angolo
    Emersi dagli archivi dell'ex Germania dell'Est volantini mai diffusi di Sophie Sholl e Christoph Porst che esortano i tedeschi alla resistenza.

La «Rosa Bianca» è il nome di un gruppo di cinque universitari tedeschi che si opposero in modo non violento al regime nazista, dal giugno 1942 al febbraio 1943, data nella quale vennero tutti arrestati, processati sommariamente e decapitati. Da Monaco di Baviera il gruppo pubblicò e diffuse clandestinamente in Germania e Austria sei opuscoli contro Hitler che invitavano i tedeschi a ingaggiare una resistenza passiva al regime, in nome del valore supremo della libertà. Quei fogli raccontavano gli orrori che si stavano consumando ai danni degli ebrei, informavano delle sconfitte militari naziste – una su tutte: Stalingrado –, facevano appello ai grandi ideali della cultura e alle lezioni della storia, esortavano i tedeschi alla ribellione, al sabotaggio, alla diserzione. Ma oggi, grazie a Annette Dumbach e Jud Newborn, quei sei opuscoli già noti si arricchiscono di un inedito, la bozza del settimo ciclostilato, un documento finora sconosciuto e ora reso disponibile per la prima volta. Si tratta di un testo scritto da Christoph Probst, uno dei cinque ragazzi dell'associazione (arrestato prima che il volantino venisse stampato e diffuso), nel quale veniva formalizzata l'alternativa che, secondo i membri della Rosa Bianca, stava davanti alla nazione tedesca: o soccombere tragicamente nel conflitto in corso, come era successo da poco tempo nella disfatta di Stalingrado, oppure cercare una resa onorevole sul modello di quanto avvenuto a Tripoli, città italiana conquistata dagli inglesi.
 

 

Annette Dumbach - Jud Newborn
Storia di SOPHIE SCHOLL
e della Rosa Bianca




 Collana:
 «I Leoni»

 Torino, Anno 2008, pagg. 312 - euro 22

 

 

 

 

 

 

 



 

 

 




dal libro: l'inedito

Bozza del settimo volantino (1)

Stalingrado! 200.000 fratelli tedeschi sono stati sacrificati per l’onore e la gloria di un inganno militare. Le condizioni per la resa poste dai russi non furono rivelate ai soldati destinati al sacrificio. Per questo omicidio di massa il generale Paulus ha ricevuto una medaglia. Gli ufficiali di alto rango sono fuggiti in aereo dal massacro di Stalingrado. Hitler si è rifiutato di concedere a quanti erano rimasti intrappolati e circondati il permesso di battere in ritirata. Adesso, il sangue di 200.000 soldati condannati a morte accusa l’assassino, Hitler.

Tripoli! Si arresero senza condizioni all’Ottava Armata britannica. E che cosa fecero gli inglesi? Permisero ai cittadini di continuare a vivere come sempre. Lasciarono persino che la polizia e i funzionari statali rimanessero in servizio. Soltanto in una cosa si impegnarono direttamente: la grande città coloniale italiana venne liberata da ogni capo crudele. L’inarrestabile superpotenza si avvicina da ogni parte, senza ombra di dubbio. La resa di Hitler è ancor meno probabile di quella di Paulus: non ci sarà via di scampo per lui. Volete essere ingannati come i 200.000 che difendevano Stalingrado in una lotta senza speranza, volete essere massacrati, sterilizzati, o derubati dei vostri figli? Roosevelt, l’uomo più potente del mondo, ha detto a Casablanca, il 24 gennaio 1943: «La nostra guerra di sterminio non è contro la gente comune, ma contro i sistemi politici». Anche noi combatteremo per una resa senza condizioni. Può essere necessaria una maggiore riflessione prima che venga presa una decisione. Si tratta della vita di milioni di persone. La Germania dovrebbe avere lo stesso destino di Tripoli?

Oggi, la Germania è totalmente circondata, proprio come lo è stata Stalingrado. I tedeschi saranno sacrificati alle forze dell’odio e della distruzione? Sacrificati all’uomo che ha perseguitato gli ebrei, sradicato la metà dei polacchi, e che voleva annientare la Russia? Sacrificati all’uomo che vi ha portato via la libertà, la pace, la gioia domestica, la speranza, la felicità per darvi in cambio una crescente inflazione? No, non sarà così, questo non deve accadere! Hitler e il suo regime devono morire perché la Germania possa vivere. Decidete: Stalingrado e la sconfitta, o Tripoli e un futuro di speranza? Una volta deciso: agite!
______________________
(1)
Questa bozza del settimo volantino (scritta presumibilmente dopo il discorso radiofonico di Roosevelt del 12 febbraio 1943 in cui annunciava l’accordo fra gli Alleati deciso alla Conferenza di Casablanca sulla «resa incondizionata» da imporre alla Germania) non fu mai completato né distribuito. Quando Hans e Sophie furono presi dalla Gestapo, la mattina del 18 febbraio 1943, Hans portava in tasca una bozza di questo volantino, che aveva fatto a pezzi con la speranza di distruggere una prova incriminante. Interrogato in merito dalla Gestapo, Hans insistette che quel foglio gli era stato dato da uno studente sconosciuto in mezzo alla folla. Tuttavia, la Gestapo confrontò quella bozza scritta a mano con un campione della calligrafia di Christoph Probst rinvenuto nell’appartamento di Hans e lo arrestò immediatamente. Durante il fine settimana, la Gestapo riuscì a ricomporre i frammenti di carta e, il giorno prima che Probst venisse giustiziato, gli mostrò il volantino ricostruito, trascritto con cura, ordinandogli di riempire gli spazi vuoti. La trascrizione della Gestapo, con le aggiunte di Probst, è stata ritrovata negli archivi della ex Germania Orientale dopo la caduta del Muro di Berlino, e appare qui per la prima volta.


L'indice dell'opera

7 Dedica
9 Ringraziamenti
13 Prefazione
17 Introduzione di Studs Terkel
19 STORIA DI SOPHIE SCHOLL E DELLA ROSA BIANCA
243 Appendici. I volantini della Rosa Bianca
303 Bibliografia


Per informazioni e richieste

Corso Re Umberto 37 - 10128 TORINO  TO
Uff. Stampa Francesca Ponzetto tel. + 39 011 517 53 24
www.lindau.it

   
angolo