Chiese in Iraq sotto tiro
Patriarca caldeo:
perdoniamo questi crimini
Le chiese danneggiate sono tre: una chiesa
siro-ortodossa,
una nestoriana e una caldea
Due autobomba hanno colpito la chiesa dei siri-ortodossi di Dora e
la chiesa nestoriana di San Matteo; uno di questi due attentati ha
coinvolto una terza chiesa caldea che è stata danneggiata a causa
dell’esplosione”. Il Patriarca Cattolico Caldeo racconta con
profonda tristezza l’ennesimo episodio di violenza ai danni della
comunità cristiana irachena.
Mons Emmanuel Delly si rallegra perché
“non vi sono state vittime”, ma conferma i “numerosi danni, i
muri crollati e le finestre rotte”. Mons. Delly teme che gli episodi
di violenze contro le chiese aumenteranno. Pur in una situazione
generale di crisi e di violenze quotidiane, egli sottolinea il valore
fondamentale del perdono cristiano: “Non sta a noi vendicarci per
questi atti. Cristo ci ha insegnato a perdonare i nemici, quindi
dobbiamo essere dei cristiani veri, non solo di nome”.
Ecco il resto
dell’intervista rilasciata ad AsiaNews da mons. Delly:
È aumentata
la violenza in questi ultimi giorni…
Sì, le violenze siano
cresciute. Inoltre dobbiamo stare attenti perché è probabile che si
ripetano altri episodi simili di violenza. Tutta la popolazione ha
paura, perché quando una bomba scoppia non fa distinzione e distrugge
tutto quello che c’è nel raggio di un chilometro. Ad ogni modo, noi
siamo convinti che questa nuvola passerà e ci affidiamo alla
protezione della Madonna perché ci aiuti in questo momento così
difficile.
Le nuove violenze
sono legate all’atteggiamento del governo?
Il governo vuole il
bene degli iracheni e vuole combattere i terroristi. Sono dei
terroristi, venuti da fuori che combattono e diffondono violenze nel
paese. Ci sono persone che vogliono il bene dell’Iraq, ma cosa
possono fare contro persone che non hanno paura di Dio? Il governo fa
di tutto per portare la pace nel paese. Loro credono che la via
militare sia la migliore per eliminare i terroristi. Io non posso
giudicare il loro operato, ma mi auguro solo che queste violenze
passino in fretta.
Si può essere
ancora ottimisti in Iraq?
Certo, perché noi
abbiamo la fiducia e il sostegno del Signore. Dobbiamo essere
ottimisti perché vogliamo il bene del nostro paese e dobbiamo restare
in Iraq per portare la vera pace. Questa è la nostra fede e la nostra
speranza.
Cosa ne pensa di
chi compie queste stragi?
Il Signore ci ha
insegnato a perdonare, quindi prego per loro.
Ma che valore ha
il perdono nella realtà attuale?
Il Signore sa meglio di
noi come giudicare queste persone. Non sta a noi vendicarci per questi
atti. Cristo ci ha insegnato a perdonare i nemici, quindi dobbiamo
essere dei cristiani veri, non solo di nome.
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[Fonte: AsiaNews 8 novembre 2004]