Il Card. Kasper a Mosca:  piccoli passi
nel dialogo con la Chiesa ortodossa

Intervista a radio Vaticana al ritorno da Mosca
Incontro Kasper Kirill
Ripresa del dialogo in autunno

Il Presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani constata che “anche molti piccoli passi fanno raggiungere l’obiettivo”. Il Cardinale spera che nell’autunno prossimo sarà possibile rilanciare il dialogo internazionale della Chiesa cattolica con le Chiese ortodosse riprendendo il lavoro della Commissione teologica mista, interrotto nel 2001 in occasione della riunione tenutasi a Baltimora (Stati Uniti).


Il Cardinal Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, è in visita a Mosca dal 20 al 23 giugno. Secondo l’annuncio dato dalla Sala stampa vaticana,  il porporato ha in programma diversi incontri con rappresentanti del Patriarcato ortodosso “in occasione della solenne inaugurazione del pontificato di Benedetto XVI”. Dall’inizio della sua missione, papa Benedetto XVI ha detto che vuole fare dell’ ecumenismo il suo impegno fondamentale: “ Vorrei ribadire la mia volontà  - ha detto a Bari lo scorso 29 maggio - di assumere come impegno fondamentale quello di lavorare con tutte le energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo”. 

Intervista del card. Kasper al settimanale russo Svet Evangelia (“La luce del Vangelo”)

Eminenza, la sua visita ha come scopo di continuare il dialogo con il Patriarcato di Mosca, promosso dopo la solenne inaugurazione del nuovo pontificato. Dobbiamo attenderci novità nel dialogo?

Il metropolita Kirill  [capo del Dipartimento Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca] era presente a Roma alla messa di inaugurazione del ministero di Benedetto XVI. In quell’occasione essi hanno potuto conversare per mezz’ora e hanno deciso di continuare il dialogo sui problemi principali che esistono nel nostro rapporto. Ora cerchiamo di continuare e magari di approfondire questo dialogo. Fin dall’inizio del suo pontificato il papa ha dichiarato che questa è la sua fondamentale priorità. Noi siamo qua per vedere che tipo di nuovi passi possiamo intraprendere.

Il Patriarcato ortodosso di Mosca ha spesso dichiarato che vuole vedere passi evidenti dal parte del Vaticano. Che tipo di passi sono possibili?

Per adesso non saprei. Devo anzitutto incontrarmi col metropolita Kirill.

C’è qualche proposta da parte sua?

Non vi è nulla di speciale. Sono qui per ripetere le nostre proposte. Il punto è che non ci devono essere solo passi da parte nostra; il dialogo è sempre un fatto reciproco. Vogliamo vedere cosa possiamo fare insieme, studiare possibilità. Non saranno forse passi decisive, ma piccolo. In ogni caso, tanti piccoli passi portano allo scopo totale. Nel dialogo sono coinvolte due parti: entrambe devono fare qualche passo.

Le due parti sono il Patriarcato di Mosca e la Santa Sede. C’è un ruolo anche per la comunità cattolica locale?

Senza la Chiesa locale l’ecumenismo sarebbe astratto. Ho avuto un lungo colloquio con l’arcivescovo [cattolico di Mosca] Tadeusz Kondrusiewicz e lo informerò a lungo dopo i miei colloqui. Tutti i passi fatti finora sono avvenuti insieme con la chiesa locale. Vi sono rapporti fra la Santa Sede e il Patriarcato ortodosso e relazioni fra la Chiesa cattolica russa e la Chiesa ortodossa russa: entrambi questi livelli devono camminare insieme.

Era già previsto che lei non incontrasse il Patriarca Alessio II?

Non ho domandato di poterlo incontrare perché siamo ancora all’inizio dei lavori. Il nostro scopo adesso è di discutere alcuni aspetti tecnici e concreti.

Discuterete anche le questioni riguardo alla Chiesa Greco-cattolica ucraina [accusata di proselitismo-ndr]?

No, non è mio compito parlare di questioni legate a un’altra chiesa. Devono farlo da sé e questo non è un punto nei miei negoziati. Devo dire che su questo tema, il nuovo papa ha la stessa posizione di Giovanni Paolo II.

Il vostro dialogo avrà a tema questioni locali, russe?

Discuteremo su ciò che la Santa Sede e la Chiesa ortodossa russa possono fare insieme i Europa e  per l’Europa, per dare sostegno ai valori cristiani in Europa: questo è un campo che interessa entrambi.

Durante il Congresso Eucaristico a Bari, Lei ha detto che in autunno spera di portare avanti il dialogo internazionale con le Chiese Ortodosse. Cosa intendeva?

Nel 1980 abbiamo formato una Commissione teologica mista, di cui facevano parte tutte le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica. L’ultimo incontro plenario è stato nel 2000 a Baltimora (Usa). Ora tutte le Chiese ortodosse (compresa la Russa), desiderano riprendere il dialogo teologico e sviluppare il dialogo tramite questa Commissione. Non è una novità assoluta, ma c’è bisogno di riorganizzare la Commissione per ricominciare in autunno.

Tempo fa, il vescovo ortodosso Mark [vice-presidente del Dipartimento delle Relazioni esterne del Patriarcato ortodosso di Mosca] ha scritto una lettera  al Nunzio Apostolico Antonio Mennini, chiedendo un chiarimento sulla posizione della Chiesa cattolica riguardo all’insegnamento religioso nelle scuole in Russia. Questo chiarimento verrà pubblicato?

Il Nunzio ha risposto e ha mandato la sua lettera al vescovo Mark. Non penso sia buono per ora pubblicare questa lettera. Ma penso che la risposta soddisferà moltissimo il Patriarcato di Mosca.

Eminenza, il programma della visita comprende una conferenza stampa dopo l’incontro con il metropolita Kirill?

No. Devo prima informare il Santo Padre sull’incontro; poi potrò parlare con i giornalisti.
______________________
[Fonte: AsiaNews del 22 giugno 2005]

- Intervista a Radio Vaticana al ritorno da Mosca -                 torna su
(
Cattolici e Ortodossi insieme per testimoniare il Vangelo nella società permeata dal secolarismo)

Il cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, è rientrato nei giorni scorsi da un viaggio a Mosca con l’obiettivo di continuare il dialogo con il Patriarcato ortodosso russo avviato in occasione della solenne inaugurazione del Pontificato di Benedetto XVI. Su questa visita e sui rapporti tra cattolici e ortodossi russi ascoltiamo lo stesso cardinale Kasper intervistato da Ludwig Waldmueller:

_________________________

R. – AUS ANLASS DES TODES VON PAPST JOHANNES PAUL II UND DER ... In occasione sia della morte di Giovanni Paolo II sia dell’inizio di Pontificato del Papa attuale, è stata presente a Roma una delegazione importante della Chiesa ortodossa russa, e quando c’è stata la Messa d’inizio di Pontificato anche un incontro con il nuovo Papa, dal quale sono emerse domande interessanti. Ho pensato che fosse il caso di approfondire queste domande: come possiamo procedere in questo non troppo facile rapporto con la Chiesa ortodossa russa? Ecco il motivo della mia visita a Mosca: una visita con carattere ‘esplorativo’. Per questo, in realtà non era nemmeno previsto un incontro con il Patriarca, ma con il metropolita Kyrill, responsabile delle relazioni con l’estero: l’incontro è stato quindi sostanzialmente con lui e con lui ho parlato delle prospettive di una futura collaborazione. 

D. – Com’era l’atmosfera, durante i vostri colloqui? 

R. – DIE ATMOSPHÄRE WAR FREUNDLICH UND HÖFLICH; ... L’atmosfera è stata cordiale e cortese; non la definirei proprio ‘calorosa’,ma sicuramente fraterna. Abbiamo ragionato degli ambiti nei quali possiamo collaborare, soprattutto in campo sociale e culturale, e anche di come possiamo rendere testimonianza comune contro l’attuale secolarismo. Qui ci sono possibilità d’incontro. Abbiamo detto anche che sarebbe auspicabile che si verificassero incontri tra monasteri, considerando la grande importanza che nella Chiesa ortodossa riveste il monachesimo. Ecco, questa è la direzione nella quale vogliamo continuare. Inoltre, la Chiesa ortodossa russa parteciperà al dialogo internazionale, e quindi le prospettive sono assolutamente positive. 

D. – Eminenza, una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli è venuta a Roma in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Com’era l’atmosfera? È stato un incontro fraterno? 

R. – ES WAR EINE SEHR BRÜDERLICHE BEGEGNUNG. ... L’incontro è stato molto fraterno. Ma del resto, è un’esperienza in atto ormai da decenni. Questo incontro, però, è stato particolarmente bello. Innanzitutto, è stato il loro primo incontro con il nuovo Pontefice, un incontro molto bello; e poi, hanno potuto comunicare ufficialmente, che in autunno potremo riprendere il dialogo internazionale con tutte le Chiese ortodosse. Questa è stata veramente una bella notizia!

D. – E quali saranno gli argomenti all’ordine del giorno in questo dialogo ecumenico internazionale?

R. – ES GEHT UM “KIRCHE – WAS HEISST DAS ÜBERHAUPT?“, ... Il tema è “Chiesa – cosa significa, in realtà?” Quindi tratteremo di comunità ecclesiale e in questo contesto tratteremo la questione nodale con l’ortodossia, cioè il primato del ministero petrino. In questo ambito, poi, sarà possibile anche riprendere la questione della Chiesa uniate. Credo che in questo momento, siano questi gli aspetti da considerare. Non sarà una discussione facile, ma finalmente affronteremo apertamente i problemi che esistono tra di noi.
______________________
[Fonte: Radio Vaticana 2 luglio 2005]

 

Incontro Kasper - Kirill                                                               torna su

"Fin dall'inizio del suo pontificato il papa ha dichiarato che questa è la sua fondamentale priorità. Noi siamo qua per vedere che tipo di nuovi passi possiamo intraprendere''. Con questo obiettivo il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani si è recato alla fine di giugno in visita a Mosca ed ha avuto una serie di incontri e colloqui con il Patriarcato di Mosca e i responsabili della chiesa cattolica in Russia. Rispetto alla possibilità di incontrare il patriarca Alessio II, in un'intervista all'agenzia cattolica AsiaNews, il cardinale ha detto: "Non ho domandato di poterlo incontrare perché siamo ancora all'inizio dei lavori". Molto atteso l'incontro con il metropolita Kirill, numero due del Patriarcato ortodosso russo. L'incontro, che avrebbe dovuto essere breve secondo l'annuncio della gerarchia moscovita, è durato in realtà tre ore, ha riferito l'agenzia Ria-Novosti. 

Padre Vsevolod Ciaplin, braccio destro del metropolita Kirill, non è entrato nel dettaglio del colloquio. Ha osservato tuttavia che le parti si sono mostrate concordi nel sottolineare "la speciale importanza della cooperazione tra le Chiese cattolica e ortodossa per l'affermazione dei valori spirituali e morali cristiani tra gli individui, nelle famiglie e nella società, in un periodo nel quale i popoli, in Europa e nel mondo, soffrono una crisi morale e si vedono imporre una concezione secolarizzata del mondo''. Nel contempo, padre Ciaplin non ha mancato di ricordare ancora una volta i punti di preoccupazione del Patriarcato di Mosca di fronte a quelle che vengono percepite come iniziative di proselitismo cattolico in territori ritenuti storicamente ortodossi. 

In particolare il metropolita Kirill ha ribadito "in modo esplicito e con fermezza'' l'opposizione della Chiesa russa a ogni ipotesi di trasferimento "della cattedra del capo della comunità greco-cattolica ucraina'' dalla città occidentale di Leopoli, enclave tradizionalmente cattolica dell'Ucraina, a Kiev, culla dell'Ortodossia moscovita. "Un tale trasferimento - ha detto Ciaplin - rappresenterebbe un grave ostacolo per lo sviluppo delle relazioni tra le due Chiese: sviluppo auspicato sia dal patriarca Alessio II sia dal nuovo papa Benedetto XVI e necessario ai nostri fedeli, nonché ai popoli dell'Europa e del mondo''. "La delegazione cattolica - ha concluso l'esponente del Patriarcato - ha preso atto della nostra posizione".
__________________
[Fonte: S.I.R. 6 luglio 2007]

In autunno verrà riannodato il dialogo teologico della Chiesa cattolica con quelle ortodosse 
Lo rivela il cardinale Walter Kasper                                                    
torna su

Nell’autunno prossimo verrà riannodato il dialogo teologico internazionale tra le Chiese ortodosse e quella cattolica, ha rivelato il cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

È una delle proposte lanciate da Benedetto XVI alla delegazione del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, che ha incontrato il 29 e il 30 giugno in occasione della sua visita a Roma per la solennità dei santi Pietro e Paolo.

In una intervista rilasciata questo sabato alla sezione tedesca della “Radio Vaticana” [v. sopra ndR], il Cardinale Kasper ha confermato che la delegazione ha comunicato “ufficialmente che in autunno potremo riprendere il dialogo internazionale con tutte le Chiese ortodosse”.

Il dialogo teologico ufficiale, che ha luogo attraverso una Commissione Mista Internazionale Cattolico-Ortodossa della quale fanno parte rappresentanti della Chiesa cattolica e di varie Chiese ortodosse, è fermo dalla riunione svoltasi nel 2000 a Baltimora (Stati Uniti) a causa delle divergenze relative all’argomento di quell’incontro.

Il tema, “Implicazioni teologiche e canoniche dell’uniatismo”, si riferiva al termine con il quale gli ortodossi parlano dei cristiani di Paesi di tradizione ortodossa in unione con il Papa.

Il porporato tedesco ha visitato dal 20 al 23 giugno Mosca, dove nel corso dei diversi incontri ha ricevuto la disponibilità della Chiesa ortodossa russa a partecipare al dialogo.

Il tema che verrà affrontato dal dialogo teologico tra cattolici ed ortodossi in un primo momento sarà “Chiesa – cosa significa, in realtà?”, ha rivelato il porporato.

Quindi, ha spiegato, verrà trattato il tema circa la “comunità ecclesiale e in questo contesto la questione nodale con l’ortodossia, cioè il Primato del ministero petrino”.

“In questo ambito, poi, sarà possibile anche riprendere la questione della Chiesa uniate – ha proseguito –. Credo che in questo momento, siano queste le questioni da prendere in considerazione. Non sarà una discussione facile, ma finalmente affronteremo i problemi che esistono tra di noi”.

Per quanto riguarda il suo viaggio a Mosca, il cardinale Kasper ha spiegato che “l’atmosfera è stata cordiale e cortese; non la definirei proprio ‘calorosa’, ma sicuramente fraterna”.

“Abbiamo ragionato degli ambiti nei quali possiamo collaborare, soprattutto in campo sociale e culturale, e anche di come possiamo rendere testimonianza comune contro l’attuale secolarismo. Qui ci sono possibilità d’incontro”.

“Abbiamo detto anche che sarebbe auspicabile che si verificassero incontri tra monasteri, considerando la grande importanza rivestita nella Chiesa ortodossa dal monachesimo”, ha aggiunto.

“Le prospettive – ha concluso – sono assolutamente positive”.
______________________
[Fonte: zenit.org 5 luglio 2005]

| home | | inizio pagina |