Consiglio Internazionale di Cristiani ed Ebrei
     Conferenza Internazionale - Utrecht, Olanda

 

 

ICCJ
Conferenza Internazionale - Utrecht, Olanda
29 giugno - 3  luglio 2003

Comunicato stampa

l'ICCJ (Consiglio Internazionale Cristiani ed Ebrei) svolge la sua conferenza annuale.

Circa 150 partecipanti - Cristiani, Musulmani ed Ebrei - che rappresentano 25 delle 32 nazioni membri. hanno partecipato alla conferenza annuale del Consiglio Internazionale dei Cristiani e degli Ebrei (ICCJ), cha ha avuto luogo quest'anno vicino Utrecht, in Olanda.

L'evento, cui è stato dato il titolo "Immaginando l'Altro - Ebrei, Cristiani e Musulmani nella modernità - tra l'autodeterminazione e l'altro immaginato", è stato patrocinato dell'Associazione olandese membro dell'ICCJ : Overlegorgaan van Joden en Christenen in Nederland (OJEC); dall'Università Teologica cattolica di Utrecht, centro di formazione di lunga tradizione; dalla Facoltà di Teplogia dell'Università di Utrecht; dalla comunità islamica olandese.

Gli studenti israeliani e islamici che hanno guidato la conferenza si sono divisi tra le letture dell'assemblea plenaria e gli argomenti del gruppo di lavoro che riguardavano "I limiti della tolleranza e del pensiero; le donne nel conflitto; argomenti scottanti all'interno del dialogo trilaterale; integrazione dei Musulmani in Europa; affrontare l'estremismo e gli estremisti nelle nostre comunità; indirizzare le differenti esperienze storiche all'interno della relazione tra lo stato e la religione.

L'argomento topico "Ideali di una umanità universale - il baratro tra l'ideale e la realtà" è stato presentato dall'ex ministro della Giustizia olandese, il Dottor Ernst Hirsch-Ballin. Gli argomenti conclusivi sono stati presentati dal Cardinale statunitense William Keeler e dal Rabbino capo Bent Melchior, danese.

Il Discorso annuale di Sir Sigmund Sternberg è stato presentato dal presidente dell'ICCJ, il Rev. John Pawlikowski, al Card. Johannes Willebrands, uno dei pionieri delle nuove relazioni tra la Chiesa cattolica e il Popolo ebraico. Nelle sue note introduttive, Sir Sigmund ha fatto riferimento al ruolo di mediatore svolto dal Cardinale Willebrands nell'organizzare la visita di Papa Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma, il primo passo del percorso che ha condotto il Papa dalla soglia della Sinagoga al Muro Occidentale del Tempio di Gerusalemme. Sir Sigmund ha affermato: " Dobbiamo ringraziare il Cardinale Willebrands anche perché è anche per opera sua che le relazioni tra Roma e le chiese non-cattoliche sono progredite al punto che la parola "ecumenismo", un tempo tanto aborrita, è oggi liberamente utilizzata e celebrata".

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[Dall'originale inglese a cura della Redazione]

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