DICHIARAZIONE
CONGIUNTA DI SUA SANTITÀ PAOLO VI E DI SUA EMINENZA MICHAEL RAMSEY, ARCIVESCOVO
DI CANTERBURY
Basilica di San Paolo
Giovedì 24 marzo 1966
Qui a Roma, nella stessa città dalla
quale San Gregorio inviò in Inghilterra Sant’Agostino, che ivi fondò la
cattedrale di Canterbury, e verso la quale gli occhi di tutti gli anglicani si
volgono come al centro della loro comunione cristiana, Sua Santità Papa Paolo
VI e Sua Eminenza Michael Ramsey, Arcivescovo di Canterbury, rappresentante
della confessione anglicana, si sono incontrati per scambiarsi i loro fraterni
saluti.
Concludendo il loro incontro essi hanno
reso grazie a Dio Onnipotente, il quale, per opera dello Spirito Santo, ha
creato in questi ultimi anni una nuova atmosfera di comunione cristiana tra la
Chiesa Cattolica Romana e le Chiese della Confessione Anglicana.
Quest’incontro del 23 marzo 1966 segna
una nuova fase nello sviluppo di relazioni fraterne, basate sulla carità
cristiana, e di sinceri sforzi finalizzati a rimuovere le cause di conflitto e
ristabilire l’unità. In uno spirito di volonterosa obbedienza ai precetti di
Cristo, che ha esortato i suoi discepoli ad amarsi gli uni gli altri, essi
proclamano di voler affidare nelle mani di Dio misericordioso, con il Suo aiuto,
tutto ciò che in passato si è opposto a questo precetto di carità, e
dichiarano di far proprio lo spirito dell’Apostolo, che quest’ultimo ha
descritto nei seguenti termini: «dimentico il passato e mi lancio verso ciò
che mi aspetta, correndo verso il traguardo per ricevere il premio celeste a cui
Dio ci ha chiamati per mezzo di Gesù Cristo.» (Fil. 3, 13-14).
Essi esprimono il loro desiderio che tutti
i Cristiani che appartengono a queste due confessioni siano animati dagli stessi
sentimenti di rispetto, stima e amore fraterno, e per fare in modo che questi
sentimenti si sviluppino pienamente, hanno l’intenzione di inaugurare, tra la
Chiesa Cattolica Romana e la Comunità Anglicana, un dialogo serio basato sul
vangelo e sulle antiche tradizioni comuni che porti a quell’unità nella
verità per la quale Cristo ha pregato.
Mediante questa collaborazione, per la
Grazia di Dio Padre e nella luce dello Spirito Santo, possa la preghiera di
Gesù Cristo nostro Signore per l’unità dei Suoi discepoli
essere condotta
più vicina al suo compimento, possano i progressi verso l’unità essere
accompagnati da un rafforzamento della pace nel mondo, la pace che può
garantire solo Colui che dà «la pace che oltrepassa ogni comprensione», e si
estenda sempre su tutti gli uomini la benedizione di Dio onnipotente, Padre,
Figlio e Spirito Santo.