«Non
bisogna mettere l’accento su quello che ci divide, ma considerare
l’innegabile cammino fatto insieme». Con queste parole mons. Vincenzo
Paglia, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei,
la Conferenza episcopale italiana, ha salutato il Sinodo, ringraziando per
l’invito e affermando di essersi sentito «spiritualmente toccato per
l’intensità del confronto» dei deputati sulle questioni cruciali della
vita della chiesa. «Ovviamente – ha proseguito mons. Paglia – non vanno
sottovalutate le divisioni che ancora esistono, né dobbiamo essere ciechi di
fronte ai problemi teologici, storici, culturali, pastorali e psicologici
ancora presenti. È certo però che il progresso compiuto in questi ultimi
quarant’anni ha ancora molte potenzialità da sviluppare».
Un intervento franco e appassionato che ha
avuto i suoi punti qualificanti nella centralità della Parola di Dio, nel
richiamo alla radicalità dell'evangelo e nella testimonianza comune per la
pace e per i minimi del mondo. Richiamando il quarantesimo anniversario della
Costituzione conciliare "Dei Verbum" e la collaborazione ecumenica
nell'ambito della Società biblica italiana, Paglia ha espresso la
convinzione che "per noi cristiani sia decisivo ritrovare la centralità
della Parola di Dio". Essa ci riporta infatti a quella dimensione di
radicalità evangelica che ci può aprire a un profondo rinnovamento
spirituale: "Più siamo evangelici – ha sottolineato con forza Paglia -
più saremo ecumenici". Nei documenti che istruiscono i lavori del Sinodo
"sono apparse distanze e divergenze tra voi e la Chiesa cattolica".
Queste, ha precisato Paglia, non vanno nascoste, ma affrontate "nel
confronto fraterno", sapendo che esiste una "gerarchia delle
differenze" in base alla quale distinguere. Secondo Paglia ci sono molte
urgenze che, oltre le loro differenze, uniscono i cristiani in un comune
impegno di testimonianza. In particolare due: l'impegno per la pace e per i
minimi della terra: "Non possiamo restare separati di fronte al dilagare
della povertà" e in un mondo in cui la guerra è utilizzata "come
modo ordinario di risolvere i conflitti". In conclusione, Paglia ha poi
ricordato i numerosi appuntamenti che, nei prossimi mesi, vedranno impegnati
insieme protestanti e cattolici; tra essi, il Convegno sulla Carta
Ecumenica di Strasburgo e gli incontri in preparazione della III Assemblea ecumenica
europea di Sibiu 2007.
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[Fonte: Agenzia NEV 22 agosto 2005]