Belgrado 18-25 settembre 2006
Dal 18 al 25 settembre 2006 ha avuto luogo a Belgrado la IX Assemblea
Plenaria della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la
Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme[1],
i cui lavori erano fermi da cinque anni, dall’interruzione prodottasi
nell’Assemblea Plenaria di Baltimora (USA) nel 2000, interruzione dovuta a serie
difficoltà interne ed esterne. Vi hanno preso parte come membri della
Commissione S.E. Mons. Antonio Maria Vegliò, Segretario della Congregazione per
le Chiese Orientali, e Mons. Prof. Dimitrios Salachas, Consultore della medesima
Congregazione. Inoltre tra i membri cattolici della Commissione Mista erano
presenti S.E. Mons. Florentin Crihălmeanu, Vescovo greco-cattolico romeno di
Cluj-Gherla, Mons. Ivan Daĉko, della Chiesa greco-cattolica ucraina.
La riattivazione della Commissione, da parte ortodossa, era stata decisa il
12 settembre 2005 in una riunione inter-ortodossa al Fanar presso il Patriarcato
Ecumenico, nella quale le 16 Chiese ortodosse (Patriarcati, Chiese autocefale e
Chiese autonome) stabilirono la ripresa del dialogo. La decisione fu poi
comunicata alla Chiesa cattolica da Sua Santità il Patriarca Bartolomeo I. In
seguito il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani,
d’intesa col Patriarcato Ecumenico, aveva convocato a Roma per il 14-15 dicembre
2005 il Comitato Misto di Coordinamento [2],
con l’intento di preparare la successiva Assemblea Plenaria. In quella riunione
fu stabilito il tema da trattare nella prossima Assemblea Plenaria: “Conseguenze
ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa. Autorità e
conciliarità nella Chiesa”, tema già proposto e deciso il 7 febbraio 1990
nel Monastero San Daniele a Mosca, dall’allora Comitato Misto di Coordinamento.
La riunione fu fissata per il 18-25 settembre a Belgrado, su invito della Chiesa
ortodossa Serba.
La riattivazione del Dialogo Teologico è stata salutata e sostenuta in modo
particolare dal Santo Padre Benedetto XVI, il quale - nel discorso rivolto ai
Membri del Comitato di Coordinamento della Commissione Mista, ricevuti in
udienza il 15 dicembre 2005 - ha affermato tra altro: «… I Pastori che hanno
il merito di averlo intrapreso, Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e Sua Santità
Dimitrios I, Patriarca di Costantinopoli, nella dichiarazione comune con la
quale l’hanno avviato, hanno aperto un cammino che spetta a noi proseguire, per
condurlo a buon fine. Facendoci avanzare verso la piena comunione fra cattolici
e ortodossi, il dialogo contribuirà anche “ai molteplici dialoghi che si
sviluppano nel mondo cristiano alla ricerca della sua unità”». Riferendosi,
poi, alla finalità di questo dialogo, il Papa ha precisato: «In questa nuova
fase di dialogo, due aspetti devono essere considerati insieme: da una parte
eliminare le divergenze che sussistono e dall’altra nutrire come desiderio
principale quello di fare tutto il possibile per ripristinare la piena
comunione, bene essenziale per la comunità dei discepoli di Cristo, come ha
sottolineato il documento preparatorio al vostro lavoro».
L’apertura ufficiale dei lavori della Commissione Mista a Belgrado ha avuto
luogo nella Cappella Patriarcale del Patriarcato di Serbia in presenza di Sua
Santità il Patriarca Pavle, il quale, dando il benvenuto ai membri della
Commissione, ha assicurato la sua preghiera: «... Benvenuti in questa Casa del
Signore della nostra Chiesa, tra il nostro popolo e nella mia casa ! La mia
umile preghiera avvolgerà il vostro Dialogo Teologico di amore e di verità, per
il quale siete riuniti qui. Ciò che è ben più significativo, e che è anzi più
importante di tutto è che voi siate fortificati dalla grazia dello Spirito
Santo, che corregge tutte le nostre manchevolezze e guarisce tutte le nostre
debolezze». La Commissione ha invocato lo Spirito Santo sui suoi lavori.
Alla Sessione Plenaria di Belgrado la delegazione cattolica era presente al
completo, ad eccezione di due membri che non hanno potuto prendervi parte. La
delegazione ortodossa nel suo insieme rappresentava il Patriarcato ecumenico di
Costantinopoli, il Patriarcato di Alessandria, il Patriarcato di Antiochia, il
Patriarcato di Gerusalemme, il Patriarcato di Mosca, il Patriarcato di Serbia,
il Patriarcato di Romania, il Patriarcato di Georgia, la Chiesa di Cipro, la
Chiesa di Grecia, la Chiesa di Polonia, la Chiesa d’Albania, la Chiesa delle
Terre Ceche e di Slovacchia e la Chiesa di Finlandia. I delegati della Chiesa di
Bulgaria non hanno potuto prendervi parte.
Il tema trattato, «Conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura
sacramentale della Chiesa. Autorità e conciliarità nella Chiesa», avrebbe
dovuto essere presentato alla Sessione Plenaria della Commissione a Freising
(Germania) nel 1990, ma non fu discusso in quell’occasione poiché gli eventi
allora in corso in Europa orientale imposero alla Commissione di trattare il
tema dell’ “Uniatismo” (l’esistenza delle Chiese orientali cattoliche) in
relazione al dialogo ecumenico. Anche nelle sessioni successive di Balamand
(Libano) nel 1993 e di Baltimore (USA) nel 2000, questo tema ha occupato
interamente i lavori della Commissione, senza alcun esito. Così il tema dell’
Autorità e Conciliarità nella Chiesa è stato studiato a Belgrado sotto vari
aspetti. Il progetto elaborato a Mosca era un buon documento di base, ma
richiedeva una rielaborazione, anche a causa del tempo trascorso. Ciò è stato
fatto da entrambe le parti con spirito costruttivo e con numerose osservazioni e
commenti espressi durante la discussione del testo, facendo emergere i punti di
convergenza e –come è ovvio– le differenti valutazioni. Sono stati proposti
diversi emendamenti, che un comitato di redazione nominato dalla Commissione ha
avuto l’incarico di inserire nel documento. La Sessione di Belgrado non ha
terminato lo studio dell’intero documento. Ciò si farà, nel suo insieme, nella
prossima sessione plenaria della Commissione che si terrà nel 2007, ospitata
dalla Chiesa cattolica.
Durante la settimana dei lavori della Commissione non sono mancati i momenti
di preghiera con la partecipazione di un gran numero di fedeli ortodossi e
cattolici. I delegati cattolici sono stati presenti alla Divina Liturgia nella
chiesa di San Marco, concelebrata dai delegati ortodossi e presieduta dal
Metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, in occasione della festa della
Natività della Madre di Dio. I delegati ortodossi sono stati presenti ad una
Messa nella cattedrale cattolica di Belgrado dedicata all’Assunzione della Santa
Vergine, presieduta da S.Em. il Cardinale Walter Kasper, il quale nell’omelia si
è soffermato particolarmente sulle radici cristiane d’Europa.
Nell’ambito dei lavori, la Commissione è stata ricevuta dal primo Ministro di
Serbia, Dott. Vojislav Koštunica. Egli, rivolgendosi alla Commissione, ha
affermato tra altro: «… Le Chiese d’Oriente e d’Occidente con il loro dialogo
stanno offrendo uno straordinario esempio, e questo incontro teologico a
Belgrado costituisce un punto di riferimento lungo il cammino. Il più grande
dono che può essere fatto all’umanità contemporanea è quello di convincere i
popoli, e forse prima di tutto le élite politiche, che il dialogo non ha
alternative, e che ogni forma di esercizio della forza, di comando o di
imposizione di modelli e soluzioni proprie – principalmente al servizio di
interessi personali – lungi dall’edificare la pace, la fiducia, la solidarietà e
la cooperazione, distrugge ciò che resta dei ponti tra popoli e comunità che si
fronteggiano…». Il 24 settembre il Presidente della Repubblica di Serbia,
S.E. Boris Tadić, ha offerto una cena presso la sua residenza in onore della
Commissione.
Con la Sessione di Belgrado si può affermare che ormai il Dialogo Teologico
cattolico-ortodosso ha ritrovato la sua giusta via e la finalità per la quale è
stata voluta dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese Ortodosse. Come ha auspicato
il Papa Benedetto XVI, “in questa nuova fase di dialogo due aspetti devono
essere considerati insieme: da una parte eliminare le divergenze che sussistono
e dall’altra nutrire come desiderio principale quello di fare tutto il possibile
per ripristinare la piena comunione, bene essenziale per la comunità dei
discepoli di Cristo”. _____________________
[1] La Commissione mista è composta da
60 membri, 30 Ortodossi (delegati delle 16 Chiese ortodosse) e 30 Cattolici, ed
è moderata da due Co-presidenti, S.Em. il Cardinale Walter Kasper e S.Em. il
Metropolita di Pergamo, Ioannis (Patriarcato Ecumenico). S.Em. il Metropolita di
Sassima, Gennadios (Patriarcato Ecumenico) e Mons. Eleuterio Fortino (Pontificio
Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani) svolgono il compito di
co-segretari della Commissione.
[2] Il Comitato di coordinamento è
composto da 16 membri, 8 Ortodossi e 8 Cattolici.