Il Patriarca ecumenico di
Costantinopoli Bartolomeo I
incontrerà il Papa dopo Pasqua
Lo
anticipa «30Giorni», che pubblica un'intervista e passi di una lettera
in cui l'ortodosso chiede di non istituire il Patriarcato
greco-cattolico di Kiev
A due settimane dall'incontro tra il
cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per
l'unità dei cristiani e il Patriarca di Mosca Alessio II, il
Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I riscontra scarsi
progressi nel dialogo ecumenico e mette in guardia da possibili futuri
sviluppi negativi nei rapporti tra cattolici e ortodossi.
Lo fa
rispettivamente in un'intervista rilasciata al mensile 30Giorni
nel numero in uscita, e in una lettera - di cui il mensile pubblica
stralci - che lo stesso Bartolomeo ha inviato in novembre al Papa,
invitandolo a non istituire un Patriarcato greco-cattolico a Kiev, in
Ucraina.
Il mensile rivela anche che un nuovo incontro tra il Papa e
Bartolomeo è in agenda dopo Pasqua, quando sarà pronta la chiesa di
San Teodoro al Palatino, destinata alla comunità ortodossa.
Nell'intervista, rilasciata il 1 dicembre a Gianni Valente, Bartolomeo
parte da constatazioni storiche su tre eventi cruciali nei rapporti
tra Oriente e Occidente, due negativi e uno positivo, i cui
anniversari cadono nel 2004: il 950° dello scisma (1054), l'800° del
sacco di Costantinopoli (1204), lo storico abbraccio tra Paolo VI e
Atenagora (1964), il cui 40° è stato celebrato il 5 gennaio.
Dopo un
ampio excursus storico e teologico Bartolomeo sostiene che l'«abisso
psicologico» creatosi tra Oriente e Occidente fa sì ancor oggi che
«molte delle Chiese ortodosse, coralmente o nella loro maggioranza,
contestano la sincerità delle intenzioni unionistiche della Chiesa
romano-cattolica nei confronti di quella ortodossa e diffidano davanti
alla speranza di raggiungere un risultato unionistico tramite i
dialoghi. Considerano questo tentativo come un metodo per inghiottire
e sottomettere gli ortodossi al Papa».
Il Patriarca considera il
dialogo «utile» e aspetta la lenta maturazione dei frutti. Però i
decenni intercorsi dall'abbraccio di 40 anni fa sono stati «molto
poveri di risultati rilevanti, ma fecondi nel profondo lavorio intimo
delle coscienze». Occorrono «tanto impegno» e «più profonda
conversione, per rovesciare il cammino del mondo e, in particolare il
cammino dello scisma».
Infine la lettera, pubblicata sul sito del
patriarcato (in greco), nella quale si discute uno scritto presentato
da Kasper ad Alessio II (da quest'ultimo "girato" ai vari
patriarchi ortodossi) e si tocca l'eventuale riconoscimento del titolo
patriarcale per i greco-cattolici ucraini. «Provocherà - scrive
Bartolomeo - forti reazioni da parte di tutte le Chiese sorelle
ortodosse e farà saltare i tentativi per la continuazione del dialogo
teologico tra Chiesa cattolica e Chiese ortodosse».
Perciò chiede al
Papa rassicurazioni «che non avete intenzione di porre mano
all'istituzione del Patriarcato greco-cattolico in Ucraina come viene
riferito nel testo del cardinale Kasper».
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[Fonte: "Avvenire" del
3 febbraio 2004]