Il Papa e il
terrorismo d'oriente e d'occidente
Bernardo Cervellera, su AsiaNews
18 settembre 2006
Il discorso di Benedetto XVI a Regensburg ha messo il dito
su una duplice piaga, che divora oriente e occidente. Le reazioni
scomposte di molti musulmani e quelle sconsiderate di politici e opinionisti
occidentali non fanno che confermare l’esistenza di un male che possiamo
definire “terrorismo” fisico e intellettuale.
Il polverone violento delle reazioni musulmane era in parte provocato dalla
cattiva informazione offerta dai media occidentali, che hanno attribuito al papa
le parole di Manuele II Paleologo secondo il quale “dall’Islam non è venuto
niente di buono”. La spiegazione data ieri dal pontefice chiarisce
l’equivoco: quella frase, ha detto Benedetto XVI, non rappresenta il suo
pensiero. Del resto, già in passato il card. Ratzinger ha espresso il debito
positivo della cultura occidentale verso l’Islam medioevale (filosofia, arte,
medicina, ecc…).
Ma un punto importante della lezione di Regensburg era il rifiuto della
violenza giustificata dalla religione, una violenza definita anche
“irrazionale”: “la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in
contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima”, e perciò “non
agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio”. Quest’affermazione
è una critica ad ogni guerra religiosa, ma proprio per questo è una
critica anche all’Islam.
Viste le reazioni scandalizzate nel mondo islamico, molti musulmani e
occidentali (anche cristiani) cercano ora di “scaricare” Benedetto XVI come
“conservatore”, in contrasto con le “aperture” del defunto Giovanni
Paolo II. Ma tutti dimenticano che quest’ultimo – proprio come Benedetto –
ha sempre condannato il terrorismo ammantato di motivazioni religiose e ad
Assisi nel 2002 ha chiesto a tutti i capi religiosi (cristiani, musulmani,
ebrei,…) di ritirare ogni sostegno da chi pretende di uccidere in nome di Dio.
La reazione populista di molte folle musulmane, piena di violenze verbali,
simboliche e fisiche sta a dimostrare che troppo spesso l’Islam si difende con
la violenza. E nell’accusare il papa di “islamofobia” mostra la sua
incapacità a domandarsi se i problemi del mondo musulmano non vengono proprio
dall’interno, da questo legame troppo stretto fra Islam e violenza, Islam e
politica.
Del resto, diversi di noi sospettano che la serie di manifestazioni musulmane
anti-papa – che ricorda così da vicino l’affare delle vignette – sono
un ennesimo diversivo per distrarre i popoli del Medio oriente dai problemi in
cui languono. L’Iran a un passo dalle sanzioni e con un’economia
traballante, usa la bandiera del vittimismo, dell’islam attaccato
dall’esterno, per affogare la corruzione degli ayatollah e la disoccupazione
imperante; gli Hezbollah sedicenti “vittoriosi” devono confrontarsi con
un’opinione pubblica libanese che domanda con sempre più urgenza il loro
disarmo; sulla Siria pende sempre la spada di Damocle dell’inchiesta Onu
sull’assassinio di Hariri.
Esiste anche un “terrorismo intellettuale” dell’occidente, inteso come
preconcetta chiusura verso la religione cristiana. Come definire in altro modo
le critiche al papa e la richiesta di scuse da parte di giornali come il New
York Times, El Pais, o il Guardian?
Nel prendere a priori le difese dell’Islam intollerante, hanno mostrato la
loro “irrazionalità”. Vi sono poi politici e media che invece di prendere
le difese della “ragione”, hanno preferito richiamare tutti alla calma e a
non alzare i toni, in un’affermazione di tolleranza che evita la domanda sulla
verità.
La lezione di Regensburg sottolinea proprio questo come “il”
problema dell’occidente: una ragione monca che allontanandosi da Dio-Ragione,
scarica come “gioco privato” i problemi religiosi o si mostra
“irrazionale” nel suo difendere la violenza invece che la verità.
“L'occidente – ha detto il papa - da molto tempo, è minacciato da questa
avversione contro gli interrogativi fondamentali della sua ragione, e così può
subire solo un grande danno”.
Purtroppo, in questi giorni, le reazioni violente nel mondo islamico hanno
agito da paravento per ritardare questa messa in discussione dell’occidente.
Chissà se non c’è fra di noi chi aizza lo scontro fra il papa e l’islam
proprio per nascondere le “irrazionalità” della ragione occidentale? In
fondo nella pretesa scientista della manipolazione degli embrioni, nell’aborto
affermato come “diritto democratico”, nelle tante vittime delle ideologie
del XX secolo anche l’occidente si mostra malato di irrazionalità e
perciò di violenza contro l’uomo.
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