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    Ecumenismo: incontro a Bari tra cattolici e luterani

Si sono chiusi nel pomeriggio a Cassano Murge (Bari) i lavori della Commissione mista cattolica luterana per l’unità. “Il dialogo cattolico luterano è iniziato nel 1967 e si è sviluppato in quattro fasi – ha dichiarato mons. Alfons Nossol, arcivescovo di Opole (Polonia) e co-presidente della Commissione -. Questa quarta fase tenutasi a Bari si è occupata soprattutto della apostolicità della Chiesa”. “La difficoltà principale” incontrata nel corso della settimana di incontri ha riguardato “la comprensione del ministero ordinato all’interno della continuità apostolica della Chiesa. Sono due – ha aggiunto mons. Nossol - gli aspetti su cui si registrano differenze profonde. Il primo riguarda la sacramentalità dell’atto dell’ordinazione del ministero”. “Si è cercato – ha proseguito mons. Nossol - di capire che cosa significa questa differenza e se il fatto che, nonostante, non ci sia una esplicita caratterizzazione sacramentale di questo atto con cui i pastori vengono ordinati, ci sia almeno la convergenza nel modo di intendere il ministero ordinato. Il secondo aspetto è la successione apostolica, cioè la continuità di questa catena attraverso l’imposizione delle mani dei vescovi che ci lega agli apostoli e che per la tradizione cattolica è criterio per la validità del ministero”.

“Uno dei temi su cui ci siamo confrontati - ha detto mons. Alfons Nossol - è la possibilità di un ministero al servizio dell’unità universale della Chiesa e in che modo il magistero, e cioè l’autorità dottrinale che questo ministero esercita, può essere a servizio della continuità apostolica della Chiesa, della conservazione fedele della fede che gli apostoli hanno annunciato. Anche se al momento le differenze non sono ancora superate totalmente, lo sforzo è quello di capire il rispettivo punto di vista nella ricerca di una comprensione che riesca a integrare le differenze perché la dimensione personale, collegiale e comunitaria del ministero”, che fanno capo alla Chiesa cattolica, a quella ortodossa e alla luterana, “più che essere poste in alternativa devono essere pensate in una visione della Chiesa che riesca ad integrarle”.
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[Fonte: Agenzia SIR 29 settembre 2005]

   
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