L'incontro a Mosca tra il segretario generale del Wcc e il patriarca Cirillo
Difficoltà e obiettivi del cammino ecumenico
Mosca, 30 giugno 2010 - Il ruolo "ispiratore" della Chiesa ortodossa russa
nell'ambito del dialogo ecumenico, ma anche la preoccupazione per le
contrastanti posizioni di alcune comunità religiose sulle questioni morali:
questi, in sintesi, i principali punti emersi dall'incontro avvenuto a Mosca, il
28 giugno, tra il segretario generale del World Council of Churches (Wcc, o
Consiglio ecumenico delle Chiese-Cec), Olav Fykse Tveit, e il patriarca di Mosca
e di tutte le Russie, Cirillo. Tveit, assieme a una delegazione, ha compiuto una
visita ufficiale di tre giorni, conclusasi ieri, 29 giugno.
Il segretario
generale del Wcc ha ringraziato il patriarca per la calorosa accoglienza e
l'ospitalità mostrate dalla Chiesa ortodossa in occasione della visita
ecumenica. "La Chiesa ortodossa russa - ha sottolineato Tveit - può giocare un
ruolo ispiratore all'interno dell'unione delle comunità religiose del Wcc", e ha
sottolineato l'impegno del patriarca Cirillo per lo sviluppo della missione
della Chiesa, in particolare tra i giovani. "Condurre le nuove generazioni verso
la fede - ha osservato Tveit - è una premura mostrata da tutte le comunità
appartenenti al Wcc. Abbiamo avuto modo di conoscere alcune delle iniziative
intraprese dal Patriarcato e ritengo che tutte le comunità del Wcc potranno
trarne dei benefici".
Il colloquio tra i due leader, si è svolto in un'atmosfera definita di
cordialità e di apertura, che ha consentito, come ha spiegato il segretario del
Wcc, "una discussione franca" sui punti in agenda. In tale contesto, il
patriarca Cirillo ha espresso le sue preoccupazioni in merito alle difficoltà
insorte nel dialogo ecumenico, in relazione alla visione di alcune comunità
protestanti su alcuni temi dottrinali, tra i quali principalmente la questione
antropologica e la moralità. In particolare, il patriarca si è voluto riferire
alla posizione espressa da alcune comunità, come per esempio gli episcopaliani
negli Stati Uniti, sull'omosessualità.
Il patriarca, nel corso del colloquio, ha pertanto rilevato che "il Wcc
sta sperimentando un crisi causata dalla contraddizione tra la dichiarata
aspirazione all'unità dei cristiani e le differenze mostrate tra le comunità su
alcuni temi dottrinali". Indicando poi le prospettive, ha osservato: "Viviamo in
un mondo nel quale le relazioni tra le diverse civiltà stanno diventando sempre
più significative. In queste circostanze, è importante che tutti i cristiani
sostengano la civiltà cristiana e promuovano le buone relazioni con le altre
comunità. Il Wcc può promuovere il raggiungimento dei suoi obiettivi, difendendo
il sistema dei valori cristiani e sviluppando il dialogo con le altre religioni
e le realtà non religiose".
Per il Patriarca, quindi, "c'è bisogno di un comune
sforzo per difendere la tradizione cristiana dalle forze secolari che stanno
provando a imporre opinioni contro la religione". E ha concluso: "Confido nella
consapevolezza di questo pericolo e intendo fare qualsiasi cosa possibile per
rendere la comune testimonianza dei cristiani ancora più attiva". Il segretario
generale del Wcc ha ribadito l'esistenza di una serie di difficoltà nell'attuale
contesto del cammino ecumenico ma, ha puntualizzato, "queste non devono
significare inerzia, ma al contrario è necessario analizzare l'esperienza del
passato e lavorare su una strategia per il futuro".
(©L'Osservatore Romano - 30 giugno-1 luglio 2010)