Dal Dott. Arch. Ashraf Ramelah,
Voice of the Copts, Associate AIA. Testo della lettera inviata a
Benedetto XVI ricevuto e pubblicato da ICN-News
Alcuni giorni fa ho appreso con
gran gioia il vostro appello ai vescovi latini
delle regioni Arabe, nell'occasione della loro
visita "ad limina".
La vostra sensibilità e quella della Chiesa
Cattolica verso i propri fratelli Cristiani del
Medio Oriente, sono una nuova stella che
illumina le nostre strade buie. Dall'inizio del
vostro pontificato, noi Copti d'Egitto, abbiamo
inteso che è arrivata l'ora che il mondo intero
e la chiesa fondata da San Pietro inizino ad
ascoltare le nostre silenziose grida.
Da oltre 1400 anni, nella
terra che ha accolto il Gesù bambino e la Sacra
famiglia, le sofferenze e i sacrifici per la
fede, non sono state mai interrotte. I Copti
stanno oramai fuggendo dall'Egitto soddisfacendo
un piano prestabilito dai potenti dell'Islam ed
applicato dal regime d'Egitto.
Il regime militare, che ha assunto il comando in
Egitto da oltre cinquanta anni, è riuscito
persino a cancellare duemila anni di storia
Copta.
Il piano d'Islamizzazione nel Medio Oriente è
solo la prima fase di un disegno che mira al
mondo intero. L'Europa e le Americhe fanno parte
della sua seconda fase. L'invasione Islamica più
o meno mascherata è oramai visibile in tanti
paesi Europei.
La nostra organizzazione Voice of the Copts,
ha abbracciato il dovere di suonare il
campanello d'allarme in un disperato tentativo
di scuotere le coscienze Europee. La nostra
lotta mira a salvaguardare le radici Cristiane
dell'Europa e la libertà di culto conquistata
con tanti sacrifici.
L'esperienza di vita ed i sacrifici della Chiesa
dei Copti in Egitto devono servire come
testimonianza per tutto il mondo occidentale .
[Fonte: ICN-News 25 marzo 2008]