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NOI CANNIBALI E I FIGLI DI MEDEA
"È IN ATTO UNA STRAGE DEGLI INNOCENTI"
No, non mi piace questo referendum al quale i mecenati dei dottor Frankenstein
voteranno per semplice partigianeria politica o miopia morale. Ossia senza
ragionare con la propria testa, senza ascoltare la propria coscienza, magari
senza conoscere il significato delle parole staminale ovocita blastocita
eterologo clonazione, e certo senza chiedersi o senza capire che cosa v' è
dietro l' offensiva per la libertà illimitata della ricerca scientifica.
Infatti il 12 giugno non userò la scheda elettorale, e con tutto il cuore mi
auguro che l' offensiva fallisca penosamente. Auspicio rafforzatosi quando al
Liceo Mamiani di Roma il più autorevole promotore dei quattro quesiti
referendari ha scandito una battuta che sembra una facezia da capocomico del
vecchio theatre varieté: « Se l' embrione è vita, masturbarsi è suicidio ».
Signor mio, anziché di masturbazione a quei liceali io avrei parlato di
Libertà. Gli avrei ricordato quel che dice Platone quando nel Libro VIII de La
Repubblica scrive che dalla libertà degenerata in licenza nasce e si sviluppa
una malapianta: la malapianta della tirannia. Infatti qui non si tratta di
masturbarsi.
Si tratta di spiegare alla gente che la libertà illimitata cioè
privata d' ogni freno e d' ogni senso morale non è più Libertà ma licenza.
Incoscienza, arbitrio. Si tratta di chiarire che per mantenere la Libertà,
proteggere la Libertà, alla libertà bisogna porre limiti col raziocinio e il
buon senso. Con l' etica. Si tratta di riconoscere la differenza che passa tra
lecito e illecito). Non mi piace, questo referendum, perché a parte l' astuto
ricatto con cui la cosiddetta clonazione terapeutica giustifica le sue nequizie
cioè promette di guarire le malattie, a parte l' ovvio tornaconto di chi con
quel ricatto si riempie le tasche ( ad esempio l' industria farmaceutica il cui
cinismo supera il cinismo dei mercanti d' armi), dietro questo referendum v' è
un progetto anzi un proposito inaccettabile e terrificante. Il progetto di
reinventare l' Uomo in laboratorio, trasformarlo in un prodotto da vendere come
una bistecca o una bomba.
Il proposito di sostituirsi alla Natura, manipolare la
Natura, cambiare anzi sfigurare le radici della Vita, disumanizzarla massacrando
le creature più inermi e indifese. Cioè i nostri figli mai nati, i nostri
futuri noi stessi, gli embrioni umani che dormono nei congelatori delle banche o
degli Istituti di Ricerca. Massacrarli riducendoli a farmaci da iniettare o da
trangugiare, oppure facendoli crescere quel tanto che basta per macellarli come
si macella un bove o un agnello, poi ricavarne tessuti e organi da vendere come
si vendono i pezzi di ricambio per un' automobile. Tutto ciò mi ricorda il
Mondo Nuovo di Huxley, sì, l' abominevole mondo degli uomini Alfa e Beta e
Gamma, ma soprattutto mi ricorda le oscenità dell' eugenetica con cui Hitler
sognava di creare una società costituita soltanto da biondi con gli occhi
azzurri. Mi ricorda i campi di Auschwitz e di Mauthausen, di Dachau e di
Birkenau dove, per affrettare la produzione della razza ariana ossia
intensificare i parti gemellari delle bionde con gli occhi azzurri, il dottor
Mengele conduceva gli esperimenti sui bambini gemelli. Grazie all' illimitata
libertà di ricerca concessagli da Hitler li martirizzava, li assassinava, a
volte li vivisezionava. Dunque bando alle chiacchiere e alle ipocrisie: se al
posto di Birkenau e Dachau eccetera ci metti gli Istituti di Ricerca gestiti
dalla democrazia, se al posto dei gemelli vivisezionati da Mengele ci metti gli
embrioni umani che dormono nei congelatori, il discorso non cambia.
Non a caso,
quando otto anni fa gli inglesi crearono la pecora Dolly, invece di esaltarmi
ebbi un brivido d' orrore e dissi: « Siamo fritti. Qui ci ritroviamo con una
società fatta di cloni. Qui si torna al nazismo » . Frankenstein e i loro
mecenati ( giuristi, giornalisti, editorialisti, attrici, filosofi, grilli
canterini, membri dell' Accademia dei Lincei, politici in cerca di voti, medici
in cerca di gloria) non vogliono sentirselo dire quel « Siamo fritti, qui ci
ritroviamo con una società fatta di cloni, qui si torna al nazismo » .
Quando
porti il discorso su Hitler e sul nazismo, su Mengele, fanno gli offesi anzi gli
scandalizzati. Cianciano di pregiudizi, protestano che il paragone è
illegittimo. Poi nel più tipico stile bolscevico ti mettono alla gogna. Ti
chiamano bigotto, baciapile, servo del Papa e del Cardinale Ruini, mercenario
della Chiesa Cattolica. Ti dileggiano con le parole retrogrado oscurantista
reazionario e posando a neo illuministi, a progressisti, avanguardisti, ti
buttano in faccia le solite banalità. Strillano che non si può imporre le
mutande alla Scienza, che il Sapere non può essere imbrigliato, che il
Progresso non può essere fermato, che i fatti sono più forti dei ragionamenti,
che il mondo va avanti malgrado gli ottusi come te. Come me. Con burattinesco
sussiego dichiarano che l' embrione non è un essere umano: è una semplice
proposta di essere umano anzi di essere vivente, un semplice grumo di cellule
non pensanti. Con pagliaccesca sicurezza proclamano che non ha un' anima, che l'
anima esiste se esiste il pensiero, che la sede del pensiero è il cervello, e
il cervello incomincia a svilupparsi due settimane dopo che l' embrione si è
attaccato all' utero materno. O che un feto incomincia a pensare solo all'
ottavo o nono mese di gravidanza, che secondo San Tommaso d' Aquino fino al
quarto mese siamo animali e quindi tanto vale proteggere gli embrioni degli
scimpanzé. E inutile obiettare che San Tommaso d' Aquino visse nel 1200, che di
genetica se ne intendeva quanto io mi intendo di ciclismo e di pugilato. Inutile
replicare che ripararsi dietro il sillogismo Cervello Pensiero Anima uguale
Umano è una scemenza. Un' offesa alla logica. Anche gli animali hanno un
cervello, perbacco. Anche gli animali hanno un pensiero. Ergo, stando a quel
sillogismo, anche loro dovrebbero avere un' anima ed essere considerati umani.
Inutile osservare, infine, che sulla formazione del cervello anima non sappiamo
un bel nulla. Neanche ciò che si sapeva sull' atomo quando Enrico Fermi scisse
quello dell' uranio 235 e scoprì che il suo nucleo misura un centomiliardesimo
di millimetro eppure può disintegrare in un lampo città come Hiroshima e
Nagasaki. E se l' infinitamente piccolo contenesse molto di più dell'
infinitamente grande? E se il cervello anima dell' embrione misurasse ancor meno
di un centomiliardesimo di millimetro e la miopia morale ( nonché
intellettuale) non riuscisse a individuarlo? E se di conseguenza l' embrione
pensasse, soffrisse come soffriamo noi quando Zarqawi ci taglia la testa col suo
coltello halal?
* * *
Il fatto è che le loro affermazioni mai suffragate da
prove sono teorie e basta, presunte certezze per convenienza e opportunismo
spacciate come assolute certezze, punti di vista sbandierati nel presuntuoso
miraggio di ricevere un Nobel al quale senza alcun pudore e senza alcun merito
ambiscono fortissimamente. Sono un dogma che non vale più del mio. Anzi vale
assai meno del mio che è privo di calcoli, di convenienze, di opportunismi.
Qual è il mio? Bè, è quello che esprimo in Lettera a un bambino mai nato ,
libro che incomincia con queste parole: « Stanotte ho saputo che c' eri. Una
goccia di vita scappata dal nulla » . È quello che ribadii nell' intervista al
Foglio quando i neoilluministi e progressisti e avanguardisti approvavano la
condanna a morte di Terri Schindler o se vuoi Terri Schiavo. ( Secondo loro,
colpevole di non aver più un pensiero, di non aver più un' anima, di non poter
assistere ogni domenica alla Messa che ha nome Partita di Calcio.
Oh sì: a mia
volta senza aver le prove che Fermi fornì sul nucleo dell' atomo, io credo che
fin dal momento in cui lo spermatozoo feconda l' ovulo e la cellula primaria
diventa due cellule poi quattro poi otto poi sedici insomma prende a
moltiplicarsi, noi siamo ciò che saremo. Cioè esseri umani. Forse non ancora
persone, visto che una persona è il risultato dell' essenza innata e delle
esperienze acquisite dopo la nascita: ma di sicuro un essere umano. L' embrione
che sboccia nell' ovulo d' un pidocchio è un pidocchio. L' embrione che sboccia
nell' ovulo di un cane è un cane. ( L' esempio del cane lo porta anche
monsignor Sgreccia). L' embrione che sboccia nell' ovulo di un elefante è un
elefante. L' embrione che sboccia nell' ovulo di un essere umano è un essere
umano e non me ne importa nulla che stavolta la mia opinione coincida con quella
della Chiesa Cattolica. Con quella di Papa Wojtyla e di Papa Ratzinger, con
quella del Cardinale Ruini, dei vescovi, degli arcivescovi, dei preti che si
opposero al divorzio e all' aborto. ( Anch' io detesto l' aborto e per il voto
in favore dell' aborto ebbi strazianti dilemmi. Ma considero il divorzio una
conquista della civiltà e per il divorzio mi battei con le unghie e coi denti).
Infatti se tale opinione coincidesse con quella della Chiesa Marxista, di Lenin,
di Stalin, di Mao Tse Tung, e perfino del re di Cuba cioè dello spregevolissimo
Castro, la esprimerei col medesimo candore.
Non me ne importa nulla nemmeno
dell' astuto ricatto cioè della loro promessa di guarire il diabete, la
distrofia, l' Alzheimer, la sclerosi multipla di Stephen Hawking. ( Il grande
cosmologo che da decenni vive in carrozzina e ciondola peggio d' un fiore
appassito). Come dissi nell' intervista al Foglio, non me ne importerebbe
nemmeno se le staminali servissero a guarire il mio cancro anzi i miei cancri.
Dio sa se amo vivere, se vorrei vivere più a lungo possibile. Sono innamorata,
io, della vita. Ma a guarire i miei cancri iniettandomi la cellula d' un bambino
mai nato mi parrebbe d' essere un cannibale. Una Medea che uccide i propri
figli. ( « Donna maledetta, aborrita dagli Dei, da me, dall' intero genere
umano. Crepa, essere osceno, assassina dei tuoi figli » le dice Euripide
attraverso Giasone).
Me ne importa ancor meno del fatto che i Frankenstein e i
loro mecenati mi espongano al ludibrio con le accuse retrograda oscurantista
reazionaria bigotta baciapile serva del Vaticano. Tanto con loro non serve
neanche spiegare perché un' atea ( sia pure atea cristiana) non può esser
bigotta, non può essere baciapile eccetera. O perché una laica che s' è
sempre battuta per la giustizia e la libertà non può esser retrograda,
oscurantista, reazionaria. E aggiungo: davvero non v' è limite all' incoerenza
dei voltagabbana. Un tempo gli odierni cultori del cannibalismo urlavano che era
crudele sacrificare gli animali nei laboratori. E ne convengo. Ho visto cose
atroci nei laboratori. Una volta a New York ho visto togliere il cuore a una
cagnolina, sostituirlo col cuore di un maialino, e poi piazzarlo sotto il naso
della povera creatura per vedere se lo riconoscesse. Lei l' ha riconosciuto e s'
è messa a mugolare disperatamente. Un' altra volta a Chicago ho visto togliere
il cervello a una piccola scimmia. Da viva, visto che il cervello doveva restar
vivo attraverso un' irrorazione di sangue. Si chiamava Libby, e mentre la
legavano al lettuccio operatorio mi fissava come se implorasse il mio aiuto.
Infatti mi vergognai. Vomitai e il Frankenstein di turno, un noto ricercatore,
mi chiese stupito: « Why, perché? La credevo meno schizzinosa. Less squeamish.
Libby non ha mica un' anima » ) .
Piangevano anche sui topi usati per
sperimentare i farmaci, quei parolai. Li definivano martiri e per difenderli
inscenavano bellicosi cortei simili a quelli dei pacifisti che la pace la
vogliono da una parte e basta. Ora invece accettano che le cavie siano i nostri
figli mai nati, sacrificati come la cagnolina di New York e come Libby.
Accettano che le cellule di queste nuove cavie vadano ad arricchire le ditte
farmaceutiche il cui cinismo supera quello dei mercanti d' armi, accettano che
gli embrioni vengano squartati come bovi nelle macellerie per ricavarne tessuti
e organi da vendere come si vendono i pezzi di ricambio per un' automobile.
Accettano che tutto ciò miri a realizzare il Mondo Nuovo di Huxley, a farci
diventare uomini Alfa o Beta o Gamma o Dio sa cos' altro. Campioni di salute e
di bellezza ma senza cervello o mostri intelligentissimi ma senza braccia e
senza gambe? ( A proposito: nei laboratori di ricerca un' altra volta ho visto
un uccello che chissà perché, suppongo per divertirsi, avevano fatto nascere
senza le ali. Sembrava una palla fatta di piume e basta. E mi guardava con certi
occhi che al confronto i Prigioni di Michelangelo cioè le quattro statue con la
testa o gli arti ancora inseriti dentro la pietra, sembrano creature felici...).
E va da sé che ormai le cavie siamo anche noi. Una donna che subisce l'
estrazione di un ovulo è certamente una cavia. Una che per restare incinta se
lo fa impiantare, lo stesso. Grazie a una scienza che è sempre più tecno
scienza, grazie a una medicina che è sempre più tecno medicina, quindi sempre
più disumana, siamo cavie perfino nei casi estranei alla fecondazione
artificiale. Quando mi sottopongo a una radioterapia, per esempio, specialmente
in America non vedo esseri umani. Intuisco che i medici e i tecnici stanno da
qualche parte, sì. Forse al di là del vetro che separa la loro stanza dalla
stanza nella quale mi trovo con le apparecchiature e basta. Ma di loro non mi
giunge neanche la voce. Non mi parlano mai. Perfino quando ricevo l' ordine di
trattenere il respiro, è una macchina che parla. La riproduzione di una voce
umana. E mi sento sola come un embrione nel congelatore, indifesa come una cavia
alla mercé d' un ricercatore. La medesima cosa, quando devo riempire i moduli
che servono ad arricchire le statistiche su i metodi di cura, le sopravvivenze,
i decessi. Moduli nei quali sono un semplice numero. Il numero di un prodotto
dalla cui etichetta manca soltanto la data di scadenza.
Chi in buona fede
favorisce il mondo nuovo si ripara sempre sotto l' ombrello delle parole Scienza
e Progresso. Forse le più abusate dopo le parole Amore e Pace. Ma sull'
interpretazione della parola Progresso, anzi sul concetto del cosiddetto
Progresso, i pareri discordano. E diventa sempre più difficile stabilire di che
cavolo si tratti. Per Giordano Bruno era l' astronomia copernicana. Per
Voltaire, l' affinarsi delle arti e dei costumi. Per Kant, il Diritto che
sostituisce la Forza. Per Darwin, l' evoluzione biologica. Per Marx, il crollo
del sistema capitalistico. Per i miei trisnonni il telegrafo, il treno, la nave
a vapore, l' illuminazione a gas, la monarchia costituzionale.
Per i miei
bisnonni l' illuminazione elettrica, il termometro, la vaccinazione antivaiolosa
di Pasteur, il radio di Madame Curie, la democrazia senza il suffragio
universale. Per i miei nonni l' automobile, l' aereo, il telefono, la radio di
Guglielmo Marconi, la penicillina, il suffragio universale senza il voto alle
donne. Per i miei genitori il voto alle donne, l' aria condizionata, la
lavapiatti, la Tv, la lambretta, la repubblica. Per il mio mondo i trapianti
degli organi, le astronavi, i viaggi sulla Luna e su Marte, i maledetti
computer, i maledetti telefonini e il maledetto Internet con cui puoi calunniare
chi vuoi e rubare il lavoro altrui senza finire in galera. Nonché gli
strombazzatissimi Diritti Umani che però non includono i diritti umani di chi
come me va controcorrente, e i diritti umani dei bambini. Diritti calpestati col
lavaggio cerebrale della scuola, coi maltrattamenti, i rapimenti, gli assassinii
magari compiuti dalle Medee che i propri figli li uccidono a martellate o
affogandoli nelle vasche da bagno e nelle piscine. Questo senza contare i
bambini pedofilizzati nei collegi e nelle sagrestie, o stuprati e strangolati
poi sepolti vivi come Jessica Lundman. Bè, vogliamo metterci anche l' olocausto
degli embrioni umani nel discutibile elenco d' un Progresso che al novanta per
cento dei casi si basa sui successi della tecnologia non della morale? A quanto
pare, sì.
E pazienza se eravamo più progrediti quando eravamo più ignoranti,
più ammalati, più poveri, più umani, sicché la morte di un figlio nato o non
nato ci riempiva di strazio. Cristo! Ha ragione Ratzinger ( grazie, Santità, d'
aver sempre il coraggio di dire pane al pane e vino al vino) quando scrive che
il Progresso non ha partorito l' Uomo migliore, una società migliore, e
incomincia a essere una minaccia per il genere umano. Quanto alla Scienza,
mioddio. Da giovane mi inchinavo alla Scienza con la stessa devozione che i
musulmani hanno per il Corano. Lo stesso ossequio che hanno per Maometto.
Volevo
diventare uno scienziato, e per questo mi iscrissi a Medicina. Del resto ancor
oggi per la Scienza ho un istintivo rispetto, una passione che nemmeno i
Frankenstein riescono a spengere. E sarei un' imbecille se negassi che l'
umanità è andata avanti anche grazie a lei. Sai, anche a me piace andare sulla
Luna e su Marte. Anzi mi piace assai più di quanto piaccia agli avanguardisti.
Anche a me piace usare il telefono, la radio, l' aereo, la Tv. E se per il
momento sono ancora viva lo devo alla Medicina che sia pur facendomi spesso
sentire un embrione nel congelatore, una cavia alla mercé d' un ricercatore, mi
ha curato e mi cura.
Però... Però la Scienza è come il fuoco. Può fare un
gran bene o un gran male. Come il fuoco può scaldarti, disinfettarti, salvarti,
oppure incenerirti. Distruggerti. Come il fuoco, spesso fa più male che bene. E
il motivo è proprio quello che, come il fuoco, non si pone problemi morali. Per
lei tutto ciò che è possibile è lecito. Lascia perdere la retorica: di
scrupoli la Scienza ne ha sempre avuti pochini. Di rimorsi, ancor meno. Si è
sempre arrogata il diritto di fare ciò che voleva fare, che vuol fare perché
si può fare. E facendolo non s' è mai chiesta se ciò fosse giusto. Peggio:
come una bagascia che vende il suo corpo, s' è sempre venduta al miglior
offerente. Ha sempre rincorso i premi Nobel, la sua vanità, il suo delirio di
onnipotenza, la sua brama di sostituirsi alla Natura. ( Ratzinger dice «
sostituirsi a Dio » ) . E delle sue vittime ha sempre tenuto un ben scarso
conto. Non ne teneva conto nemmeno il sublime Leonardo da Vinci che da pittore
dipingeva squisite Madonne e squisite Monne Lise e squisitissime Signore con l'
Ermellino, ma da scienziato offriva i suoi servigi a Ludovico Sforza e
progettava macchine da guerra allora inimmaginabili. Super cannoni, super
mitragliatrici, super carri armati, super elicotteri per bombardare la gente.
Non ne tenne conto neanche l' onesto Oppenheimer che insieme a Teller costruì
l' atomica. E non mi consola affatto ricordare che prima di farla esplodere a
Fort Alamos abbia inviato ai suoi colleghi di Berkeley il telegramma nel quale,
citando un passaggio del sacro testo indù Bhagavad Gita e paragonandosi al dio
Khrisna, si malediva senza pietà. « Io sono diventato la Morte, il distruttore
dei mondi » .
Del resto non fu un chirurgo, il dottor Joseph Ignace Guillottin
che nel 1789 inventò la ghigliottina? Non fu un altro medico, il dottor Louis,
che nel 1791 ne guidò la fabbricazione? Per ogni penicillina la Scienza ci
regala una ghigliottina. Per ogni Pasteur o Madame Curie o Marconi ci regala un
Mengele. O almeno un Oppenheimer, almeno un Teller. E i suoi discepoli più
pericolosi sono proprio i ricercatori. Quasi sempre ( onore e gratitudine alle
eccezioni), ai ricercatori non importa un corno del genere umano.
A muoverli è
soltanto il demone della curiosità sposata all' ambizione personale e all'
interesse monetario. ( Come si comporterà un uccello senza le ali? Come
funzionerà un bambino concepito in provetta? Che cosa e quanto mi frutterà
questa scoperta?). E al diavolo i principi, al diavolo i valori sui quali si
basa o dovrebbe basarsi una società civile.
Cari miei, Ratzinger ha ragione
anche quando dice che in nome della Scienza ai diritti della Vita vengono
inflitte ferite sempre più gravi. Ha ragione anche quando dice che con gli
esperimenti sugli embrioni umani la dignità dell' Uomo viene vilipesa anzi
negata. Ha ragione anche quando dice che se non vogliamo perdere il rispetto per
l' Uomo bisogna demistificare la ricerca scientifica, demitizzare la Scienza,
cioè smettere di considerarla un idolo o una divinità. Sacrosante parole che a
mio parere valgono anche per l' Etica.
* * *
Ogni dizionario definisce l' Etica
quella parte della filosofia che si occupa della Morale. Di ciò che è bene per
l' Uomo, di ciò che è bene fare o non fare. Infatti all' Etica si ispirano
generalmente le leggi dei Paesi non barbari o non del tutto barbari, e fino a
ieri in Occidente ce la siamo cavata per questo. Il guaio è che nell' età
moderna l' Etica ha partorito una figlia degenere che si chiama Bioetica. Sempre
secondo il dizionario, la Bioetica è una disciplina che « si occupa dei
problemi morali e individuali e collettivi connessi all' avanzamento degli studi
nel campo della genetica e della tecnologia relativa alla formazione dei
processi vitali » . Ma su tale disciplina io la penso come la pensava Erwin
Chagaff, il grande biochimico americano che soltanto a sentir parlare di
procreazione assistita o di fecondazione artificiale o di embrioni congelati e
scongelati andava in bestia e urlava: « L' etica sta alla bioetica come la
musica sta alle marce militari! » .
Bé... il mondo occidentale ci sguazza, in
quelle marce militari. Istituti di Bioetica, Comitati di Bioetica, Accademie di
Bioetica. Ogni volta, in mano a sapienti che dicono di voler difendere il nostro
futuro, bilanciare la gioia del Sapere con l' utilità sociale, arginare l'
avidità degli interessi industriali e finanziari. Però dinanzi all' Idolo
Scienza anzi alla Divinità Scienza, dinanzi al mito della Ricerca Scientifica,
la bioetica si cala ogni volta le brache.
Nel 1997, quando nacque la pecora
Dolly e fu chiaro che attraverso gli stessi artifizi la clonazione poteva
estendersi agli esseri umani, i rappresentanti della nobile disciplina
definirono la cosa eticamente inaccettabile. « Giammai! Permetterlo
equivarrebbe ad andare contro la legge biologica basilare! Sarebbe un oltraggio
alla Natura che da sola provvede all' evoluzione della nostra specie!
Condurrebbe a un declino della nostra civiltà! » . QUI STANNO VINCENDO I
FRANKENSTEIN L' Occidente è ammalato di un cancro morale, intellettuale e
morale. Ma il Bene e il Male non sono opinioni. Sono realtà obiettive,
concretezze che ci distinguono ( o dovrebbero distinguerci) dagli Zarqawi e
dagli altri animali. Tutti lo dissero, tutti. Il Comitato Internazionale di
Bioetica dell' Unesco, la United States Bioethics Commission, il Consiglio per
l' Etica e Bioetica della Commissione Europea, per esempio. Nonché l'
Organizzazione Mondiale della Sanità e le varie Accademie Nazionali di
Medicina.
Per la nascita della prima bambina concepita in provetta, la bambina
inglese, lo stesso. Per l' eutanasia, pure. Per l' attuale olocausto degli
embrioni, idem. Prese di posizione, veti, condanne. Ma poi tutti presero a
chiudere gli occhi. A tenere il piede in due staffe, ad avanzar compromessi che
in realtà erano consensi. È la loro strategia. Il loro modo di essere
Politically Correct. All' inizio gridano allo scandalo, dichiarano che certe
cose offendono la decenza. Poi incominciano a farfugliare che bisogna
rifletterci meglio, che le scoperte scientifiche non si possono cancellare, che
indietro non si può tornare, e si rimangiano le prese di posizione. Si
rimangiano i veti, si rimangiano le condanne. Addirittura si rendono complici
del delitto. Sempre col pretesto della terapeutica, s' intende...
L' ultimo
esempio è italiano. Viene dal Comitato Nazionale di Bioetica che lo scorso
maggio concesse parere favorevole all' uso delle staminali isolate dai feti
abortiti. « L' uso del tessuto fetale ricavato dall' interruzione volontaria
della gravidanza e il suo utilizzo a scopi scientifici o terapeutici non si
configura come bioeticamente illecito » . Impegnandosi a non mettere mano sul
« materiale fresco » , ( un bambino appena abortito lo chiamano « materiale
fresco » come il pesce fresco), e spiegando che ciò non sarebbe comunque
necessario perché migliaia di cellule fetali sono crioconservate in una banca
milanese, i nostri staminalisti potranno dunque intrugliare senza scrupoli e
senza imbarazzi.
E pazienza se sanno benissimo che la cosa è un incentivo all'
aborto, pardon, all' interruzione volontaria della gravidanza. ( Nel linguaggio
Politically Correct si dice così). Pazienza se sanno altrettanto bene che per
molte donne e molte coppie il commercio dei figli abortiti è un business assai
redditizio. Pensa al « turismo procreativo » sul quale molti paesi europei o
vicini all' Europa si arricchiscono come Cuba e la Thailandia si arricchiscono
sul turismo sessuale. ( Per cinquemila o settemila euro, l' Ucraina offre il
biglietto del viaggio, l' albergo di prima classe vitto incluso, la guida
turistica nonché l' ovocita. E quando sbarchi all' aeroporto non passi neanche
la dogana). È redditizio anche il business degli spermatozoi. Insieme agli
ovuli congelati, le banche occidentali traboccano di sperma congelato. In
entrambi i casi merce che viene dall' Ucraina, dalla Romania, dall' Albania,
dalla Slovenia, dalla Corea, dai paesi più poveri del continente asiatico.
Però viene anche dalla Svizzera, dalla Norvegia, dalla Grecia, da Malta, dal
Portogallo, dalla Spagna. In particolare da Barcellona, città nella quale
vivono molte immigrate provenienti dall' Europa dell' Est. Ne traboccano
soprattutto le banche inglesi. Non a caso il Parlamento Europeo ( bontà sua) ha
rivolto un monito all' Inghilterra dove il mercato fiorisce vergognosamente con
gli ovuli che vengono dalle cliniche rumene. In massima parte, ovuli venduti a
mille o duemila euro la dozzina dalle zingare Sinti o Rom. E nel libro più
inquietante che abbia letto su questo tema, La vita in vendita , gli autori
Christian Godin e Jacques Testart raccontano che in Europa gli ovuli delle
ragazze bionde e longilinee (di solito modelle) costano molto di più. Almeno
quindicimila euro ciascuno.
* * *
Garantiscono figli da concorso di bellezza,
capisci? Figli su misura, selezionati, scelti sul menù dell' eugenetica e della
biotecnologia. A tal proposito Godin racconta d' aver trovato su un sito
Internet quest' annuncio: « Cercasi ovulo bello e intelligente che venga da una
studentessa molto sportiva e allieva d' un college molto rinomato » . .. Ed ora
dimmi se queste ricerche per cui i promotori del referendum invocano la libertà
illimitata non sono associabili coi campi di Dachau e Birkenau ed Auschwitz e
Mauthausen. Dimmi se queste ricerche in apparenza fatte per guarire le malattie
in realtà non puntano a qualcosa che assomiglia molto all' hitleriano sogno d'
una società composta soltanto di biondi con gli occhi azzurri. Dimmi se col
pretesto della terapeutica la Scienza e il Progresso non contemplano un mondo di
super uomini e super donne da fabbricare nei laboratori. ( Super per modo di
dire, visto che il premio Nobel dottor Kary Mullis propone di clonarci col Dna
proveniente da famosi atleti e rockstar...).
Eppure i sessanta membri del nostro
Comitato Nazionale di Bioetica hanno concesso la suddetta autorizzazione quasi
all' unanimità. Solo un voto contrario ed uno astenuto. Peggio: tra di loro v'
erano parecchi cattolici e tra i cattolici v' era monsignor Elio Sgreccia,
presidente della Pontificia Accademia delle Scienze nonché vescovo e autorità
molto ossequiata nel campo della Bioetica. Ho fatto un balzo, a leggere la
notizia. E sia pur sapendo che il suo era stato un voto molto sofferto, mi son
detta: possibile?!?
Non fu Wojtyla a dire per primo che a un embrione si deve il
medesimo rispetto che si deve a un bambino nato o ad una qualsiasi persona? Alla
Scienza che vuole sostituirsi perfino ai legislatori cede anche la Chiesa,
ormai? Cardinal Ruini ed altri cardinali a parte, non c' è rimasto che
Ratzinger a tener duro? « La scienza non può generare ethos » ha scritto
Ratzinger nel suo libro Europa . « Una rinnovata coscienza etica non può
venire dal dibattito scientifico » . Naturalmente Ratzinger lo dice in chiave
reli giosa, da filosofo anzi da teologo che non prescinde dalla sua fede nel Dio
Creatore. Un Dio buono, un Dio misericordioso, un Dio che ha inventato l'
universo e creato l' uomo a sua immagine e somiglianza. ( Tesi che a volte gli
invidio perché risolve il rompicapo chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo,
ma nella quale il mio ateismo vede soltanto una bellissima fiaba. Se Dio
esistesse e fosse un Dio buono, un Dio misericordioso, perché avrebbe creato un
mondo così cattivo?). Però a dirlo difende la Natura, Ratzinger. Rifiuta un
Uomo inventato dall' uomo cioè un uomo prodotto di sé stesso, della eugenetica
mengeliana, della biotecnologia frankensteiniana. Ciò che dice è vero. È
giusto. È raziocinante. È un discorso che va al di là della religione, un
discorso civile, e la bellissima fiaba non c' entra. C' entrano i doveri che noi
esseri umani abbiamo verso la Natura. Verso la nostra specie, verso i nostri
principii. I principii senza i quali l' Uomo non è più un uomo: è una cosa,
un oggetto di carne senz' anima.
Riflettici a fondo e t' accorgerai che la colpa
di questa follia non è degli scienziati e basta, dei ricercatori e basta, degli
scriteriati pei quali tutto è lecito in quanto è possibile e a materializzarlo
si diventa ricchi e famosi. Si passa alla Storia come il dottor Guillotin. È di
chi li sostiene, di chi li protegge. Di molti politici, ad esempio. I politici
che fallite le ideologie non sanno più a che santo votarsi e per restare a
galla cercano il Sol dell' Avvenir negli sciagurati che vogliono rifare l' Uomo
col Dna delle rockstar e degli atleti famosi. ( Il più possibile scemi, magari,
e drogati).
I politici che per ritrovare il potere perduto consentono che i
nostri ( e i loro) bambini mai nati finiscano nei nuovi campi di sterminio. Che
per cristallizzare il potere non perduto posano ad illuminati e sbeffeggiano il
concetto di famiglia cioè il concetto biologico sul quale si basa qualsiasi
società. Che il matrimonio non lo definiscono più per quello che è ossia l'
unione d' un uomo e d' una donna presumibilmente in grado di procreare, l'
istituto giuridico che regola la necessità di perpetuare la specie, bensì un'
unione e un istituto che con gli stessi diritti spetta a due individui del
medesimo sesso. Quindi, non in grado di perpetuarla. E pazienza se ( l' ho già
scritto ne L' Apocalisse ) a contare sull' omosessualità la nostra specie si
estinguerebbe come si estinsero i dinosauri. Pazienza se con l' adozione gay,
resa possibile dal matrimonio gay, anziché un babbo e una mamma il bambino
adottato si trova con due babbi o due mamme. Pazienza se con due babbi o due
mamme cresce ignorando il concetto di paternità e di maternità... Neanche i
bambini nati dagli embrioni congelati, infatti, sanno chi è il loro padre. Né
lo sapranno mai. La fottuta Bioetica proibisce di dirglielo, e nella figura del
padre vede solo uno stallone che mette incinte le cavalle, un toro che mette
incinte le vacche. Quanto alla figura della madre, pensaci bene: se nascono
dall' ovulo comprato da un' anonima zingara o da una famosa modella che
ovviamente non vuol da re il suo nome, quei bambini non sapranno neanche chi è
la loro vera madre. Non per nulla questo nuovo sistema di nascere piace
moltissimo ai coniugi del medesimo sesso. Sembra addirittura inventato per loro.
La colpa è anche degli intellettuali che lo zio Bruno, il fratello di mio
padre, chiamava intelligenti cretini anzi cretini intelligenti. Gli
intellettuali che per opportunismo o profitto o smania di influire sul futuro
approvano e propagandano le malefatte dei Frankenstein. Manco fossero davvero
conquiste dell' Umanità. È anche dei giornali, delle televisioni, dei media
che quelle malefatte le presentano con compiacimento, anzi col cappello in mano.
Col cappello in mano le descrivono ossequiosamente, accuratamente, manco fossero
ricette culinarie di Pellegrino Artusi o di Anthelme Brillat Savarin.
Ricetta
sudcoreana: « Si prendono alcune cellule dell' epidermide dal corpo d' un
paziente e se ne estrae il materiale genetico cioè il Dna. Poi si prende un
ovocita donato dietro compenso da una donna ucraina o rumena o slovena o coreana
o albanese o maltese, ci si accerta che non sia fecondato e lo si svuota. Gli si
toglie il nucleo, lo si butta via. Fatto ciò, al posto di quel nucleo si mette
il Dna ricavato dal corpo del paziente. Operazione che si chiama trasferimento
nucleare. Lo si stimola con scosse elettriche affinché le cellule si
moltiplichino alla svelta come se l' ovocita fosse stato penetrato da uno
spermatazoo, si ottiene il blastocita cioè l' ovocita che corrisponde alla
prima fase dello sviluppo embrionale. Si crea, insomma, un embrione. Quando l'
embrione è cresciuto, lo si seziona. ( Viviseziona). Le sue cel lule staminali
si iniettano nel corpo del paziente... » .
La ricetta inglese, cioè quella
fornita dai ricercatori di Newcastle subito dopo i colleghi sudcoreani, è quasi
identica. L' unica differenza consiste nel procurarsi in precedenza tre
blastociti e, dopo il trasferimento nucleare, stimolarne un veloce sviluppo
anche chimicamente. Cose per cui il mio oncologo americano si arrabbia e sibila:
« This waving the therapeutical purpose is a dirty fib, a cruel lie. Questo
sventolare lo scopo terapeutico è uno sporco imbroglio, una bugia crudele. D'
accordo, noi oncologi non siamo riusciti a eliminare il cancro. Tuttavia lo
curiamo. A volte lo blocchiamo.
Contro le malattie che citano per giustificare
la nuova Strage degli Innocenti loro non hanno scoperto nessuna cura, invece. Ma
se per caso la scoprissero, se per caso una terapeutica esistesse davvero, direi
ugualmente: bisogna opporsi. Bisogna perché la clonazione terapeutica è già
una clonazione riproduttiva quindi valida per fabbricare esseri umani. Bisogna
perché distinguere l' una dall' altra equivale a celarsi dietro un trucco
semantico. Bisogna perché iniettare in un malato le cellule staminali significa
ucciderlo. Sai perché? Perché le cellule staminali degli embrioni sono tanto
vigorose e potenti quanto disordinate. Non si moltiplicano dove e come vogliamo
ma ovunque gli piaccia e come gli piaccia. Ergo, causano tumori. Di recente sono
state iniettate nel cervello di una scimmia. Il cervello ha subito sviluppato un
cancro fulminante e la scimmia è morta nel giro di poche settimane » .
La
colpa è anche della cosiddetta gente comune. La gente che per dabbenaggine o
ingenuità o disperazione crede nella storia delle malattie da guarire.
Credendoci, si lascia menare per il naso dalle false promesse e dalle false
speranze. Perché, come i sapienti della Bioetica, anche la gente lì per lì
grida allo scandalo. Si impaurisce, dice oddio che vogliono farmi, che mi
succederà. Ma poi, rimbecillita dal lavaggio cerebrale esercitato dai politici
e dagli intellettuali che i Frankenstein li presentano come benefattori, sedotta
dal compiacimento e dagli elogi dei giornali che li trattano col cappello in
mano, cede ai dubbi. Non capisce di venir presa in giro, non si rende conto d'
essere a una tragica svolta del nostro destino, e cambia idea. Per sentirsi
moderna, lanciata verso il futuro, si adegua. Per non andare controcorrente, non
perdere i vantaggi della cosiddetta modernità ( vantaggi che alla fine si
riassumono in un telefonino sempre appiccicato all' orecchio) grida al miracolo.
Si piega, anzi applaude, anche se ciò significa massacrare i propri figli come
Medea.
Parliamoci chiaro: viviamo in una società che alla Vita guarda in
termini edonistici e basta. Che cerca solo il benessere, i vantaggi materiali,
le agiatezze. Una società dove l' anima non conta. La spiritualità, ancor
meno. E non solo in Italia, non solo in Europa, visto che in America accade lo
stesso. Se non peggio. Del resto è l' America che ha diffuso il culto dell'
edonismo. È l' America che ha lanciato la moda dei matrimoni e delle adozioni
gay.
È l' America che ha dato il via a quelle ricerche. Unica differenza, il
fatto che in America il grosso dei cittadini si opponga e che a quei ricercatori
il suo presidente dica: « Io i soldi per portar a fondo la Strage degli
Innocenti non ve li do. Io alla scienza che uccide una persona per curare un'
altra persona, che distrugge la Vita per salvare la vita, non ci credo » . (
Bravo Bush). Dal Pacifico all' Atlantico, dall' Atlantico al Mediterraneo, dal
Mediterraneo al Mar Artico, l' Occidente è malato di una malattia che nemmeno
miliardi di cellule staminali potrebbero guarire: il cancro morale,
intellettuale e morale, di cui parlo nella mia Trilogia e soprattutto ne La
Forza della Ragione .
Proprio a causa di quel cancro non comprendiamo più il
significato della parola Morale, non sappiamo più separare la moralità dall'
immoralità o dall' amoralità. Proprio a causa di quel cancro i mecenati dei
Frankenstein vorrebbero una ricerca scientifica, senza veti e senza condanne.
Proprio a causa di quel cancro i tipi del mio tipo li chiamano bigotti baciapile
servi del Papa e del Cardinal Ruini, oppure li espongono al pubblico ludibrio
con le parole retrogrado oscurantista reazionario. Ma la Moralità non è
bigotteria. Non è baciapilismo, oscurantismo, conservatorismo. È ragionamento,
raziocinio, buonsenso. A volte, Rivoluzione. L' Etica non è una moda che cambia
come i vestiti e le stagioni. È un codice di comportamento che vale ovunque e
per sempre. Una disciplina che ci aiuta a individuare il Bene e il Male, a non
finire nella spazzatura. Il Bene e il Male non sono opinioni, punti vista. Sono
realtà obiettive, concretezze che ci distinguono ( o dovrebbero distinguerci)
dagli Zarqawi e dagli altri animali. Non per nulla ce ne serviamo fin dai giorni
in cui abitavamo nelle caverne e forse la fame ci rendeva cannibali tuttavia
conoscevamo questa elementare verità: il Bene è ciò che fa bene, che ci fa
sentir bene. Il Male è ciò che fa male, che ci fa sentir male. Oggi invece il
Bene viene considerato dai più ciò che fa comodo. Il Male, ciò che non lo fa.
E pochi capiscono che scegliere il Male è da masochisti, da cretini. Non
cretini intelligenti o intelligenti cretini: cretini e basta.
* * *
A costo d'
esser derisa o giudicata un nuovo acquisto del Vaticano, un' atea in via di
conversione, una mangiapreti in cerca di assoluzione, insomma una ravveduta in
punto mortis , torno dunque a Ratzinger. E dico: Ratzinger ha ragione quando
scrive che ormai l' Occidente nutre una specie di odio verso sé stesso, non ama
più sé stesso. Che della sua storia vede soltanto ciò che è deprecabile, che
di essa non riesce più a percepire cosa contiene di grande e di puro. Ha
ragione anche quando dice che il mondo dei valori su cui l' Europa aveva
costruito la sua identità ( i valori ereditati dagli antichi greci e dagli
antichi romani e dal Cristianesimo, chiarisco io) sembra giunto alla fine o
uscito di scena.
Che l' Europa è paralizzata da una crisi del suo sistema
circolatorio e che questa crisi la sta curando con trapianti ( l' immigrazione e
il pluriculturalismo, chiarisco io) i quali possono solo eliminare la sua
identità. E poi ha ragione quando dice che la rinascita dell' Islam non è
nutrita soltanto dalla nuova ricchezza dei paesi che posseggono il petrolio: è
nutrita anche dalla consapevolezza che l' Islam possa offrire una piattaforma di
spiritualità. La spiritualità a cui la vecchia Europa e l' intero Occidente
hanno rinunciato.
Infine ha ragione quando cita Spengler secondo il quale l'
Occidente corre inesorabilmente verso la propria morte, non solo una morte
culturale, e di questo passo crollerà come crollò la Civiltà Egizia, l'
Impero Romano, il Sacro Romano Impero. Come sono crollati e crollano ( aggiungo
io) tutti i popoli che dimenticano di avere un' anima.
Ci stiamo suicidando,
cari miei. Ci stiamo uccidendo col cancro morale, con la mancanza di moralità,
con l' assenza di spiritualità. E questa faccenda del mondo da rifare con la
truffaldina eugenetica, con la bugiarda biotecnologia, non è che la tappa
definitiva del nostro masochismo. Ecco perché i Bin Laden e gli Zarqawi,
individui immorali e amorali tuttavia sorretti da una loro paradossale forma di
moralità, hanno buon gioco. Ecco perché i loro correligionari ci invadono
così facilmente e così disinvoltamente fanno i padroni in casa nostra. Ecco
perché a casa nostra vengono accolti con tanto servilismo o tanta inerzia.
Tanta paura. Ecco perché l' Europa è diventata Eurabia e l' America rischia di
diventarlo. Ed ecco perché, segnati in fronte dal marchio di cui parlo ne L'
Apocalisse, il marchio della schiavitù e della vergogna, molti occidentali
finiranno inginocchiati sul tappetino a pregare cinque volte al giorno il nuovo
padrone cioè Allah.
Referendum? Ma che vuoi referendare. Lo stesso termine
procreazione assistita evoca il gesto di alzare bandiera bianca, di finire in un
mondo contro natura. Senza contare che, comunque vada, questo referendum si
concluderà come quello sulla caccia. Cioè coi cacciatori che continuano a
sparare sotto le nostre finestre e ad ammazzare gli uccellini.
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