Dialogo teologico tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa
Si è tenuta a Paphos di Cipro (16-23 ottobre 2009) la XI
sessione plenaria della Commissione Mista Internazionale per il dialogo
teologico fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Il tema
affrontato è stato: "Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa
nel primo millennio". Riportiamo un articolo di Mons. Eleuterio F. Fortino
apparso su L'Osservatore Romano del 26-27 ottobre 2009:
A Cipro, nella storica città di
Paphos, dove ha predicato S. Paolo, si è
tenuta la XI Sessione Plenaria della
«Commissione Mista Internazionale per il
Dialogo Teologico fra la Chiesa
cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo
insieme». La nuova fase iniziata con la
IX Sessione di Belgrado (2006) procede a
passo lento su una via irta all'interno
della decisiva tematica di questa fase
su "Le conseguenze ecclesiologiche e
canoniche della natura sacramentale
della Chiesa: cattolicità e autorità
nella Chiesa". Fondandosi sul documento
che su questo tema era stato pubblicato
a Ravenna nella X Sessione Plenaria
(2007), e su mandato di questa,
l'attuale Sessione Plenaria (Paphos,
Cipro, 16-23 ottobre 2009) ha cominciato
ad affrontare il tema de "Il vescovo di
Roma nella comunione della Chiesa nel
primo millennio". La Commissione si è
avviata così a discutere la questione
centrale del contenzioso storico fra
Oriente e Occidente. Nel momento attuale
si cerca di individuare una oggettiva
identificazione della problematica
coinvolta nell'argomento per poter
tentare una comune ermeneutica che aiuti
a far raggiungere una sostanziale
convergenza sulle conseguenze
dottrinali.
Preparazione
La Commissione a Cipro ha lavorato su un
progetto elaborato dopo la sessione di
Ravenna seguendo il metodo di
preparazione concordato all'inizio delle
attività di questa Commissione (Patmos-Rodi
1980). Nella prima parte del 2008 hanno
lavorato due sottocommissioni miste con
il compito di raccogliere gli elementi
storici più attinenti al periodo in
esame. Quindi si è incontrato il
Comitato Misto di Coordinamento (Elounda,
Creta, 27 settembre - 4 ottobre 2008)
che ne ha elaborato la sintesi organica
come progetto di discussione sottoposto
alla Sessione Plenaria di Cipro. Tanto
la ricerca delle sottocommissioni quanto
la sintesi del Comitato di Coordinamento
hanno avuto presente l'orientamento
concordato a Ravenna il quale rilevava
che "conciliarità e autorità sono
interdipendenti" e che tanto a livello
diocesano, quanto regionale, quanto a
livello universale vi è un prōtos-primus
(vescovo, metropolita o patriarca,
vescovo di Roma). Il documento, entrando
più direttamente nella problematica del
prōtos a livello universale, afferma che
"Entrambe le parti (cattolici e
ortodossi) concordano sul fatto che
Roma, in quanto Chiesa che presiede
nella carità occupava il primo posto
nella taxis e che il vescovo di Roma era
pertanto il prōtos tra i patriarchi"
(Ravenna n. 41 ). Alla conclusione di
quel documento si sottolinea
l'importanza di questo risultato
raggiunto e i membri della Commissione
si dicono convinti che la dichiarazione
citata "fornisce una solida base per la
discussione futura sulla questione del
primato a livello universale" (Ravenna
n. 46).
La sessione di Cipro
La XI Sessione sul tema "Il ruolo del
vescovo di Roma nella comunione della
Chiesa nel primo millennio" si è
concentrata sull'esame di alcune
significative testimonianze storiche sul
ruolo avuto dal vescovo di Roma in
quell'epoca. In realtà questi elementi
sono alla base della dichiarazione del
documento di Ravenna e toccano varie
tematiche come: la Chiesa di Roma nella
comunione delle Chiese, il rapporto del
vescovo di Roma con S. Pietro, il ruolo
esercitato dal vescovo di Roma in tempi
di crisi (arianesimo, monofisismo,
monotelismo, iconoclasmo), ma anche
alcune decisioni dei Concili ecumenici
tanto nei confronti di Roma quanto del
Patriarcato di Costantinopoli. Si dovrà
anche affrontare i fattori non teologici
che hanno influito sulla mentalità e
sulle strutture ecclesiali come l'idea
dell'impero romano, il trasferimento
della capitale a Costaninopoili ed il
declino dell'impero in Occidente, le
difficoltà di comunicazione create
dall'Islam fra est e ovest, la creazione
dell'impero di Carlo Magno, la
progressiva reciproca ignoranza, il
mutuo allontanamento pratico e alcuni
atteggiamenti polemici. L'esame della
materia implicata richiederà uno studio
prolungato. Per il momento la
Commissione ha affrontato gli elementi
iniziali partendo dalla predicazione di
Pietro e Paolo a Roma, del loro martirio
e delle loro tombe e proseguendo
attraverso i Padri apostolici:
testimonianze importanti sono la Lettera
della Chiesa di Roma ai cristiani di
Corinto, lettera attribuita a Papa
Clemente per la riconciliazione dei
fedeli di Corinto con i loro presbiteri,
la Lettera di S. Ignazio di Antiochia
che indica Roma come la Chiesa che
"presiede nella carità" (prokathēmenē
tēs agapēs), l'affermazione di S. Ireneo
secondo cui ogni Chiesa deve concordare
(convenire) con essa, a causa della sua
origine e della sua grande autorità (propter
potentiorem principalitatem). così
come la vertenza sulla data di Pasqua
tra Aniceto e Policarpo, Victor e i
vescovi dell'Asia, il pensiero di
Cipriano e così via. Per tutti gli
elementi che si riferiscono al tema e
che si prendono in esame va concordata
l'esatta identificazione ed una
desiderabile e possibile comune
interpretazione. Lo studio pertanto è
esigente e delicato e sarà continuato
nella prossima sessione plenaria del
prossimo anno. La discussione avuta
nella sessione di Cipro dovrebbe
facilitare un percorso più spedito nel
prossimo stadio.
I partecipanti
Erano presenti venti delegati da parte
cattolica con alcune assenze a causa di
impegni nel Sinodo dei Vescovi per
l'Africa o per ragioni di salute.
Ventiquattro delegati ortodossi
rappresentavano tutte le Chiese
ortodosse ad eccezione del Patriarcato
di Bulgaria. Il comunicato rilasciato
alla conclusione della riunione presenta
l'elenco secondo la taxis delle Chiese
ortodosse: Patriarcato Ecumenico, quindi
i Patriarcati di Alessandria, Antiochia,
Gerusalemme, di Mosca, di Serbia, di
Romania , di Georgia, le Chiese
autocefale di Cipro, di Grecia, di
Polonia, di Albania, e delle Terre di
Cechia e di Slovacchia. Veniva
ricomposta sostanzialmente la
completezza della rappresentanza
ortodossa con la partecipazione del
Patriarcato di Mosca che a Ravenna aveva
abbandonato la sessione a causa della
presenza dei rappresentanti della Chiesa
di Estonia, invitata dal Patriarcato
Ecumenico in quanto Chiesa autonoma, non
però riconosciuta dal Patriarcato di
Mosca. La vertenza è stata risolta
nell'incontro dei Primati delle Chiese
ortodosse che, su invito del Patriarca
Ecumenico Bartolomeo I, ha avuto luogo
al Fanar (12 ottobre 2008) in cui si è
concordato di invitare solo e tutte le
Chiese autocefale.I lavori della
Commissione Mista sono stati diretti dai
due co-presidenti, il Cardinale Walter
Kasper da parte cattolica e dal
Metropolita di Pergamo, Ioannis Zizoulas,
da parte ortodossa, assistiti dai due
co-segretari il metropolita Gennadios di
massima (patriarcato Ecumenico) e Mons.
Eleuterio F. Fortino (Pontificio
Consiglio per la promozione dell'unità
dei cristiani).
La preghiera
Durante la sessione cadeva una domenica,
il 18 ottobre. Il sabato pomeriggio la
delegazione cattolica ha concelebrato la
Messa nella chiesa cattolica della Santa
Croce a Nicosia. Vi ha preso parte anche
il Parroco e l'Incaricato di Affari
della Nunziatura Mons. Paolo Borgia.
Come al solito vi presenziava l'intera
delegazione ortodossa. La
concelebrazione era presieduta dal
Cardinale Walter Kasper che ha tenuto
l'omelia sulla pericope evangelica del
giorno. Ha aggiunto un fervido
ringraziamento alla Chiesa ortodossa di
Cipro per l'ospitalità offerta alla
Commissione e ha chiesto la preghiera
per i lavori della Commissione
accennando al tema in discussione in
questi termini:"Nell'ultimo documento
pubblicato dalla nostra Commissione due
anni fa, abbiamo affermato che vi può
essere un primo, un protōs come si dice
in greco, o come in latino noi diciamo
primate, in ogni livello della vita
della Chiesa. Pertanto il primato non è
cosa proibita o impropria nella vita
della Chiesa. In questo incontro noi ci
chiederemo cosa ciò significhi per il
vescovo di Roma". La chiesa della Santa
Croce è al limite tra la parte greca
dell'isola e la parte occupata dai
turchi (37% del territorio complessivo
dell'isola). La divisione dell'isola e
l'esigenza di porvi rimedio è stata più
volte e in diverse circostanze ribadita
dalle autorità della Chiesa ortodossa,
ed in modo forte dallo stesso
Arcivescovo S.B. Chrysostomos.La
domenica mattina ha avuto luogo la
concelebrazione dei membri ortodossi
della delegazione. La Divina Liturgia,
nella chiesa di Phaneromèni, sempre a
Nicosia, è stata presieduta da S.B.
Chrysostomos, primate della Chiesa di
Cipro. Era presente al completo la
delegazione cattolica della Commissione.
L'Arcivescovo riferendosi "con senso di
responsabilità verso il mondo cristiano"
al fatto che "la Chiesa di Cipro, la più
antica d'Europa" ospitava quest'anno il
dialogo tra ortodossi e cattolici,
affermava: "Questo dialogo teologico è
il più importante nel contesto dei
dialoghi teologici ufficiali tra la
Chiesa ortodossa e gli altri cristiani,
che sono coordinati dal Patriarcato
Ecumenico". Ha ricordato l'importanza
della preghiera per il dialogo e,
rivolgendosi direttamente, contestava
"quel piccolo segmento di ortodossi"
che, mal fondandosi su canoni letti
fuori contesto, rifiutano la preghiera
comune. Ha invocato lo Spirito Santo sui
lavori della Commissione. La sessione è
stata chiusa con i vespri della festa di
S. Giacomo apostolo nella cattedrale di
Paphos dallo stesso Arcivescovo.
L'accoglienza
La Commissione è stata ospitata con
grande generosità e spirito di calorosa
fraternità dalla Chiesa ortodossa di
Cipro. È stata ricevuta nel palazzo
arcivescovile, dove S.B. Chrysostomos ha
offerto un pranzo. La Commissione ha
visitato il museo arcivescovile di
straordinarie icone. Una delegazione ha
fatto visita al Presidente della
Repubblica. Tutti i membri sono stati
accompagnati a visitare alcuni monasteri
con antiche icone e affreschi bizantini.È
stato pure registrato un piccolo
episodio di segno contrario. Un limitato
gruppo di una diecina di persone il
primo giorno dell'incontro si è
appostato davanti all'albergo con
striscioni di protesta contro il dialogo
considerato come rischio di tradimento
da parte dei membri ortodossi e di
cedimento alle pretese dei cattolici. Le
autorità ortodosse, l'Arcivescovo di
Cipro e il Metropolita di Paphos, hanno
duramente condannato l'evento e
minacciato di sanzioni canoniche i
chierici che vi hanno preso parte. Il
comunicato della sessione rilasciato a
conclusione dell'incontro riporta che i
membri ortodossi nel loro incontro del
primo giorno "hanno discusso tra l'altro
le reazioni negative al dialogo da
alcune frange ortodosse, e unanimemente
le hanno considerate totalmente
infondate e inaccettabili, dando false e
ingannevoli informazioni. Tutti i membri
ortodossi della Commissione riaffermano
che il dialogo continua con la decisione
di tutte le Chiese ortodosse e sarà
continuato con fedeltà alla verità e
alla Tradizione della Chiesa".Quasi
contemporaneamente la Chiesa di Grecia
prendeva posizione contro le frange
critiche all'ecumenismo. L'Assemblea
della Gerarchia, nella riunione del 16
ottobre 2009, dichiarava: "Il dialogo
bisogna che sia continuato, però
nell'ambito della normativa
ecclesiologica e canonica ortodossa,
sempre poi in accordo con il Patriarcato
Ecumenico, come con decisione
pan-ortodossa è stato stabilito. I
rappresentanti della nostra chiesa in
questo dialogo hanno chiara conoscenza
della teologia ortodossa,
dell'ecclesiologia e della Tradizione
ecclesiastica".
Prossima sessione
La discussione sulla bozza preparata dal
Comitato Misto di Coordinamento sarà
continuata nella prossima sessione
plenaria del prossimo anno. È stato
deciso che la sessione avrà luogo dal 20
al 27 settembre 2010 a Vienna, ospitata
dall'Arcivescovo, il Cardinale Christoph
Schőnborn. Così questo importante
dialogo procede a passo lento, ma sempre
orientato alla mèta della piena
comunione come concordato nel documento
preparatorio per l'avvio del dialogo fra
cattolici e ortodossi (Besa)
L'Osservatore Romano - 26-27 ottobre
2009