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Comunicato stampa |
Un
nuovo modello
per il trattamento della depressione
“Lo stato deve farsi carico delle patologie depressive,
non prendere in carico il paziente depresso”
Questo
è il messaggio centrale della comunicazione del Dott. Antonio Picano al XLIV
Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria che si tiene a
Montesilvano dal 15 al 20 Ottobre e che raccoglie 1800 psichiatri italiani.
“La
capacità di curare la depressione in Italia da parte dei servizi pubblici è
assolutamente insufficiente”,
afferma il Dott. Picano, Presidente di StraDe Onlus l’associazione che si
batte da anni per ottenere un appropriato trattamento della depressione nei
servizi pubblici. “I Dipartimenti di
Salute Mentale in Italia curano circa 150 mila persone affette da depressione,
mentre i malati sono circa 5 milioni, secondo le stime dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità. 1,3 milioni di pazienti depressi sono curati da Medici
di Medicina Generale, neurologi, psicologi o psichiatri privati. Circa 2 milioni
di pazienti sono malati di depressione e non sanno di esserlo”.
Il
Ministro Livia Turco nel suo documento programmatico “Un New Deal per la
salute” propone al punto n. 11 la presa in carico dei pazienti come il modello
unico da difendere per la psichiatria pubblica.
“…Si tratta in particolare di
ridurre la transizione a forme più gravi di malattia e promuovere programmi
mirati di prevenzione e diagnosi precoce sulle patologie meno gravi quali la
depressione…”.
Questa
affermazione fa pensare che sia possibile una forma di passaggio da una malattia
depressiva alla schizofrenia. È provato dal punto di vista scientifico che Depressione
e schizofrenia sono due entità completamente distinte e non comunicanti tra di
loro. Il paziente depresso non può diventare schizofrenico e necessita di
trattamenti completamente diversi. La depressione è una malattia che guarisce,
se curata correttamente, senza provocare danni permanenti nella persona.
La
definizione di depressione come malattia meno grave appare sorprendente.
Non
è meno grave la sofferenza drammatica del depresso e della sua famiglia
impotente, la sofferenza per la perdita del lavoro o degli amici, per
l’aggravamento di altre malattie che può portare a morte prematura o la
sofferenza del suicidio.
La
percezione di maggior gravità del paziente schizofrenico deriva dallo sconcerto
che genera nella società il suo comportamento degradato.
I
depressi sono da 10 a 15 volte più numerosi dei pazienti schizofrenici o gravi.
La gravità sociale della depressione è maggiore di qualsiasi altra patologia
psichica (almeno 5 mln di malati) anche per i costi che comporta per lo stato
(15 mld di Euro ogni anno).
La
depressione non può essere curata con le procedure di presa in carico,
strumento indicato come prioritario dell’assistenza psichiatrica nel titolo 11
del documento.
Presa
in carico significa l’ingerenza necessaria dello stato nella vita di una
persona per
permettergli di aderire ad un modello di vita minimale e proteggerlo
dall’aggravamento della sua malattia.
La
depressione è soprattutto un grande problema medico che coinvolge cittadini che vivono con piena responsabilità una vita
completa e produttiva.
Questi
non vogliono essere presi in carico se hanno un problema depressivo, vogliono
essere semplicemente curati e ne hanno diritto.
Presa in carico per
trattare la depressione significa decuplicare il carico di lavoro degli attuali
centri di salute mentale.
È
chiaro che per il trattamento della depressione occorrono strategie diverse,
efficaci, sostenibili e gradite ai pazienti e alle loro famiglie.
Strade Onlus propone
una strategia di intervento centrata sul Pronto soccorso dell’Ospedale
Generale e su strutture dedicate, indipendenti dal sistema di presa in carico,
che aiutino i pazienti depressi ad avvicinarsi senza vergogna al trattamento e
dove possano essere trattati con competenza e tempestivamente.
Montesilvano,
16 ottobre 2006
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