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Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente
Dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema “La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32).

Decisione presa da Benedetto XVI dopo il viaggio in Terra Santa. Saranno coinvolti anche ebrei e musulmani

[Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente - Lineamenta]
[Instrumentum Laboris]

Il Papa annuncia nel corso del Discorso tenuto questa mattina, nella Sala della Rocca del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, ai Patriarchi ed gli Arcivescovi Maggiori Orientali, la convocazione di un sinodo sul Medio Oriente. L'assemblea speciale sul Medio Oriente - che il prossimo ottobre sarà dedicata all'Africa - per il 2010 (dal 10 al 24 ottobre).

Era stato un vescovo iracheno, a gennaio, a chiedere direttamente al Papa di convocare un sinodo sulla situazione delle minoranze cristiane mediorientali (Afghanistan, Cipro, Iran, Iraq, Giordania, Israele, Libano, Siria e Turchia). "I problemi sono gli stessi in Iraq, in Libano e in Palestina: i cristiani lasciano il paese", aveva spiegato monsignor Louis Sako, vescovo caldeo di Kirkuk. "Un sinodo generale permetterebbe di capire meglio il problema. Se non c'è una visione chiara, i cristiani non rimarranno in Medio Oriente e lasceranno questa terra un tempo benedetta e ora maledetta". Tra i temi che "meritano" un sinodo, secondo il vescovo iracheno, la testimonianza in paesi dove le comunità cristiane sono minoritarie, il rapporto con le maggioranze musulmane, le relazioni con la politica.

Anche gli ebrei e i musulmani saranno coinvolti: lo spiega l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo.

"Una questione particolarmente importante - afferma il presule in un colloquio con l''Osservatore romano' - riguarderà il coinvolgimento di ebrei e musulmani. Non sappiamo ancora le modalità, ma è evidente che si dovrà tener conto di tutta la complessa realtà del Medio Oriente. Il Sinodo non è 'contro' qualcuno ma è uno spazio di dialogo aperto che punta alla comunione e alla pace nella giustizia e nella verità. Troveremo sicuramente il modo di sentire le voci del mondo ebraico e di quello musulmano". Del resto, spiega mons. Eterovic, il dialogo e il confronto "con le altre religioni e le altre culture" sarà uno dei temi centrali del Sinodo "che dovrà però partire da una riflessione interna alla Chiesa, per rafforzare la comunione ecclesiale. È questo il primo mandato del Papa". L'indicazione di Benedetto XVI, specifica il presule, "è di riflettere innanzitutto sulla comunione e sulla testimonianza che la Chiesa è chiamata a dare nel particolare contesto mediorientale. E la citazione degli Atti degli Apostoli - 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola' - ci ricorda che quella regione è particolarmente cara a tutti i cristiani perché là è nato, è morto e risorto il Signore Gesù. È nata lì la Chiesa e, nonostante le vicende della storia, è ancora presente con difficoltà ma anche con speranza". L'annuncio del Sinodo per il Medio Oriente, spiega ancora il segretario generale, "non è di per sé una sorpresa. Da anni i pastori di quella regione riflettevano sull'opportunità di indirlo. Era un'idea che circolava con insistenza. Ma l'accelerazione decisiva è venuta dal viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa nel maggio scorso".

Già lunedì e martedì prossimi si svolgerà in Vaticano una prima riunione della segreteria del Sinodo "per mettere a punto una macchina organizzativa che dovrà partire subito a pieno regime perché i tempi sono ristrettissimi", spiega Eterovic. Il testo dei 'Lineamenta' sarà inviato alle varie diocesi entro fine anno e per Pasqua è previsto l''Instrumentum laboris', il testo di base per le discussioni sinodali.
 

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