La Chiesa cattolica della Thailandia ha avviato il processo di
ricostruzione delle zone colpite dallo tsunami: mons. Joseph Praphan Sridarunsil, vescovo di Surat Thani, presiede il
comitato cattolico per gli interventi a favore della popolazione.
Esso è coordinato da p. Angelo Campagnoli, missionario
del PIME da 23 anni in Thailandia, e intende realizzare una serie di interventi mirati di prima emergenza e di più lunga
programmazione, a diretto contatto con gli operatori sul luogo della tragedia.
Gli interventi di prima necessità riguardano il cibo, le medicine, i vestiti e l’alloggio
temporaneo; per questo il comitato sta recuperando cibi a lunga conservazione e utensili per cucinare, per una spesa
complessiva di 500 euro per ogni nucleo familiare.
Gli interventi nel lungo periodo riguardano in particolare la ricostruzione del tessuto
sociale e la ripresa dell’attività economica nella zona. Per ricostruire case e alloggi verranno spesi 3000 euro per
unità, mentre ai pescatori verranno date barche di piccole dimensioni e nuove attrezzature per la pesca, per una spesa di
4000 euro per famiglia. Altri 4000 euro sono destinati ad ogni famiglia che abbia perduto piccoli negozi per fabbricare e
vendere souvenir; ogni alunno riceverà 100 euro per l’acquisto di libri, quaderni, divise scolastiche e scarpe per
riprendere gli studi. Un’ultima voce riguarda i lavori di bonifica del terreno: verranno ripristinati i collegamenti,
ricostruite le stradine scomparse, eliminate le pozze di acqua stagnante (covi di malaria e di malattie infettive). In
questo caso non è possibile fare una stima preventiva e le spese saranno valutate in corso d’opera.
Intanto continua il lavoro dei missionari nel paese, totalmente avvolto dal lutto. I
sacerdoti celebrano funzioni religiose in suffragio dei defunti e condividono il dolore dei sopravvissuti: ieri il rev.
Richard F. Woodarek, dei padri stimmatini, ha celebrato il funerale di una vittima americana in vacanza a Phuket. Il suo
corpo “è stato cremato nei pressi del porto cittadino e i resti sono stati trasferiti alla chiesa dell’Assunzione per
la benedizione”. Il missionario, che da 46 anni celebra funzioni religiose per i turisti cristiani, ha partecipato ad
una cerimonia di cremazione in un tempio buddista, per ricordare la madre di uno studente della scuola cattolica di Phuket.
Nei giorni scorsi ha celebrato diverse messe per “ricordare le vittime” dello tsunami.
La tragedia ha colpito in modo particolare i bambini, che possono contare sull’opera
instancabile delle suore impegnate a lenire i loro traumi. Suor Cecilia, una camilliana di Rajchaburi, spiega il caso una
ragazza di nome Nid: a causa della tragedia ella ha subito un forte trauma e sembra non avere “alcuna speranza” nella
vita. Per consolarla la suora usa una tecnica chiamata “guarigione della memoria”: per prima cosa cerca di
tranquillizzarla e poi le fa tornare in mente “momenti del passato in cui lei era felice”. Da quando ha iniziato la
terapia la ragazza mostra dei segni di miglioramento e promette di continuare “fino alla completa guarigione”.
Suor Rosa Supa dice ad AsiaNews che la “situazione si sta normalizzando” e sottolineano
la volontà di lavorare a stretto contatto con “il personale governativo e i capi-villaggio” per garantire “un aiuto
concreto a tutta la popolazione”.
P. Peter Pakpoom Vorapornthtsana, direttore della Dao Roong Wittaya school di Phuket,
afferma che “l’istituto provvede ai bisogni di 58 studenti dell’istituto, molti dei quali hanno perso i genitori a
causa del maremoto, fornendo loro libri e vestiti”. Il 25% degli studenti della scuola sono di religione musulmana e il
65% sono buddisti; i loro genitori non possono più andare a pesca perché hanno perso la barca e ora sopravvivono
vendendo souvenir lungo la spiaggia di Patong.
Un negoziante cattolico, che aveva perso tutto, ha già ricevuto i soldi dall’assicurazione
e ora può ripristinare l’attività. P. Richard sottolinea che questo è un segno di speranza e ricorda ai fedeli che
anche nella tragedia e nelle sofferenze “Dio ci è vicino”.