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Un commento alla restituzione delle scuole cattoliche
Educazione e formazione indispensabili per il futuro dell'Iraq
di Francesco Ricupero
 
"Il futuro dell'Iraq deve partire dalla scuola. Formazione ed educazione sono indispensabili per costruire una nuova società. Il nostro scopo è formare cristiani e musulmani insieme, sotto lo stesso tetto. Formare la gioventù e favorire la convivenza tra diverse etnie e religioni sono ingredienti indispensabili per un Iraq pacifico e democratico".

Lo ha detto a "L'Osservatore Romano", l'arcivescovo di Kerkuk dei Caldei, monsignor Louis Sako, in merito alla restituzione di tre scuole cattoliche alla Chiesa caldea dopo la lunga confisca operata dal regime di Saddam Hussein.

"La qualità delle nostre scuole - sottolinea l'arcivescovo Sako - è veramente eccelsa, grazie all'impegno delle suore tantissimi musulmani frequentano il nostro istituto. Questo per noi è motivo di grande soddisfazione e ci fa ben sperare per il futuro della nostra Chiesa. Recentemente abbiamo chiesto di aprire una scuola elementare mista a Kirkuk e spero che ciò possa avvenire in tempi brevi. Dobbiamo partire dalla scuola per formare le nuove generazioni. Cristiani e musulmani devono convivere serenamente, non possiamo permetterci di assistere ancora a episodi di violenza. Dobbiamo mettere da parte odi e rancori e pensare al futuro del nostro Iraq. Questo è possibile puntando sulla formazione dei bambini e dei giovani. Far capire loro che l'odio e la guerra non portano da nessuna parte. In questi giorni ho incontrato diversi politici ai quali ho spiegato che occorre lavorare insieme per raggiungere questi obiettivi.

Il mondo sta cambiando, anche la nostra società non è più quella di prima e per questo motivo dobbiamo impegnarci tutti per favorire in maniera pacifica questo cambiamento. Gli iracheni e in particolare i giovani - prosegue monsignor Sako - hanno bisogno di vivere in pace. L'educazione è indispensabile.

Ai ragazzi, che saranno i futuri leader del nostro Paese, occorre spiegare bene l'importanza del pluralismo, della democrazia, della tolleranza e della condivisione. Dobbiamo far capire ai giovani che rispettare l'altro e non demolirlo è fondamentale per il futuro della società. La restituzione delle tre scuole di Baghdad e di Kirkuk ci fanno ben sperare - conclude l'arcivescovo - mi auguro che nei prossimi anni altri istituti possano nascere per contribuire a far crescere e formare le generazioni future".


(©L'Osservatore Romano - 19 agosto 2009)

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