Cristianesimo-Islam - L'atteggiamento della Chiesa dalle parole del Papa
     Estratto dal Discorso del Papa ai Vescovi d'Egitto in visita "ad limina Apostolorum"

 


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2. All'inizio del nostro incontro, desidero incoraggiarvi nella vostra missione specifica di Pastori. Siete divenuti Vescovi per mezzo dell'ordinazione sacramentale, successori degli Apostoli e primi responsabili, insieme al Successore di Pietro, dell'annuncio della Buona Novella al mondo intero. So quanto vi sta a cuore rendere le comunità cristiane a voi affidate delle comunità vive, che siano testimoni autentici del Vangelo "coi fatti e nella verità", come ci invita a fare l'apostolo san Giovanni (1 Gv 3, 1). In seno alla società egiziana, tanto ricca di storia e di cultura e fortemente caratterizzata dalla presenza dell'Islam, sapete che la testimonianza più importante è quella della vita quotidiana, incentrata sul doppio comandamento dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo.
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7. La Chiesa cattolica che è in Egitto non rivendica per se stessa alcun vantaggio particolare, ma solo il diritto di poter vivere, in seno alla nazione, della grazia che il Signore le ha fatto di chiamarla al suo servizio. Mi compiaccio dell'importante lavoro che la Chiesa cattolica svolge in seno alla società egiziana nell'ambito socio-educativo, al servizio della promozione della donna, dell'assistenza alla maternità e all'infanzia, della lotta contro l'analfabetismo, occupando così il suo posto nello sviluppo del Paese.

Vi incoraggio a mantenere dei buoni rapporti con i fratelli cristiani delle altre confessioni, ovvero con la Chiesa copta ortodossa, e a promuovere, da parte vostra, lo spirito di un autentico dialogo ecumenico. Non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà presenti o future, ma conservate saldo il desiderio di essere fedeli al comandamento del Signore: "come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri" (Gv 13, 34), consapevoli che i vincoli della carità fraterna non impediscono di agire conformemente alla verità e alla giustizia, ma che al contrario lo esigono.

Il dialogo con l'Islam è particolarmente importante nel vostro Paese, dove è questa la religione della maggior parte degli abitanti, ma riveste anche un carattere esemplare per il dialogo tra le grandi religioni del mondo, particolarmente necessario dopo gli avvenimenti tragici legati al terrorismo che hanno caratterizzato l'inizio del terzo millennio e che l'opinione pubblica può essere tentata a imputare a cause di origine religiosa. Mi preme ricordare quanto sia fondamentale che le religioni del mondo uniscano i loro sforzi per denunciare il terrorismo, e per operare insieme al servizio della giustizia, della pace e della fraternità tra gli uomini.
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[Vaticano, 30 agosto 2003]

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