele allargate, ad abbracciare tutto il mondo.
Conserviamo all’evento del Calvario la sua dimensione cosmica. Quello che si
celebrò sul Golgota il primo venerdì santo, e che celebriamo ogni anno in
questo giorno, è davvero una “Messa sul mondo”.