Il Card Kasper:
retrospettiva e prospettiva
sul cammino ecumenico
Pontificio Consiglio
per l'Unità dei cristiani. Presentazione del Card Walter Kasper, 21
novembre 2004
Non è facile riassumere la nostra Conferenza. Senza pretendere di
essere completo, vorrei rilevare tre punti, che mi sembrano essere
essenziali.
1. La scelta ecumenica di "Unitatis
redintegratio" quaranta anni fa è irreversibile e
la sua validità è permanente, sia per l'oggi che per il futuro:
-
essa è conforme alla volontà di Gesù
Cristo;
-
conforme alla volontà di un Concilio universale approvato
dai Papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II;
-
corrisponde ai segni dei tempi, all'evangelizzazione e alla
nuova evangelizzazione alla quale oggi siamo chiamati;
-
essa ha già portato molti e buoni frutti nella vita della
Chiesa, frutti che sono un dono dello Spirito del Signore, per i
quali dobbiamo ringraziarLo. Questi stessi frutti ci obbligano e ci
impongono di andare avanti e di continuare nel nostro impegno
ecumenico.
2. Nei quaranta anni trascorsi la situazione
ecumenica ha subito un grande cambiamento, con luci ed ombre:
2.1. Le luci:
-
Abbiamo raggiunto una situazione intermedia, in
cui la ricezione e la consapevolezza ecumenica nella Chiesa è
cresciuta; sono cresciute anche le attese e talvolta l'impazienza.
Soprattutto Papa Giovanni Paolo II, dal primo giorno del suo lungo
pontificato, ha fatto suo l'impegno ecumenico e lo ha promosso con
parole incoraggianti ed atti convincenti.
-
Tramite i dialoghi, sia a livello
internazionale, che a livello regionale e locale, abbiamo eliminato
molti malintesi e pregiudizi, abbiamo superato differenze del passato,
approfondito ed arricchito la comunanza nella fede, e abbiamo stretto
molte amicizie.
-
Nella maggior parte delle situazioni nella
Chiesa, la convivenza e la collaborazione ecumenica appartengono alla
vita ecclesiale quotidiana delle parrocchie e delle diocesi;
l'ecumenismo fa integralmente e normalmente parte della vita della
Chiesa.
-
Siamo innanzitutto grati per i gruppi di
preghiera ecumenica e la rete spirituale fra monasteri, conventi,
comunità e movimenti. Grazia a Dio l'ecumenismo spirituale sta
crescendo. Non esiste una epoca ecumenica "glaciale".
2.2. Le ombre:
-
Talvolta persistono antichi pregiudizi; spesso
la memoria del passato pesa sul presente ed impedisce un futuro
comune. Si devono anche lamentare pigrizie e ristrettezze, ed un
ripiegamento delle Chiese e Comunità ecclesiali su se stesse.
Inversamente, l'ecumenismo diventa a volte preda di un attivismo
superficiale o una questione di rapporti puramente formali di
cortesia, di diplomazia ovvero di burocrazia.
-
L'immagine dell'ecumenismo, così come esso è
compreso dalla Chiesa, è talvolta distorto da malintesi ed abusi, che
non soltanto non aiutano, ma provocano reazioni contrarie e sono
controproducenti. Soltanto un ecumenismo basato sulla dottrina e la
disciplina della Chiesa avrà un futuro.
-
Oggi siamo confrontati a nuove sfide: da una
parte, il relativismo e pluralismo qualitativo postmoderno, che non
pone più la questione della verità, e dall'altra, un fondamentalismo
aggressivo esercitato da sette antiche e nuove sette, con le quali non
è possibile per la maggior parte dei casi stabilire un un dialogo
improntato a rispetto.
-
In alcune Comunità ecclesiali si constata una
sorta di un liberalismo dottrinale e soprattutto etico, che crea nuovi
dissensi sia all'interno di queste Comunità, che tra di esse e la
Chiesa cattolica. Tali sviluppi così detti progressisti minano di
fatto il progresso ecumenico. Il vero ecumenismo è ecumenismo nella
carità e nella verità.
3. I buoni frutti fino ad ora raggiunti e le
nuove sfide richiedono una chiara e concordata concezione del futuro
del movimento ecumenico.
-
Si rende necessaria una riflessione
approfondita e condivisa sulle basi dell'ecumenismo: il Battesimo
comune e la fede battesimale: la professione del Dio trinitario e
di Gesù Cristo quale unico Salvatore e Redentore unita all'impegno di
vivere secondo i comandamenti di Dio e lo spirito del vangelo. Non
basta un vago spirito di famiglia. Dobbiamo promuovere la formazione
ecumenica su ciò che ci unisce e ciò che ci divide ancora.
L'ignoranza e l'indifferenza della propria fede e della fede
d'altrui sono ostacoli per un vero ecumenismo.
-
Bisogna chiarire lo scopo delle attività
ecumeniche: la comunione piena nella fede, nei sacramenti e nel
ministero apostolico. Tale comunione non è da confondere con
l'uniformità; essa dà spazio a una legittima diversità di
espressione, di spiritualità, di rito, di teologia, di inculturazione
ecc. Nel frattempo l'ecumenismo avanza grazie allo scambio dei doni,
che non consiste in un impoverimento, ma che costituisce un
arricchimento. Così il movimento ecumenico aiuta a raggiungere la
concreta e piena realizzazione della cattolicità.
-
L'ecumenismo non è un scopo in se stesso, esso
è legato all'evangelizzazione. Il movimento missionario e il
movimento ecumenico sono dall'inizio quasi gemelli e rappresentano
insieme il dinamismo storico della Chiesa, tramite il quale Dio,
secondo il suo disegno salvifico, raduna il suo popolo da tutti i
popoli della terra. Il percorso ecumenico si colloca in questa
dinamica escatologica e vive di una speranza che non può deludere.
-
In ultima analisi, il processo ecumenico è
un'avventura dello Spirito Santo e un processo spirituale.
L'ecumenismo spirituale è dunque il cuore stesso
dell'ecumenismo: cioè conversione e rinnovamento, santità e vita
secondo il vangelo, preghiera privata e comune. Perciò siamo grati a
tutti colore che pregano privatamente per l'unità, ai gruppi di
preghiera comune, alle reti spirituali che uniscono monasteri,
conventi, comunità e movimenti spirituali. Siamo decisi a promuovere
tale ecumenismo spirituale. Il Pontificio Consiglio per la Promozione
dell'Unità dei Cristiani intende preparare e pubblicare un Vademecum
della spiritualità ecumenica, che dovrà essere concretizzato secondo
le diverse situazioni e circostanze della vita ecclesiale.
Le situazioni - e non soltanto le situazioni
ecumeniche - sono molto variegate nella Chiesa di oggi.
Un programma comune non è possibile né esso sembra
necessario o desiderabile. Delle Conferenze, come questa che ci ha
riunito in questi giorni, permettono di rafforzare la nostra decisione
comune di percorrere la strada ecumenica; approfondiscono la nostra
comune consapevolezza e comprensione ecumenica; offrono un comune
orientamento ecumenico per il futuro. A conclusione di questo raduno e
nel separarci siamo convinti che l'ecumenismo con l'evangelizzazione
sono la via della Chiesa verso il futuro. L'uno e l'altra
costituiscono la volontà del Signore e il dono dello Spirito.
Ringraziamo il Santo Padre che ci ha confermato in questa convinzione
e ci ha indicato questo cammino.
| home | |
inizio pagina |
|
|