Allarme del Patriarca di Mosca
al Consiglio Mondiale delle Chiese

Nel corso dell'incontro con la delegazione del Consiglio Mondiale delle Chiese Alessio II ha espresso preoccupazioni sul mantenimento dell'integrità del movimento ecumenico


L'allarme di Alessio II riguarda essenzialmente i rischi  di “libera interpretazione” dei principi della morale cristiana; le modalità di integrazione nell'ambito del movimento ecumenico in ragione della diversità delle Chiese; l'aumento di estremismo religioso e di violenza: “Qualsiasi crimine in nome della religione è un crimine contro la religione”

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Incontrando una delegazione del Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) a Mosca, il Capo della Chiesa Ortodossa Russa, il Patriarca Alessio II, ha espresso la propria gratitudine per le azioni di “autentica solidarietà cristiana” da parte delle organizzazioni ecumeniche durante il periodo sovietico ed ha avvertito che i nuovi sviluppi in alcune Chiese potrebbero minare i rapporti ecumenici.

Alessio II ha sottolineato come durante il periodo comunista l’appartenenza al WCC abbia aiutato la Chiesa a sopportare un periodo di isolamento e persecuzione: “Ricordiamo con gratitudine quanti sono stati alla guida del Consiglio in quel periodo”.

“Avevano fiducia in noi e sostenevano la nostra Chiesa. Ricordiamo questa autentica solidarietà cristiana”, ha affermato durante un incontro con il Segretario generale del WCC, il reverendo Samuel Kobia, in visita a Mosca con una delegazione dal 18 al 24 giugno.

Far sentire la voce ortodossa nel WCC

Il Patriarca ha anche sottolineato alcuni nuovi ostacoli all’unità cristiana, provocati da una “libera interpretazione” dei principi della moralità cristiana: “Constatiamo divergenze crescenti nell’insegnamento e nella pratica della vita della Chiesa, ma dovremmo proseguire sulla via della collaborazione che abbiamo seguito per decenni”, ha affermato.

Alessio II si è detto lieto dei risultati della Commissione Speciale sulla partecipazione ortodossa al WCC, creata dal Consiglio nel 1998 per affrontare le preoccupazioni della Chiesa ortodossa e far sentire maggiormente la sua voce.

Il Patriarca Alessio è stato attivamente coinvolto nell’opera ecumenica da quando la Chiesa Ortodossa Russa si è unita al Consiglio nel 1961 e prima di diventare Patriarca è stato membro del comitato centrale del WCC.

In risposta, il Segretario generale del WCC ha confermato che “sta emergendo una nuova cultura istituzionale. Cambiamenti radicali sono stati introdotti in più di un’area della vita e della testimonianza del Consiglio, così come nelle sue espressioni istituzionali ed organizzative”.

Kobia ha sottolineato che la Commissione Speciale ha permesso all’associazione delle Chiese di andare avanti “con una nuova comprensione della necessità e della possibilità di pregare insieme e rispondere insieme alla nostra chiamata comune”.

Il movimento ecumenico ha bisogno di “progressi tangibili”

La preoccupazione su come il movimento ecumenico possa mantenere la sua integrità alla luce delle crescenti diversità tra le Chiese è stata ribadita durante un incontro con il Dipartimento dei Rapporti Esteri con le Chiese del Patriarcato di Mosca, il metropolita Kyrill di Smolensk e Kaliningrad.

Rimarcando una “differenza crescente” nell’area dell’insegnamento teologico ed etico delle Chiese al giorno d’oggi, Kyrill si è chiesto se il movimento ecumenico abbia ottenuto progressi tangibili nella via che conduce all’unità della Chiesa.

Approvando i risultati della Commissione Speciale, ha affermato che, alla vigilia della IX Assemblea del WCC, “possiamo voltare una nuova pagina nella storia del movimento ecumenico”.

Kyrill e Kobia hanno paragonato alcuni dati relativi ai recenti sviluppi nella Chiesa Cattolica Romana ed hanno espresso ottimismo circa le rinnovate prospettive ecumeniche. La visita della delegazione del WCC ha coinciso con la presenza a Mosca del cardinal Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Trasformazione e crescita straordinarie

Durante la sua permanenza a Mosca, le visite a numerosi centri spirituali, sociali ed educativi, compresa l’Accademia Teologica di Mosca, l’Università Ortodossa di S.Tikhon, dove ha incontrato studenti e professori, e l’opera sociale della Congregazione di S.Dimitri hanno permesso alla delegazione del WCC di testimoniare la rinascita di queste istituzioni.

L’opera sociale ed educativa delle Chiese è stata bandita o seriamente limitata durante l’epoca comunista. Durante le visite, un’enfasi particolare è stata data alle esperienze di educazione teologica come modo di trasmettere i valori morali nella società.

Commentando la “straordinaria storia della trasformazione e della crescita” che i visitatori avevano testimoniato, il Segretario generale del WCC ha sottolineato che “dopo anni difficili di martirio e persecuzione la Chiesa ha vissuto un’esperienza concreta di Pentecoste”.

Preoccupazioni ecumeniche condivise

Il Patriarca Alesio II ha notato che la Chiesa Ortodossa Russa condivide la seria preoccupazione del WCC per l’aumento dell’estremismo religioso e della violenza nel mondo. “Qualsiasi crimine in nome della religione è un crimine contro la religione”, ha affermato. “La guerra è un male e può essere vinta solo attraverso i nostri sforzi comuni”.

Il Patriarca ha espresso il desiderio della Chiesa russa di collaborare con il WCC, nella fattispecie nelle aree della promozione della pace, del dialogo interreligioso e della protezione del creato. La leadership della Chiesa ha affermato che l’opera del Consiglio nel proporre alternative alla globalizzazione economica e culturale è stata di particolare rilevanza nel contesto russo contemporaneo.

Parte di queste preoccupazioni sono state discusse in incontri con rappresentanti della Federazione Russa, tra i quali il Ministro della Cultura e Comunicazione, il dottor Aleksandr Sokolov, e il primo Vicepresidente del Parlamento russo (Duma), il signor Liubov Sliska, che hanno invitato il WCC a sviluppare maggiormente le proprie attività in Russia.
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[Fonte: Zenit.org 24 giugno 2005]
 

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