Il famoso candelabro pasquale di San Paolo fuori le Mura
(sec. XII) è opera di particolare rilievo con le sue sculture
medievali, figure simboliche al basamento, motivi vegetali e
animali, scene della passione e della risurrezione di Cristo,
e iscrizioni come per esempio "Surrexit Cristus".
La colonna marmorea è alta 5.60 m, circa 8 m, se si considera la base di 56
cm e il cero pasquale di 1.50 m, incastrato su un perno che lo solleva di 40
cm sopra il candelabro. Come fare per accendere e spegnere il cero pasquale? È
questa la sfida del sacrista di San Paolo fuori le Mura.
Ma c'è anche la questione del cero stesso, che con i suoi 25 kg ca. si farà
sentire già durante la processione del "Lumen Christi". Come alzarlo poi sul
candelabro?
"Non risparmiamo alcuna fatica per la bellezza della Liturgia", dice il
celebrante, l'Abate Edmund Power e i 27 monaci della comunità Benedettina di
San Paolo fuori le Mura, che da 1300 anni custodiscono la tomba dell'Apostolo
delle Genti, la liturgia, il Canto Gregoriano e le opere d'arte.
Il candelabro è una vera colonna onoraria, ornata tutta intorno da
bassorilievi di stile romanico ispirati alla decorazione dei sarcofagi e che
esprimono le storie del Nuovo Testamento. Diviso in più zone da fasce in cui
sono incise delle iscrizioni e le firme dei due marmorari esecutori, il cero
fu compiuto dai Vassalletto e da Piro Cavallini in un'epoca che si
aggira intorno al 1170.
Osservando quest'opera, miracolosamente risparmiata dall'incendio che nel
1823 distrusse la Basilica, è difficile immaginare un più grande contrasto tra
stile e spirito del medioevo. Raffigura l'albero della vita anche con mostri e
figure fantastiche, motivi vegetali e animali e scene della passione, morte,
risurrezione e ascensione di Cristo.
Può essere interessante conoscere che nella fedelissima ricostruzione della
Basilica, nella chiesa originale sono rimasti anche, risparmiati dall'incendio: lo splendido mosaico
dell'abside, della prima metà del XII secolo, con la grande figura del Cristo
benedicente in mezzo agli apostoli; il ciborio di marmo attribuito ad Arnolfo
di Cambio; il chiostro del XII secolo, opera, almeno in parte del Vassalletto,
ritenuto uno dei più belli non soltanto di Roma; le cappelle che fiancheggiano
l'abside, di Carlo Maderno (sec. XVII); il trittico marmoreo del '400 della
scuola del Bregno (nella cappella a destra dell'abside dedicata a S. Lorenzo).
Li documentiamo con le immagini pubblicate qui sotto:
P. Priore Johannes Paul Abrahamowicz, O.S.B.
Abbazia San Paolo fuori le Mura
Via Ostiense 186
I-00146 Roma
Italia
Tel.: +39 06 54237632
Mobiltel.: +39 335 6524427
http://www.abbaziasanpaolo.net/