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Conclusione
dell'anno dell'Eucaristia. Custode di Terra Santa: "spezziamo il pane con
ebrei e musulmani".
“Io
sono il pane della vita” è questo il
tema della celebrazione voluta, a
conclusione dell’Anno dell’Eucaristia,
dalla Custodia di Terra Santa e che si
svolgerà a Cafarnao il prossimo 29
ottobre. “Dobbiamo imparare a spezzare
il pane non solo con i pochi cristiani
che sono qui, ma anche con gli ebrei e i
musulmani che magari dell’Eucaristia
non capiscono. Ma questo non vuol dire
che non possiamo condividere con loro un
po’ della nostra vita” spiega al Sir
il Custode di Terra Santa, padre
Pierbattista Pizzaballa. “Spero –
aggiunge - che questo anno ci abbia
insegnato a tornare alle origini, a
Gesù, al mistero dell’Eucaristia, all’adorazione.
La nostra vita deve diventare una
conseguenza di questa adorazione del
Signore che si fa pane. Niente di ciò
che facciamo a livello pastorale,
sociale, politico, e di solidarietà ha
valore se non è fondato sull’adorazione
e sulla presenza eucaristica. Anche in
Terra Santa c’è il rischio di
dimenticarsi di queste origini”.
La
scelta di Cafarnao, infine, non è
casuale: “almeno dal 1909, molti anni
prima che la Custodia vi costruisse il
convento sotto il titolo della “Promessa
Eucaristica”, i Frati di Terra Santa
venivano qui in pellegrinaggio il
mercoledì dell’ottava di Pentecoste,
quando in tutta la Chiesa Cattolica di
rito latino si proclamava dal Vangelo
secondo Giovanni il discorso di Gesù
sul pane della vita, e il 28 giugno
nella vigilia della festa dei santi
Pietro e Paolo”. Ed è proprio in
continuità con questa vivente
tradizione che la Custodia di Terra
Santa, a conclusione dell’Anno dell’Eucaristia,
ha promosso questa celebrazione. “Possa
ravvivare – conclude il Custode - in
quanti vi partecipano la certezza che
qui, una volta per sempre a tutti Gesù
ha detto: Io sono il pane della vita;
chi viene a me non avrà più fame e chi
crede in me non avrà più sete”.
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[Fonte: Agenzia SIR 20 ottobre 2005]
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