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A
VALENCIA (SPAGNA)
IN OCCASIONE DEL V INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE |
LETTERA DEL SANTO PADRE
AI VESCOVI SPAGNOLI
Cari Fratelli nell'episcopato,
Con la gioia nel cuore, ringrazio
il Signore per avere potuto venire in Spagna come Papa, a partecipare
all'Incontro Mondiale delle Famiglie a Valencia. Vi saluto con affetto, Fratelli
Vescovi di questo caro Paese, e vi ringrazio anche per la vostra presenza e per
i molti sforzi che avete realizzato nella preparazione e celebrazione del
medesimo evento. Apprezzo particolarmente il grande lavoro dell’Arcivescovo di
Valencia e dei suoi Vescovi Ausiliari affinché questo avvenimento tanto
significativo per tutta la Chiesa ottenga i frutti desiderati, contribuendo a
dare un nuovo impulso alla famiglia come santuario dell'amore, della vita e
della fede.
In realtà, la sollecitudine di
tutti voi ha consentito il crearsi di un ambiente di famiglia tra gli stessi
collaboratori e partecipanti delle diverse parti della Spagna. È un aspetto
promettente davanti ai desideri che avete manifestato nel vostro messaggio
collettivo su questo Incontro Mondiale, e anche un invito a ricevere i frutti
dello stesso Incontro per proseguire un’incessante e incisiva pastorale
familiare nelle vostre diocesi che faccia entrare in ogni casa il messaggio
evangelico che fortifica e dà nuove dimensioni all'amore, aiutando così a
superare le difficoltà che trova nel suo cammino.
Sapete che seguo da vicino e con
molto interesse gli avvenimenti della Chiesa nel vostro Paese, un Paese di
profonde radici cristiane e che tanto ha contribuito ed è chiamato a
contribuire alla testimonianza della fede e alla sua diffusione in molte altre
parti del mondo. Mantenete vivo e vigoroso questo spirito che ha accompagnato la
vita degli spagnoli nella loro storia, affinché esso continui, nutrendo e dando
vitalità all'anima del vostro popolo.
Conosco e incoraggio l'impulso
che state dando all'azione pastorale, in un tempo di rapida secolarizzazione che
a volte colpisce perfino la vita interna delle comunità cristiane. Continuate
dunque a proclamare, senza scoraggiarvi, che prescindere da Dio, agire come se
non egli esistesse o relegare la fede all'ambito meramente privato, mina la
verità dell'uomo e ipoteca il futuro della cultura e della società. Al
contrario, rivolgere lo sguardo al Dio vivo, garante della nostra libertà e
della verità, è una premessa per arrivare ad un'umanità nuova. Il mondo ha
bisogno oggi in modo particolare che si annunci e si renda testimonianza di Dio
che è amore e, pertanto, l'unica luce che, in fondo, illumina l'oscurità del
mondo e ci dà la forza per vivere e agire (cf. Deus
caritas est, 39).
In momenti o situazioni
difficili, ricordate le parole della Lettera agli Ebrei: "corriamo
con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su
Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli
era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l’ignominia, e…non
vi stanchiate perdendovi d’animo" (12, 1-3). Proclamate che Gesù è
"il Cristo, il Figlio di Dio vivente" (Mt 16, 16), quello che
ha "parole di vita eterna" (cf. Gv 6, 68), e non vi stanchiate
di dare ragione della vostra speranza (cf. 1 P 3, 15).
Mossi dalla vostra sollecitudine
pastorale e dallo spirito di piena comunione nell'annuncio del Vangelo, avete
orientato la coscienza cristiana dei vostri fedeli su diversi aspetti della
realtà davanti alla quale si trovano e che in alcune occasioni perturbano la
vita ecclesiale e la fede dei semplici. Avete pure posto l'Eucaristia come tema
centrale del vostro Piano di Pastorale, al fine di "rivitalizzare la vita
cristiana dal suo stesso cuore, poiché addentrandoci nel mistero eucaristico
entriamo nel cuore di Dio" (n. 5). Certamente, nell'Eucaristia si realizza
"l'atto centrale di trasformazione capace di rinnovare veramente il
mondo" (Omelia
in Marienfeld, Colonia, 21 agosto 2005).
Fratelli nell'episcopato, vi
esorto vivamente a mantenere e accrescere la vostra comunione fraterna,
testimonianza ed esempio della comunione ecclesiale che deve regnare in tutto il
popolo cristiano che vi è stato affidato. Prego per voi, prego per la Spagna.
Vi chiedo che preghiate per me e per tutta la Chiesa. Invoco la Santissima
Vergine Maria, tanto venerata nelle vostre terre, affinché vi protegga ed
accompagni nel vostro ministero pastorale, allo steso tempo vi imparto con
grande affetto la Benedizione Apostolica.
Valencia, 8 luglio 2006
BENEDICTUS PP. XVI
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