Il Gran
Muftì di Siria, Ahmad Badr El Din El Hassoun, ha invitato Benedetto XVI a
visitare il suo Paese in occasione dell'Anno Paolino.
In un incontro a Damasco con un gruppo di giornalisti partecipanti a un
tutorial organizzato dall'Opera Romana Pellegrinaggi per ripercorrere le orme
dell'Apostolo delle Genti e svoltosi su invito del Ministero del Turismo
siriano, la massima autorità musulmana sunnita della Siria ha rilanciato il
dialogo cristiano-musulmano in vista della pace mondiale.
"Quello che voglio far sapere al Santo Padre - ha detto - è che in questo
periodo Damasco è la capitale della cultura araba e nello stesso tempo è la
capitale dell'Anno di San Paolo", indetto da Benedetto XVI dal 28 giugno 2008
fino al 29 giugno 2009 per celebrare il bimillenario della nascita di Paolo di
Tarso.
È sulla via di Damasco infatti che San Paolo, fino ad allora feroce
persecutore dei cristiani, ebbe la sua conversione, dopo aver visto il Signore
avvolto in una luce sfolgorante.
"Sarei tanto lieto se il Santo Padre volesse accettare il nostro invito a
visitare la Siria in quest'anno", ha detto il Gran Muftì, che ha anche auspicato
un incontro privato a Roma con il Pontefice in preparazione della visita.
A questo proposito, ha rivelato di voler riferire di persona al Papa quanto
già detto il 15 gennaio scorso a Strasburgo, intervenendo davanti agli
eurodeputati riuniti in seduta solenne.
In quell'occasione il Gran Muftì aveva parlato della necessità di un
fruttuoso dialogo interculturale in vista della coesistenza pacifica tra i
popoli a partire dai fondamenti comuni delle diverse religioni, perché "la
cultura dello spirito, sia essa cristiana o musulmana, conferisce all'umanità la
sua dimensione morale".
Successivamente, ha espresso la speranza che "il Vaticano possa avere un
qualche ruolo nel piantare il fiore della pace nel Vicino Oriente".
Il Gran Muftì si è quindi lasciato andare a una battuta per stemperare
ulteriormente le violente critiche che hanno fatto seguito al discorso tenuto
dal Papa all'Università di Ratisbona nel settembre del 2006.
"Si litiga con la moglie ma l'amore si accresce - ha commentato -. In fondo
fra religiosi, intellettuali, non c'è litigio ma dialogo e discussione. E io
spero che il Santo Padre abbia un ruolo fondamentale nella pace del mondo".
Il Gran Muftì ha quindi ricordato l'accorato appello di Giovanni Paolo II a
non costruire muri ma ponti di dialogo in riferimento al muro di divisione
voluto da Israele.
"Il Vaticano ha avuto un ruolo fondamentale nell'abbattimento del muro di
Berlino - ha osservato - e spero che possa giocare un ruolo simile nel
distruggere il muro che si sta costruendo nella terra della pace".
Benedetto XVI ha disposto dal canto suo di inviare un delegato speciale il 29
giugno in tutti i Paesi che conservano le tracce della memoria paolina.