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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A CIPRO
E
PUBBLICAZIONE DELL’INSTRUMENTUM LABORIS
DELL’ASSEMBLEA SPECIALE PER IL MEDIO ORIENTE DEL SINODO DEI VESCOVI
(4 - 6 GIUGNO 2010)
CELEBRAZIONE ECUMENICA PRESSO LA CHIESA DI AGIA KIRIAKI CHRYSOPOLITISSA A PAPHOS
4 giugno 2010 - alle ore 15.15 il
Santo Padre Benedetto XVI arriva alla
chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa
(Santa Ciriaca Chrysopolitissa), luogo
di culto ortodosso aperto anche ai
cattolici e agli anglicani, per la
Celebrazione Ecumenica prevista per le
ore 15.30. Accolto dal parroco della
Comunità latina, P. Elias, il Papa entra
nell’edificio sacro dove sono riuniti
alcuni sacerdoti e alcune religiose
claustrali e si raccoglie in preghiera
davanti all’Iconostasi. Quindi raggiunge
il sito archeologico all’esterno della
chiesa, dove lo attendono i fedeli per
la Celebrazione Ecumenica. Nel corso
della Celebrazione, Sua Beatitudine Chrysostomos
II, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e
di Tutta Cipro, ha rivolto un indirizzo
di omaggio a Benedetto XVI ed ha
lanciato un drammatico e pressante
Appello, pubblicato da La Stampa e
piuttosto ignorato, a quanto sembra
finora, dal resto dei Media:
Cipro, le chiese profanate.
di Marco Tosatti su La Stampa, 5
giugno 2010
Il Patriarca ortodosso di Cipro ha
chiesto l'aiuto del Papa per portare
all'attenzione pubblica mondiale un
problema gravissimo della parte di Cipro
occupata dai militari turchi.
Chrysostomos II dichiara: “La nostra
eredità culturale è stata
implacabilmente saccheggiata”
Nel discorso che Sua Beatitudine
Chrysostomos II, Arcivescovo di Nuova
Giustiniana e di tutta Cipro, e capo
della chiesa autocefala dell isola, ha
rivolto al Papa durante l'incontro
ecumenico celebrato nella chiesa di Agia
Kiriaki Chrysopolitissa di Paphos era
contenuto un drammatico appello, un grido
di aiuto per salvare le oltre 500 chiese
che si trovano sotto dominio turco dal
1974. Non si tratta solo di chiese
ortodosse: alcune appartengono alla
comunità maronita o armena, e oggi sono
state trasformate dagli occupanti in
depositi militari, stalle, discoteche,
moschee... “La Turchia, che ci ha
attaccati barbaramente e, con il potere
delle sue armi, ha occupato il 37% del
nostro territorio, sta procedendo – con
la tolleranza del cosiddetto mondo
'civilizzato' – a implementare i suoi
piani scellerati, per annettere prima i
nostri territori occupati e poi tutta
Cipro”, ha dichiarato. “Nel caso della
nostra isola, come ha fatto altrove, la
Turchia ha messo in atto un piano di
pulizia etnica. Ha cacciato i cristiani
ortodossi dalle loro case e ha portato –
e continua a portare – centinaia di
migliaia di coloni dall'Anatolia,
alterando così il carattere demografico
di Cipro”. “La nostra eredità culturale
è stata implacabilmente saccheggiata, e
i nostri monumenti cristiani vengono
distrutti o venduti sui mercati dei
commercianti illegali di antichità, nel
tentativo di liberare l'isola da ogni
traccia di tutto ciò che sia greco o
cristiano”. Di fronte alla sofferenza
della Chiesa ortodossa a Cipro,
l'Arcivescovo ha poi detto al Papa:
“Chiediamo il suo aiuto per assicurare
protezione e rispetto per i nostri
monumenti sacri e la nostra eredità
culturale, perché i valori diacronici
del nostro spirito cristiano possano
prevalere. Attualmente questi valori
vengono brutalmente violati dalla
Turchia – un Paese desideroso di unirsi
all'Unione Europea”. Come è accaduto e
accade ancora per chiese, monasteri e
altri edifici dell'eredità culturale e
religiosa armena dell'Anatolia e della
Cilicia i richiami lanciati dall'Unesco
e da altre organizzazioni internazionali
sembrano finora cadere sostanzialmente
nel vuoto.
Nota di
InternEtica:
Durante la visita del Papa
al Museo di Nicosia, il fenomeno è
emerso in tutta la sua gravità e
selvaggia drammaticità: al Santo Padre e
a chi percorreva con lui le sale del
Museo attraverso la diretta TV,
sono stati mostrati numerosi reperti
(affreschi e mosaici) recuperati in
Germania e negli Stati Uniti.
Molti
tesori strappati e trafugati dai nostri
luoghi sacri sono
ancora nelle mani dei trafficanti turchi
e la spoliazione delle Chiese -tra le
più antiche del cristianesimo- purtroppo
continua nel silenzio e nella
indifferenza della comunità
internazionale. Purtroppo il mancato
rispetto, se non la persecuzione,
riguarda anche e soprattutto le persone.
Benedetto XVI ne ha parlato nel suo
discorso di congedo rivolto alle
Autorità dell'isola... Fino a quando?
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