Dall'alto,
David Sciunnak (Comunità ebraica), Lama
Paljiin Tulku Rimpoce (Centro Studi
Tibetani Mandala), Padre Traian Valdman
(Vicariato Romeno), Gabriel Mandel
(Confraternita Jerrahi Halveti) |
TANTE GOCCE PER UN'ACQUA
CONDIVISA
Nel corso della cerimonia della firma dello statuto del Forum delle
Religioni a Milano, svoltasi nel teatro presso la Basilica di San Lorenzo
Maggiore lo scorso 21 marzo, forse il momento più significativo da un punto di
vista simbolico è stato quello dell’unione delle acque. Il rappresentante di
ogni organizzazione o comunità religiosa ha versato l’acqua benedetta della
propria tradizione in un contenitore, unico per tutti, mescolandola con l’acqua
degli altri gruppi. Acqua unita all'acqua, ripresa poi e riportata così
arricchita nei luoghi delle singole appartenenze, essa da ora sarà, nei luoghi
consacrati del nostro vivere quotidiano, un segno vivo della decisione di ogni
comunità di impegnarsi insieme per la vita di questa città, unendo la forza dei
valori delle diverse religioni.
di Marina Canova
Centro Studi Tibetani “Mandala”
Il Forum delle Religioni a Milano ha volutamente cercato un segno forte,
pregnante da un punto di vista simbolico, che prendesse l’occhio, il cuore,
lo spirito di ciascuno. Un segno al di là delle parole, che attraverso
il rituale trasmettesse, pur nelle diversità di accezione e di significato
delle singole tradizioni, la tangibilità delle nostra unità e insieme la sua
leggerezza, la sua fluidità, la sua trasparenza, la sua chiarezza, la sua forza
potenziale: perché l’acqua è fatta da tante gocce, insieme esse formano gli
oceani, all’interno dei quali la forza che si esprime è quella dell’essere
un unicum, pur nelle diversità.
Mentre aveva luogo il rituale e le acque si mescolavano, è stato espresso
quanto attinente al significato tradizionale dell’acqua per ogni religione.
EBRAISMO. Così nella tradizione religiosa dell’ebraismo, oltre che
essere intesa come l’elemento più essenziale e necessario per l’esistenza,
l’acqua viene riferita all’insegnamento divino, contenuto nella Torah.
Abbeverarsi alla fonte della spiritualità è indispensabile per l’anima come
l’acqua lo è per il corpo, e in questo simbolo si ritrova il significato del
vivere purificato e alimentato dalla linfa spirituale.
BUDDISMO. I buddhisti hanno ricordato diversi significati simbolici che
l’acqua ha nella loro tradizione. L’acqua è mezzo di purificazione:
l’aspersione rituale ci riporta a uno stato primigenio di purezza, da cui
simbolicamente ricominciare con mente e corpo completamente rigenerati. L’acqua
è sorgente, origine. Essa rappresenta la fertilità che crea le condizioni per
far crescere il seme ed è la linfa di ogni forma di vita. L’acqua, goccia o
oceano, è l'immagine di ciò che ciascuno di noi può ritrovare in se stesso, un
lago profondo di compassione, la dimensione intrinseca dell'essere uno con
tutti gli esseri, un oceano nel quale tutte le acque possono confluire e
diffondersi.
CRISTIANESIMO. La tradizione cristiana ha sottolineato il messaggio
biblico che presenta l’acqua come simbolo di purificazione e di vita nuova,
arricchendola di particolari sottolineature: l’acqua come dono che comunica la
rivelazione e lo Spirito, acqua come vita eterna con Dio e in Dio, acqua che
cerca altra acqua con cui servire l’umanità e cantare la lode di Dio.
ISLAM. Per i musulmani sono stati letti alcuni versetti del Corano, in
cui l’acqua viene citata come fonte divina della vita e dell’abbondanza di
frutti che essa apporta alle creature: «22. [ Egli è ] Colui che della terra ha
fatto un letto e del cielo un edificio, e che dal cielo fa scendere l'acqua con
la quale produce i frutti che sono il vostro cibo». Corano II Al-Baqara (La
Giovenca); «5. Vedrai la terra disseccata che freme e si gonfia quando vi
facciamo scendere l'acqua e lascia spuntare ogni splendida specie di piante». Corano
XXII Al-Hajj (Il Pellegrinaggio).
Questo momento sarà ricordato da tutti non solo per la grande forza che
ha espresso e per l’emozione vivida che ha suscitato, ma anche perché è
stato il vero sigillo del nostro patto di fondazione. Ciò che abbiamo condiviso e
condivideremo non sono solo le parole che nel lavoro di questi anni abbiamo
scambiato con volontà di pace e di armonia (e che ci hanno portato al documento
statutario che fonda la realtà che ora è il Forum delle Religioni a Milano): è
la parte più profonda di noi che è stata messa in comune e a disposizione
di tutti gli altri.
Così possa questa preziosa acqua essere abluzione che rigenera e rende libere
le nostre menti rese da essa virtuose. Sia l’acqua per noi fecondo veicolo
per alimentare il comune terreno della ricerca spirituale e fare germogliare il
seme condiviso della pace e del dialogo. Sia essa sempre espressione del
profondo livello spirituale con cui comunicare e comprenderci: gocce
innumerevoli e infinite di un unico oceano.
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