LETTERA APOSTOLICA
IN FORMA DI MOTU PROPRIO
DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO PP. XVI
Con la quale di modifica la Costituzione Apostolica PASTOR BONUS
e si trasferisce la competenza sulla Catechesi
dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio
per la promozione della Nuova Evangelizzazione
La fede ha bisogno di essere sostenuta per mezzo di una dottrina capace di
illuminare la mente e il cuore dei credenti. Il particolare momento storico che
viviamo, segnato tra l’altro da una drammatica crisi di fede, richiede
l’assunzione di una consapevolezza tale da rispondere alle grandi attese che
sorgono nel cuore dei credenti per i nuovi interrogativi che interpellano il
mondo e la Chiesa. L’intelligenza della fede, quindi, richiede sempre che i suoi
contenuti siano espressi con un linguaggio nuovo, capace di presentare la
speranza presente nei credenti a quanti ne chiedono ragione (cfr 1 Pt 3,15).
E’ compito particolare della Chiesa mantenere vivo ed efficace l’annuncio di
Cristo, anche attraverso l’esposizione della dottrina che deve nutrire la fede
nel mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio fatto uomo per noi, morto e
risorto per la nostra salvezza. Essa lo deve compiere instancabilmente
attraverso forme e strumenti adatti, perché quanti accolgono e credono
all’annuncio del Vangelo rinascano a nuova vita mediante il Battesimo.
Nel cinquantesimo anniversario dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano
II, mentre la Chiesa riflette ancora sulla ricchezza d’insegnamento contenuto in
quei documenti e trova nuove forme per attuarlo, è possibile verificare il
grande cammino compiuto in questi decenni nell’ambito della catechesi, cammino
però che non è stato esente, negli anni del dopo Concilio, da errori anche gravi
nel metodo e nei contenuti, che hanno spinto ad una approfondita riflessione e
condotto così all’elaborazione di alcuni Documenti postconciliari che
rappresentano la nuova ricchezza nel campo della Catechesi.
Il Venerabile Servo di Dio Paolo VI ebbe a scrivere, nell’Esortazione
apostolica Evangelii nuntiandi: «Una via da non trascurare nella
evangelizzazione è quella dell'insegnamento catechetico. L'intelligenza,
soprattutto quella dei fanciulli e degli adolescenti, ha bisogno di apprendere,
mediante un insegnamento religioso sistematico, i dati fondamentali, il
contenuto vivo della verità che Dio ha voluto trasmetterci e che la Chiesa ha
cercato di esprimere in maniera sempre più ricca, nel corso della sua lunga
storia» (n. 44: AAS 68 [1976], 34).
Alla stessa stregua, il beato Giovanni Paolo II, a conclusione del Sinodo dei
Vescovi dedicato alla Catechesi scrisse: «Lo scopo della Catechesi, nel quadro
generale dell’evangelizzazione, è di essere la fase dell’insegnamento e della
maturazione, cioè il tempo in cui il cristiano, avendo accettato mediante la
fede la persona di Gesù Cristo come il solo Signore e avendogli dato un’adesione
globale mediante una sincera conversione del cuore, si sforza di conoscere
meglio questo Gesù, al quale si è abbandonato» (Esort. ap. Catechesi tradendae,
20: AAS 71 [1979], 1294).
Per celebrare il ventesimo anniversario della conclusione del Concilio
Ecumenico Vaticano II, il beato mio Predecessore convocò un altro Sinodo dei
Vescovi e, in quella sede, i Padri Sinodali espressero il vivo desiderio che si
procedesse alla stesura di un Catechismo per offrire alla Chiesa universale una
sintesi sistematica della dottrina e della morale secondo il dettato conciliare.
Con la Costituzione apostolica Fidei depositum, dell’11 ottobre 1992, il beato
Giovanni Paolo II promulgava il Catechismo della Chiesa Cattolica e, con Motu
Proprio del 28 giugno 2005, io stesso ho approvato e promulgato il Compendio del
Catechismo della Chiesa Cattolica.
Non si possono dimenticare altre tappe significative per precisare la natura,
i metodi e le finalità della Catechesi nel processo dell’evangelizzazione. Nel
1971, la Congregazione per il Clero pubblicò il Direttorio Catechistico Generale
con l’intento di compiere una prima sintesi riguardo al cammino compiuto nelle
diverse Chiese locali, che, nel frattempo, avevano realizzato un loro proprio
percorso catechetico. A seguito della pubblicazione del Catechismo della Chiesa
Cattolica, la stessa Congregazione per il Clero, nel 1997, emanò il Direttorio
Generale per la Catechesi, ribadendo il desiderio della Chiesa che una prima
tappa del processo catechistico sia ordinariamente dedicata ad assicurare la
conversione (cfr n. 62).
L’insegnamento conciliare e il Magistero successivo, facendosi interpreti
della grande tradizione della Chiesa in proposito, hanno legato in maniera
sempre più forte la Catechesi al processo di evangelizzazione. La Catechesi,
quindi, rappresenta una tappa significativa nella vita quotidiana della Chiesa
per annunciare e trasmettere in maniera viva ed efficace la Parola di Dio, così
che questa giunga a tutti, e i credenti siano istruiti ed educati in Cristo per
costruire il Suo Corpo che è la Chiesa (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica,
4).
Con la Lettera apostolica, in forma di Motu Proprio, Ubicumque et semper, ho
istituito, il 21 settembre 2010, il Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione, che svolge «la propria finalità sia stimolando la
riflessione sui temi della nuova evangelizzazione, sia individuando e
promuovendo le forme e gli strumenti atti a realizzarla» (art. 1 § 2: AAS 102
[2010], 791). In modo particolare, ho voluto assegnare al nuovo Dicastero il
compito di «promuovere l’uso del Catechismo della Chiesa Cattolica, quale
formulazione essenziale e completa del contenuto della fede per gli uomini del
nostro tempo» (art. 3, 5°: AAS 102 [2010], 792).
Ciò considerato ritengo opportuno che tale Dicastero assuma tra i suoi
compiti istituzionali quello di vegliare, per conto del Romano Pontefice, sul
rilevante strumento di evangelizzazione che rappresenta per la Chiesa la
Catechesi, nonché l’insegnamento catechetico nelle sue diverse manifestazioni,
in modo da realizzare un’azione pastorale più organica ed efficace. Questo nuovo
Pontificio Consiglio potrà offrire alle Chiese locali e ai Vescovi diocesani un
adeguato servizio in questa materia.
Perciò, accogliendo la concorde proposta dei Capi Dicastero interessati, ho
deciso di trasferire al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione le competenze che, in materia di Catechesi, la Costituzione
apostolica Pastor bonus, del 28 giugno 1988, aveva affidato alla Congregazione
per il Clero, con la stessa giurisdizione che finora esercitava la medesima
Congregazione in questa materia ed è richiesta dall’ordinamento canonico.
Di conseguenza, alla luce delle considerazioni precedenti, dopo aver
esaminato con cura ogni cosa e aver richiesto il parere di persone esperte,
stabilisco e decreto quanto segue:
Art. 1
È abrogato l’art. 94 della Costituzione apostolica Pastor bonus, e la
competenza che in materia di Catechesi svolgeva finora la Congregazione per il
Clero è integralmente trasferita al Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione.
Art. 2
È ugualmente trasferito al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione il “Consiglio Internazionale per la Catechesi” istituito dal
Venerabile Servo di Dio Paolo VI con Lettera del 7 giugno 1973. Di tale
Consiglio assume la presidenza il Presidente del Pontificio Consiglio e ne farà
parte ex officio il Segretario dello stesso Dicastero.
Art. 3
In base alle competenze conferite con il presente Motu proprio, il Pontificio
Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione:
§ 1. cura la promozione della formazione religiosa dei fedeli di ogni età e
condizione;
§ 2. ha facoltà di emanare norme opportune perché l’insegnamento della
Catechesi sia impartito in modo conveniente secondo la costante tradizione della
Chiesa;
§ 3. ha il compito di vigilare perché la formazione catechetica sia condotta
correttamente nel rispetto delle metodologie e finalità secondo le indicazioni
espresse dal Magistero della Chiesa;
§ 4. concede la prescritta approvazione della Sede Apostolica per i
catechismi e gli altri scritti relativi all’istruzione catechetica, con il
consenso della Congregazione per la Dottrina della Fede;
§ 5. assiste gli Uffici catechistici in seno alle Conferenze Episcopali,
segue le loro iniziative riguardanti la formazione religiosa ed aventi carattere
internazionale, ne coordina l’attività ed eventualmente offre loro l’aiuto
necessario.
Tutto ciò che ho deliberato con questa Lettera apostolica in forma di Motu
Proprio, ordino che sia osservato in tutte le sue parti, nonostante qualsiasi
cosa contraria anche se degna di particolare menzione, e stabilisco che venga
promulgato mediante la pubblicazione sul quotidiano della Sede Apostolica
“L’Osservatore Romano”, entrando in vigore quindici giorni dopo la
promulgazione.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 16 gennaio dell’anno 2013, ottavo del
Pontificato.
BENEDICTUS PP. XVI