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Oriana Fallaci e il «baluardo»
che va a Colonia
Davide Rondoni, su
"Avvenire" 18 agosto 2005
Molte cose che
Oriana Fallaci ha detto all'emittente cattolica polacca che l'ha intervistata
nei giorni scorsi erano già note in Italia. Ma bisogna ancora una volta leggere
tra le righe. Anzi dico: tra le rughe. Sì perché mentre lei si rivolge
accorata, impaziente e affettuosa a Benedetto XVI chiedendogli una risposta, un
cenno di condivisione del suo gridare da lucida, straziata Cassandra, lui, il
Papa sta rispondendo. Lo capisce lei? Lo ritiene un alleato, lei atea, pur
sapendo che i suoi lettori e amici laici forse la lasceranno più sola. Ma
capisce che le sta già rispondendo? Mentre lei guarda un abisso di
invecchiamento e di orrore per l'Europa, il Papa sta viaggiando verso Colonia
dove si troverà coi suoi giovani. Ma un passo alla volta. L'intervista
ripropone la lettura del fenomeno immigrazione musulmana in Europa, come altre
volte corredata da statistiche inquietanti. Secondo il "Daily Telegraph"
il 24% dei musulmani inglesi, dopo le bombe del 7 luglio, prova «simpatia per i
motivi che hanno portato alla strage» e il 32% ritiene che spetti ai figli
dell'islam «metter fine alla decadenza dell'Occidente». La Fallaci nei figli
del feroce Corano vede il profilo di una nuova gioventù hitleriana alla
conquista dell'Europa. E i "laici", di fronte al problema della libertà
e della razionalità nella religione islamica, hanno «perso il treno». Mentre
riconosce a questo Papa d'aver incoraggiato la scoperta del legame tra fede e
ragione nel cristianesimo, si getta contro coloro che non avvertono quanto della
razionalità è in gioco nel confronto con l'islam. I laici, buonisti per fini
politici, non hanno afferrato il problema. È il Papa il baluardo della ragione.
È lui al cuore della contemporaneità. E io, dice la Fallaci, sto con lui.
Stare con il Papa per difendere la ragione: una frase del genere è
rivoluzionaria. Chissà se nei templi della cultura e della politica italiana (e
in molte curie o monasteri) qualcuno capisce di cosa si sta parlando… Forse
non ci avevano insegnato che la Storia dimostra inconciliabili Chiesa cattolica
e ragione? La Storia sta invece dicendo il contrario. Chi è abituato a fare
cronaca con l'occhio aperto sulle grandi mappe del presente e del passato, come
la Fallaci, se ne sta accorgendo. Anche a costo di smentirsi. Perché di certo
lei non pensava queste cose trent'anni fa. Papa Ratzinger, invece, già le
diceva. E ora, che sente l'oscurità del tempo sulla sua vita e sull'Europa che
ama, la provata e lucida giornalista chiede al Papa di fare la voce grossa. Come
per prendersi cura di lei, della sua paura, e di tutti noi. Come si chiede a un
padre di cacciare con un grido i pericoli. E lui sta alzando la voce. Ma alta,
chiara, perché lo sentano i giovani che cercano una fede vissuta da uomini
liberi e ragionevoli. Come un padre che nel buio intoni una canzone, certo della
propria speranza e senza paura. Come facevano i nostri soldati che in trincea
cantavano per le loro ragazze e uscendo ne gridavano il nome.
Sostenuti da un amore. Perché il nemico che è fuori e dentro di noi lo ferma
la giovinezza della fede e della civiltà che ne nasce. E che ne rinasce.
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