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    I Copti scrivono al Papa.

La notizia è di fine marzo; ma vogliamo darle risalto perché non sembra sia stata ripresa né commentata dai Media

Papa Shenuda III

Dal Dott. Arch. Ashraf Ramelah, Voice of the Copts, Associate AIA. Testo della lettera inviata a Benedetto XVI ricevuto e pubblicato da ICN-News

Alcuni giorni fa ho appreso con gran gioia il vostro appello ai vescovi latini delle regioni Arabe, nell'occasione della loro visita "ad limina". La vostra sensibilità e quella della Chiesa Cattolica verso i propri fratelli Cristiani del Medio Oriente, sono una nuova stella che illumina le nostre strade buie. Dall'inizio del vostro pontificato, noi Copti d'Egitto, abbiamo inteso che è arrivata l'ora che il mondo intero e la chiesa fondata da San Pietro inizino ad ascoltare le nostre silenziose grida.

Da oltre 1400 anni, nella terra che ha accolto il Gesù bambino e la Sacra famiglia, le sofferenze e i sacrifici per la fede, non sono state mai interrotte. I Copti stanno oramai fuggendo dall'Egitto soddisfacendo un piano prestabilito dai potenti dell'Islam ed applicato dal regime d'Egitto. Il regime militare, che ha assunto il comando in Egitto da oltre cinquanta anni, è riuscito persino a cancellare duemila anni di storia Copta.

Il piano d'Islamizzazione nel Medio Oriente è solo la prima fase di un disegno che mira al mondo intero. L'Europa e le Americhe fanno parte della sua seconda fase. L'invasione Islamica più o meno mascherata è oramai visibile in tanti paesi Europei.

La nostra organizzazione Voice of the Copts, ha abbracciato il dovere di suonare il campanello d'allarme in un disperato tentativo di scuotere le coscienze Europee. La nostra lotta mira a salvaguardare le radici Cristiane dell'Europa e la libertà di culto conquistata con tanti sacrifici.
L'esperienza di vita ed i sacrifici della Chiesa dei Copti in Egitto devono servire come testimonianza per tutto il mondo occidentale .


[Fonte: ICN-News 25 marzo 2008]
 

   
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