|
|
|
|
|
Discorso del Papa ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio
per la promozione dell'Unità dei Cristiani
Signori Cardinali,
venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle!
Un cordiale benvenuto rivolgo a voi tutti, che prendete parte alla sessione
plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. In
primo luogo, il mio saluto va al Cardinale Presidente, al quale sono
riconoscente anche per le cortesi parole con cui ha illustrato il lavoro che
avete svolto in questi giorni. Il mio saluto si estende al Segretario, e agli
altri collaboratori del Pontificio Consiglio, come pure a quanti, provenienti da
varie parti, hanno offerto il contributo della loro esperienza alla comune
riflessione sul tema della vostra riunione: "Ricezione e futuro del dialogo
ecumenico". Si tratta di un argomento di notevole interesse per il cammino verso
l’unità piena tra i cristiani; un argomento che presenta due dimensioni
essenziali: da un lato, il discernimento dell’itinerario percorso fino ad ora,
e, dall’altro, l'individuazione di nuove vie per proseguirlo, cercando insieme
come superare le divergenze che purtroppo ancora permangono nei rapporti tra i
discepoli di Cristo.
È indubbio che il dialogo teologico costituisce una componente essenziale per
ristabilire quella piena comunione a cui tutti aneliamo, e, per questo, va
sostenuto ed incoraggiato.
Sempre più, questo dialogo si svolge nel contesto delle relazioni ecclesiali
che, per grazia di Dio, si vanno estendendo e coinvolgono non solo i Pastori, ma
tutte le varie componenti ed articolazioni del Popolo di Dio. Ringraziamo il
Signore per i significativi passi in avanti compiuti, ad esempio, nei rapporti
con le Chiese ortodosse e con le antiche Chiese ortodosse di Oriente sia per
quanto concerne il dialogo teologico, sia per il consolidamento e la crescita
della fraternità ecclesiale. L'ultimo documento della Commissione Mista
Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese
ortodosse sul tema "Comunione
Ecclesiale, conciliarità e autorità", a cui ha fatto esplicito accenno Sua
Santità Bartolomeo I parlando alla recente Assemblea Generale Ordinaria del
Sinodo dei Vescovi, apre sicuramente una prospettiva positiva di riflessione
sulla relazione che esiste tra primato e sinodalità nella Chiesa, argomento
questo di cruciale importanza nei rapporti con i fratelli ortodossi, e che sarà
oggetto di approfondimento e di confronto in prossime riunioni. È consolante poi
notare come un sincero spirito di amicizia fra cattolici e ortodossi sia andato
crescendo in questi anni, e si sia manifestato anche nei molteplici contatti
intercorsi tra Responsabili della Curia Romana e Vescovi della Chiesa cattolica
con Responsabili delle diverse Chiese ortodosse, come pure nelle visite di alti
esponenti ortodossi a Roma e a Chiese particolari cattoliche.
Nella vostra Sessione Plenaria avete riflettuto, in modo speciale, sul
cosiddetto Harvest Project: "Ecumenical consensus/convergence on some basic
aspects of the Christian faith found in the reports of the first four
international bilateral dialogues in which the Catholic Church has taken part
since the Second Vatican Council" [Consenso/convergenza ecumenica su alcuni
aspetti fondamentali della fede cristiana identificati nei rapporti dei primi
quattro dialoghi bilaterali internazionali a cui ha partecipato la Chiesa
Cattolica dal Concilio Vaticano II]. Questo confronto vi ha condotto ad
esaminare i risultati di quattro importanti dialoghi: quello con la Federazione
Luterana Mondiale, quello con il Consiglio Mondiale Metodista, quello con la
Comunione Anglicana e quello con l'Alleanza Riformata Mondiale. Se avete
delineato quanto, con l'aiuto di Dio, si è riusciti già a raggiungere nella
reciproca comprensione e nell’individuazione di elementi di convergenza, non
avete però evitato, con grande onestà, di far emergere ciò che rimane ancora da
compiere. Si potrebbe dire che ci troviamo in via, in una situazione intermedia,
dove appare senz’altro utile ed opportuno un esame oggettivo dei risultati
conseguiti. E sono certo che il lavoro di questa vostra sessione recherà un
valido apporto per elaborare, in questa prospettiva, una riflessione più ampia,
precisa e dettagliata.
Cari fratelli e sorelle, in molte regioni la situazione ecumenica è oggi mutata
e sta ulteriormente mutando, il che comporta lo sforzo di un franco confronto.
Vanno emergendo nuove comunità e gruppi, si vanno profilando inedite tendenze, e
talvolta persino tensioni tra le Comunità cristiane, ed è quindi importante il
dialogo teologico, che va ad interessare l’ambito concreto della vita delle
varie Chiese e Comunità ecclesiali. In questa luce si colloca il tema della
vostra Plenaria, ed il discernimento indispensabile per delineare in modo
concreto le prospettive dell’impegno ecumenico che la Chiesa cattolica intende
proseguire ed intensificare con prudenza e saggezza pastorale. Risuonano nel
nostro spirito il comando di Cristo, il "mandatum novum", e la sua preghiera per
l'unità "ut omnes unum sint... ut mundus credat quia tu me misisti" (Gv 17,21).
La carità aiuterà i cristiani a coltivare la "sete" della piena comunione nella
verità e, seguendo docilmente le ispirazioni dello Spirito Santo, possiamo
sperare di giungere presto all’auspicata unità, nel giorno in cui il Signore lo
vorrà. Ecco perché l'ecumenismo ci sollecita a un fraterno e generoso scambio di
doni, ben consci che la piena comunione nella fede, nei sacramenti e nel
ministero rimane lo scopo e la meta dell'intero movimento ecumenico. Di tale
vasta impresa, l'ecumenismo spirituale, come ebbe chiaramente ad affermare il
Concilio Ecumenico Vaticano II, è il cuore pulsante.
Stiamo vivendo i giorni dell’Avvento, che ci prepara al Natale di Cristo. Questo
tempo di vigile attesa tenga desta in noi la speranza del compimento del Regno
di Dio, della Basileia tou Theou e Maria, Madre della Chiesa, ci
accompagni e guidi nel non facile cammino verso l’unità. Con tali sentimenti,
formulo voti augurali per le prossime feste natalizie e, mentre vi ringrazio
nuovamente per il lavoro che avete svolto in questa assemblea, invoco su voi
tutti e su ciascuno la benedizione di Dio.
© Copyright 2008 - Libreria Editrice Vaticana
|
|
| |
| |