MESSAGGIO FINALE
Sarajevo 12-16 settembre 2001
La Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze
episcopali europee (CCEE) hanno invitato Cristiani e Musulmani impegnati
in attività interreligiosa ad incontrarsi a Sarajevo, città altamente
simbolica per gli scambi religiosi e culturali.
Nell’attuale nuova fase
multireligiosa e multiculturale della storia d’Europa, Mussulmani e
Cristiani da 26 paesi durante tre giorni si sono scambiate le loro
preoccupazioni su tre diversi ambiti:
-
le sfide che vengono dal vivere insieme in una società largamente
pluralista e secolarizzata;
-
la guarigione delle ferite delle memorie storiche dei Cristiani e
Musulmani cosicché possano impegnarsi per la giustizia e la pace per tutti;
-
la condivisione dei valori con i quali le nostre comunità possono
attivamente contribuire a costruire una società migliore.
Considerando la nostra riunione come un dono di Dio, abbiamo condiviso le
nostre convinzioni e le nostre speranze, consapevoli della responsabilità
delle nostre comunità religiose di dare un contributo alla formazione
dell’Europa futura.
Insieme vogliamo contribuire a un’identità dinamica del nostro
continente, fedeli alle nostre ispirazioni religiose, ci impegniamo a:
-
Intraprendere azioni coraggiose a sostegno della vita umana, della
libertà, della religione, della proprietà, della dignità e della giustizia;
Dare a noi e alle nostre comunità di fede una chiara consapevolezza della
nostra comune umanità che ci rende fratelli e sorelle aldilà delle diverse
appartenenze religiose e politiche;
Rifiutare la giustificazione della violenza nel nome della religione.
Il nostro impegno per il dialogo ci porta a fare le seguenti raccomandazioni:
-
Portare i giovani a conoscere e rispettare ciascuno la fede e la
comunità dell’altro attraverso programmi educativi;
-
Promuovere nelle scuole pubbliche un’educazione interreligiosa che
preveda anche corsi interreligiosi;
-
Sostenere gruppi interreligiosi di laici a livello locale per
accrescere la consapevolezza di tutto ciò che ostacola la cooperazione;
-
Incoraggiare al dialogo e all’incontro interreligioso preti,
pastori, teologi, imam e laici, attraverso scambi tra facoltà e seminari
cristiani e musulmani;
-
Fondare o sostenere in ogni paese europeo istituzioni che si
propongano di promuovere il dialogo interreligioso a servizio dei valori
etici, sociali e politici delle nostre società;
- Continuare i nostri sforzi per sviluppare la consapevolezza dei
nostri comuni valori.
Alla luce delle crescenti dimensioni dell’attacco terroristico negli Stati
Uniti, sentiamo il bisogno di reiterare il nostro documento approvato in
precedenza:
“Siamo immensamente colpiti dai tragici massacri a New York e a Washington
D.C., ed esprimiamo il nostro profondo dolore e sofferenza per le migliaia
di vittime uccise o ferite, e partecipiamo alla sofferenza dei loro
familiari ed amici. Unanimemente condanniamo questo atto di violenza, come
pure ogni distruzione di vita umana come una violazione della volontà di
Dio e un peccato contro l’umanità. Riconoscendo il potenziale di violenza
che risiede in tutti noi, preghiamo che questo avvenimento privo di senso
non provochi una risposta di ritorsione indiscriminata. Nello spirito di
questa conferenza ci impegniamo a essere strumenti di dialogo, a
contribuire a costruire giustizia e pace e a lavorare per la
riconciliazione nelle nostre società”.
Sarajevo, 15/9/2001
|