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Dal 2 al 9 Settembre l’“Agorà dei giovani del Mediterraneo”
Una festa della fede
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Sarà dedicata
alla beatitudine evangelica della purezza di cuore la 6a edizione dell’“Agorà
dei giovani del Mediterraneo”, in programma a Loreto dal 2 al 9 settembre
prossimi. L’Agorà, appuntamento atteso dai giovani dei Paesi che si affacciano
sul bacino del Mediterraneo, quest’anno prenderà il via dall’incontro a
Montorso di papa Benedetto XVI con i giovani italiani. Una “grandissima
opportunità per dilatare i nostri orizzonti e gettare ponti, evitando di
cadere nell’insidia di un autocentrismo, ma riconoscendo di essere parte di un
popolo molto più grande e numeroso”, spiega al Sir don Francesco Pierpaoli,
direttore del Centro “Giovanni Paolo II” di Loreto, che dal 2001 ospita
l’iniziativa, promossa dal Servizio nazionale Cei per la pastorale giovanile e
dall’Ufficio nazionale Cei per la cooperazione missionaria tra le Chiese. 50 i
partecipanti, in rappresentanza dei giovani di 25 Paesi, oltre a una trentina
d’italiani e a 16 australiani che inviteranno i loro coetanei alla prossima
Gmg.
“Ogni anno prendiamo spunto da una beatitudine evangelica. Quest’anno sarà
la sesta, Beati i puri di cuore”, precisa don Pierpaoli. “Una purezza di cuore
– prosegue – da intendere come libertà interiore, e vorremmo che i giovani la
declinassero in tutti gli ambiti della vita sociale, politica e religiosa”,
testimoniandola “nelle tante piazze di cui la nostra Europa si è dotata, ma
che spesso sono vuote di cristiani”. Dopo l’incontro con il Papa, il programma
prevede la visita alla Roma cristiana, per riflettere “su una purezza di cuore
che si concretizza nel dono di sé e nel martirio” e ad Assisi, terra di San
Francesco, “che seppe porre ponti nel Mediterraneo”. Di ritorno a Loreto
giovedì 6, l’Agorà “entrerà nel vivo con un approfondimento biblico quotidiano
a cura dei Paesi promotori: Francia, Spagna e Italia”. In particolare, segnala
don Pierpaoli, “il venerdì vorremmo declinare la purezza di cuore come
riconciliazione e purificazione della memoria”, partendo dallo scontro etnico
in Ruanda, nel 1995, per “avviare una riflessione su quelle realtà
problematiche vicine a noi, come i Balcani o il Medio Oriente”. Tra gli ospiti
della giornata, alcuni caschi bianchi della Caritas che operano in Macedonia e
in Kosovo e il ruandese Efrem Musundi.
È “la libertà nell’appartenenza” una delle evidenze che si colgono nei
giorni di attesa dell’incontro dei giovani con Benedetto XVI nella piana
di Montorso. Le decine di migliaia di ragazzi e ragazze dell’Agorà, che
sono già nelle 32 diocesi dell’accoglienza e si stanno trasferendo in
terra lauretana, anche solo nelle immagini offrono questo messaggio. Con o
senza le sigle delle associazioni e dei movimenti, esprimono una diversità
che, oltre ogni separatezza, mette in luce la bellezza di una comune
appartenenza a Qualcosa, a Qualcuno. Più che le parole sono i volti a
raccontarlo. Anche la società degli adulti, al di là della assenza dei
grandi media, percepisce soprattutto sul territorio una presenza di
libertà che si esprime nella serietà della riflessione e nella creatività
del gesto. “Libertà nell’appartenenza”, un’apparente contraddizione,
significa per molti giovani vivere sulla propria pelle e tra i coetanei
l’esperienza del Dio dei grandi sì alla vita, del Dio che vuole al suo
fianco donne e uomini liberi. Nella mente e nel cuore portano le parole di
Benedetto XVI, percepiscono sempre più la tenerezza di un padre che nel
proporre ai figli percorsi esigenti indica la strada maestra della
bellezza, della felicità e della libertà. E c’è in tutto questo una
crescente intesa tra il Papa e i giovani: non è più necessario parlare e
scrivere di “papaboys” perché in questa comunicazione tra volti c’è la
Chiesa che cammina sulle strade del mondo.
SIR 25/31 luglio 2007
Una festa della fede
Giampaolo Mattei, su l'Osservatore Romano 26 agosto 2007
Sarà una festa della fede il Pellegrinaggio che Benedetto
XVI e i giovani italiani vivranno a Loreto - sabato 1 e
domenica 2 settembre - bussando insieme alla porta della Santa
Casa dell'Incarnazione, lì dove "Verbum caro factum est".
L'incontro di Loreto - "Come io vi ho amati" è il tema - non è
un fatto episodico: si inserisce nel progetto ecclesiale
triennale denominato "Agorà" che intende inserire più
profondamente i giovani nel cammino della Chiesa. È un
incontro che ha come punto di riferimento una Giovane Donna:
Maria sa come far innamorare i giovani di Cristo, sa come
aiutarli ad essere gioiosamente Chiesa. La formazione
cristiana delle nuove generazioni è oggi più che mai una
missione esigente e irrinunciabile.
Eucaristia e preghiera sono i due "motori" della Visita del
Papa a Loreto, all'ombra della Santa Casa che è preziosissima
"reliquia" e concretissima "icona" non di astratte verità, ma
di un evento e di un mistero: l'Incarnazione. È sempre con
profonda commozione, con stupore, che si varca la soglia della
Santa Casa. Sì, davvero proprio lì il Verbo si è fatto carne.
L'Incarnazione riacquista di colpo la sua autentica e genuina
verità: non è una dottrina astratta e affascinante, ma un
avvenimento storico accaduto in un punto preciso del tempo e
dello spazio.
In quegli Occhi della Mamma e del Figlio c'è il senso della
Storia. C'è la Storia della Salvezza. C'è la forza dirompente
del Mistero dell'Incarnazione. Fissarli significa sorprendersi
a pregare, con naturalezza, con semplicità. Non ci si stanca
davvero mai di contemplare quegli Occhi. Ci si riconosce
l'Amore. E ci si vede anche la storia di generazioni e
generazioni di cristiani che, da secoli, si mettono in cammino
per puntare il proprio sguardo in quegli Occhi.
È per questa ragione che il Pellegrinaggio di Benedetto XVI a
Loreto è tutt'uno con il Viaggio che, appena cinque giorni
dopo, lo porterà in Austria. A Loreto il Successore di Pietro
si congederà da quegli Occhi per rivederLi a Mariazell.
All'inizio di settembre (il mese delle feste mariane della
Natività, del Santissimo Nome e dell'Addolorata) il Papa sarà
dunque pellegrino in due Santuari di portata europea. Insieme
con lui ci saranno i giovani - italiani, austriaci e di tutto
il Continente - che a questi Pellegrinaggi con Benedetto XVI
si stanno preparando da tempo e con passione ecclesiale,
vivendo l'esperienza della contemplazione, della comunione,
della missione. Due pellegrinaggi in due luoghi di storia che
continuano ad essere e a fare la storia. Due pellegrinaggi che
sono fondamenta per contribuire a costruire un futuro degno
dell'uomo.
Benedetto XVI arriverà a Loreto alle ore 17.15 di sabato 1°
settembre. L'elicottero con a bordo il Santo Padre partirà
dall'eliporto delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo alle
ore 16.10 e atterrerà presso il Centro "Giovanni Paolo II", in
località Montorso.
La Veglia di Preghiera avrà inizio alle ore 18 e avrà lo stile
del dialogo tra il Papa e i giovani che saranno lì fin dalla
mattina dopo aver vissuto, dal 29 agosto, l'esperienza di
essere accolti in 32 diocesi. La Veglia si svolgerà nella
spianata di Montorso dove il Servo di Dio Giovanni Paolo II
incontrò i giovani europei nel 1995 e l'Azione Cattolica nel
2004 in quello che è stato l'ultimo Pellegrinaggio del suo
Pontificato. Quindi, alle ore 20, Benedetto XVI si recherà nel
Palazzo Apostolico di Loreto. Alle ore 21.15 compirà una
visita di preghiera nella Santa Casa. A conclusione il Papa
farà ritorno nel Palazzo Apostolico per il pernottamento. Per
tutta la notte i giovani, a Montorso, avranno la possibilità
di vivere otto particolari itinerari spirituali, seguendo il
filo-conduttore dell'amicizia, della preghiera e della
riconciliazione.
Domenica 2 settembre, alle ore 9.30, Benedetto XVI presiederà
la Concelebrazione Eucaristica, sempre nella spianata di
Montorso. Al termine, dopo la preghiera dell'Angelus,
rientrerà nel Palazzo Apostolico. Alle ore 17, sul Sagrato del
Santuario, il Papa saluterà i fedeli di Loreto. Quindi si
recherà al Centro "Giovanni Paolo II" dove alle ore 17.45, in
elicottero, partirà per far rientro a Castel Gandolfo.
Ci sono luoghi che parlano senza parlare. Ci sono luoghi nei
quali si avverte il Mistero di una Presenza. Ci sono luoghi
segnati da un avvenimento che li ha resi scrigno di ricordi
vivi. Ci sono luoghi nei quali entri e senti che c'è una
storia che ti avvolge e ti coinvolge e ti trasforma. La Santa
Casa di Loreto e il Santuario di Mariazell hanno questo tenero
e impetuoso profilo spirituale. È un fascino sempre giovane. È
il cuore, la radice di ogni "Sì" a Dio.
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