Chiesa e Mass media: un futuro che viene da lontano

‘Chiesa e mass media: un futuro che viene da lontano’ è il tema scelto per il Simposio che, su iniziativa del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, ha preso il via questa mattina nel 40.mo del decreto conciliare ‘Inter Mirifica’, a Roma, presso la Sala Conferenze dell’Università LUMSA. Pubblichiamo l'intervista di Radio Vaticana al vescovo Renato Boccardo finora segretario del dicastero e organizzatore dell’incontro:



R. – Il Congresso si colloca nel ricordo e nell’anniversario dei 40 anni della promulgazione del decreto conciliare ‘Inter Mirifica’ sulle comunicazioni sociali. Ci sono state diverse iniziative in questi ultimi due anni. Il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali ha voluto celebrare in maniera anche solenne, se così si può dire, questa occasione, riflettendo su quattro grandi domande che costituiscono il contenuto portante dell’incontro. La prima: si può parlare di Dio nell’informazione? La seconda: si può evangelizzare attraverso i mass media? Terza domanda: che cosa i media si aspettano dalla Chiesa? Quarta: che cosa la Chiesa si aspetta dai media? Quattro temi che vogliono alimentare e approfondire la riflessione di tutti coloro che operano nel campo dell’informazione e che, attraverso l’informazione, si sentono chiamati a portare una parola di speranza, una luce fondata sul Vangelo alla società del nostro tempo.

D. – Chi sono i partecipanti al Congresso?

R. – Innanzitutto i membri e i consultori del Pontificio Consiglio, poi i responsabili delle diverse commissioni di comunicazione sociale delle Conferenze episcopali, altri operatori della Pastorale della comunicazione, per quanto riguarda il mondo cosiddetto ecclesiale. Al simposio sono stati invitati, nello stesso tempo, tanti operatori delle comunicazioni che non appartengono, necessariamente, all’ambito della Chiesa, voglio dire: radio, televisioni, giornali, siti internet che, in un modo o nell’altro, sono sempre in contatto e guardano con interesse alla presenza della Chiesa in questa situazione. _______________
[Fonte: Radio Vaticana 24 febbraio 2005]

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