Una «Biblioteca dello Spirito» in un palazzo
della centrale via Pokrovka. Uno spazio aperto, che non diffonde solo
libri di argomento religioso, ma organizza anche incontri e mostre qui
come in tutta la Russia.
Quello che fino a quindici anni fa a Mosca
poteva sembrare un sogno da ieri è una realtà: all'inaugurazione,
ieri, erano presenti il cardinale Paul Poupard, presidente del
Pontificio Consiglio per la cultura, l'arcivescovo di Mosca Tadeusz
Kondrusevicz, il metropolita ortodosso Filarete di Minsk, il ministro
della cultura della Federazione russa Aleksander Sokolov e padre
Romano Scalfi, di Russia Cristiana. (1)
La Biblioteca dello Spirito è il miracolo
sbocciato dai samizdat, gli scritti clandestini ricopiati con
la carta carbone che negli anni delle persecuzioni hanno permesso a
tanti cristiani russi di rimanere tra loro in contatto. Fu proprio
padre Scalfi a far conoscere questi testi in Italia, pubblicandoli su Russia
cristiana. E quando alla fine degli anni Ottanta, con la perestrojka
questo patrimonio anche in Russia cominciò a uscire dalle catacombe,
gli amici italiani si trovarono a fare i conti con una richiesta solo
apparentemente sorprendente: a Mosca c'era un gran bisogno di libri di
teologia e spiritualità in russo; qualcosa che permettesse al grande
patrimonio della tradizione russa di rientrare in dialogo con gli
altri grandi filoni del pensiero cristiano. Un modo per aggiornarsi
anche su pagine teologiche importanti scritte in Occidente nel corso
del Novecento e rimaste inaccessibili per la stragrande maggioranza
dei cristiani russi.
Ai primi libri pubblicati in cirillico (e subito
letteralmente rimbalzati da San Pietroburgo a Novosibirsk), dal 1993
si è aggiunto a Mosca anche un luogo fisico, la Biblioteca dello
Spirito. Fino ad oggi, però, si trattava in un appartamento al terzo
piano in un caseggiato nella periferia della capitale. Capace,
comunque, di diffondere in undici anni Russia un milione e centomila
copie di libri religiosi. Un'esperienza ecumenica fin dai primi passi:
accanto a Russia cristiana e alla Caritas di Mosca tra i
fondatori figura, infatti, la Facoltà teologica ortodossa di Minsk.
Non stupisce, dunque, la presenza del metropolita Filarete
all'inaugurazione di ieri. Quello della cultura è infatti uno degli
ambiti che più può facilitare la comprensione tra cattolici e
ortodossi in Russia. Se ne è parlato anche nell'incontro che il
cardinale Poupard ha avuto l'altro giorno con il Patriarca di Mosca
Alessio II. «Il linguaggio della cultura - ha commentato il capo
spirituale degli ortodossi russi - è uno degli strumenti più
efficienti per entrare in dialogo con un mondo contemporaneo
minacciato dalla perdita di valori spirituali e principi morali».
NOTA
(1) Per la nascita
della Biblioteca dello Spirito a Mosca è stato determinante il
sostegno della Fondazione «Russia Cristiana», un ponte tra Oriente e
Occidente. Fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi, fin dagli anni del
regime sovietico questa realtà si è adoperata per far conoscere in
Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e
liturgica dell'ortodossia russa, favorire il dialogo ecumenico e
contribuire alla presenza cristiana in Russia. La sua attività oggi
è assicurata dall'omonima Fondazione che ha sede a Milano, in via
Ponzio 44.
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[Fonte: "Avvenire" del
20 novembre 2004]