Benedetto XVI è a Cagliari per il Centenario della proclamazione della
Madonna di Bonaria a “Speciale Patrona di tutta l’isola della Sardegna”. Una
visita apostolica nel segno di Maria, dunque, alla quale il Papa ha affidato, in
particolare, le famiglie e i giovani.
Benedetto XVI è arrivato a Cagliari stamani, intorno alle ore 9.30, ed è stato
accolto dall’arcivescovo del capoluogo sardo, Giuseppe Mani, dal presidente del
Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, che lo ha salutato anche a fine
mattinata, e da altre autorità istituzionali locali. Stamani, la grande Messa
sul Sagrato del Santuario di Nostra Signora di Bonaria. Una celebrazione seguita
con emozione da una festosa moltitudine di fedeli. Da Cagliari, il servizio del
nostro inviato Salvatore Sabatino:
Cagliari e la Sardegna si sono stretti attorno al Papa in un abbraccio sincero.
Salutato da migliaia di persone assiepate nelle strade lungo tutto il tragitto,
il Pontefice si trasferisce subito dall’aeroporto di Elmas al Santuario della
Vergine di Bonaria, per la celebrazione della Santa Messa, in occasione dei
cento anni dalla proclamazione della Madonna di Bonaria come patrona massima
dell’isola.
E’ accolto dal suono delle “launeddas”, uno strumento a fiati tipico di questa
terra, e da tanti giovani in costume tradizionale, che sistemati sulla grande
scalinata davanti al palco, disegnano con i loro preziosi abiti il profilo
culturale e storico di questa terra ultramillenaria. Ognuno di loro rappresenta
un comune della Sardegna; un modo per dire: "Siamo tutti qui, uniti, ad
accogliere il Papa".
Il primo incontro di Benedetto XVI è con i malati ed i centenari,
sistemati all’interno del Santuario di Bonaria; il Papa si ferma con loro, li
benedice, accarezza un bambino malato. E’ un momento di grande partecipazione ed
emozione.
Durante l’indirizzo di saluto, l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Mani,
presenta la Sardegna a Benedetto XVI, che assume – nelle sue parole – la forma
di un grande tempio:
“La accogliamo in questo tempio che il Signore ci ha preparato. E’ il più bello.
Questo splendido cielo di Sardegna ne sono le volte, le nostre spiagge le
pareti, il pavimento è intriso d’oro. Tutta l’isola oggi è un tempio del
Signore”.
Oltre 100 mila, forse 150 mila, le persone presenti nelle vie circostanti il
Santuario e nella grande piazza sottostante. Quel Santuario mariano, che domina
dalla collina tutto il golfo di Cagliari. Benedetto XVI, dal grande palco bianco
montato dinanzi alla chiesa, apre l’omelia con un atto di ammirazione:
“Lo spettacolo più bello che un popolo può offrire è senz’altro quello della
propria fede. In questo momento io tocco con mano una commovente manifestazione
della fede che vi anima, e di questo voglio esprimervi subito la mia
ammirazione”.
“Oggi, insieme alla visione della natura stupenda che ci circonda – aggiunge il
Papa - voi mi offrite quella della fervida devozione che nutrite verso la
Vergine Santissima”. A seguire i saluti agli organizzatori, ai sacerdoti, alle
autorità civili, ai malati e a tutti coloro che hanno reso possibile questa sua
visita. Il Santo Padre si sofferma poi sulla liturgia della Parola, che ha
proposto letture proprie delle celebrazioni dedicate alla Beata Vergine. “Sono
letture – dice - che contengono sempre il riferimento al mistero della nascita”.
Durante
l'omelia, Benedetto XVI parla poi
del cristianesimo in Sardegna, “arrivato non con le spade dei conquistatori –
afferma - o per imposizione straniera, ma germogliato dal sangue dei martiri che
qui hanno donato la loro vita come atto di amore verso Dio e verso gli uomini.
La testimonianza del martirio – aggiunge il Santo Padre - conquistò un animo
fiero come quello dei Sardi, istintivamente refrattario a tutto ciò che veniva
dal mare”:
“La Sardegna non è mai stata terra di eresie; il suo popolo ha sempre
manifestato filiale fedeltà a Cristo e alla Sede di Pietro. Sì, cari amici, nel
susseguirsi delle invasioni e delle dominazioni, la fede in Cristo è rimasta
nell’anima delle vostre popolazioni come elemento costitutivo della vostra
stessa identità sarda”.
“Dopo i martiri, nel V secolo - aggiunge il Santo Padre - arrivarono dall’Africa
romana numerosi Vescovi che, non avendo aderito all’eresia ariana, dovettero
subire l’esilio. Venendo nell’isola, essi portarono con sé la ricchezza della
loro fede". E poi, il Papa parla dell’amore per la Madonna. “Siamo qui, oggi, a
commemorare un grande atto di fede, che un secolo fa i vostri padri compirono
affidando la propria vita alla Madre di Cristo, quando la scelsero come Patrona
massima dell’Isola”:
“Non potevano sapere allora che il 1900 sarebbe stato un secolo molto difficile,
ma certamente fu proprio in questa consacrazione a Maria che trovarono in
seguito la forza per affrontare le difficoltà sopravvenute, specialmente con le
due guerre mondiali. Non poteva essere che così”.
“La vostra Isola – aggiunge il Pontefice – non poteva avere altra protettrice
che la Madonna. Lei è la Mamma, la Figlia e la Sposa per eccellenza……..”
“Sa Mama, Fiza, Isposa de su Segnore”, come amate cantare.
Un boato che si trasforma in un sincero abbraccio della popolazione dell’isola,
per il Pontefice che nella loro lingua recita un versetto dell’Ave Maria sarda….
E poi un auspicio, da parte del Pontefice: “Maria vi aiuti a portare Cristo alle
famiglie, piccole chiese domestiche e cellule della società…. Vi aiuti a trovare
le opportune strategie pastorali per far sì che Cristo sia incontrato dai
giovani, portatori per loro natura di nuovo slancio, ma spesso vittime del
nichilismo diffuso, assetati di verità e di ideali proprio quando sembrano
negarli.
“Vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della
politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati,
capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo
sostenibile”
“In tutti questi aspetti dell’impegno cristiano potete sempre contare sulla
guida e sul sostegno della Vergine Santa. Affidiamoci pertanto alla sua materna
intercessione”.
“Maria è porto, rifugio e protezione per il popolo sardo, che ha in sé la forza
della quercia. Passano le tempeste e questa quercia resiste; infuriano gli
incendi ed essa nuovamente germoglia; sopravviene la siccità ed essa vince
ancora. Rinnoviamo dunque con gioia la nostra consacrazione ad una Madre tanto
premurosa”.
“Le generazioni dei Sardi – si dice certo il Pontefice - continueranno a salire
al Santuario di Bonaria per invocare la protezione della Vergine. Mai resterà
deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e
potente”
Prima dell’Angelus, un momento di grande intensità spirituale: Benedetto
XVI colloca nella mano destra dell’effigie della Vergine una navicella, simbolo
della Chiesa isolana, ed una candela, emblema della fede dei sardi. A
sottolineare il momento, il suono delle sirene delle tante barche ormeggiate
nello specchio d’acqua di fronte al Santuario. Poi l’atto di affidamento, letto
da Benedetto XVI, con una speciale intenzione di preghiera per le famiglie ed i
giovani.
“
Guarda tutte le famiglie provate dalle difficoltà, dalla sofferenza e dalla
povertà; per tutti ottieni un supplemento di amore. Vergine venuta dal mare,
guarda i giovani di questa terra: sii tu la loro difesa e protezione!”
A seguire l’omaggio del Papa alla Vergine di Bonaria, una rosa d’oro posata ai
suoi piedi.
E l'Angelus è ancora dedicato alla
Vergine di Bonaria, che il Papa definisce la “dolce Regina dei Sardi”. Benedetto
XVI ricorda i suoi predecessori che hanno voluto onorarla con particolare
affetto. Il Beato Pio IX che ne decretò l’incoronazione; San Pio X, che la
proclamò Patrona di tutta la Sardegna, fino a Paolo VI e Giovanni Paolo II che
visitarono il Santuario, rispettivamente nel 1970 e nel 1985.
“A Maria vogliamo oggi rinnovare l’affidamento della città di Cagliari, della
Sardegna e di ogni suo abitante. Continui la Vergine Santa a vegliare su tutti e
su ciascuno, perché il patrimonio dei valori evangelici sia trasmesso integro
alle nuove generazioni, e perché Cristo regni nelle famiglie, nelle comunità e
nei vari ambiti della società”
Con immensa riconoscenza – aggiunge il Pontefice - domandiamo a Maria, Madre del
Verbo incarnato e Madre nostra, di proteggere ogni mamma terrena:
“Quelle che, insieme col marito, educano i figli in un contesto familiare
armonioso, e quelle che, per tanti motivi, si trovano sole ad affrontare un
compito così arduo. Possano tutte svolgere con dedizione e fedeltà il loro
quotidiano servizio nella famiglia, nella Chiesa e nella società”.
Ed infine il pensiero di Benedetto XVI si rivolge ad Haiti:
“Sotto lo sguardo di Maria voglio ricordare le care popolazioni di Haiti,
duramente provate nei giorni scorsi dal passaggio di ben tre uragani. Prego per
le vittime, purtroppo numerose, e per i senza-tetto. Sono vicino all’intera
Nazione ed auspico che ad essa giungano al più presto i necessari aiuti. Tutti
affido alla materna protezione di Nostra Signora di Bonaria”.
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