Un
coinvolgimento che non deve essere solo economico o di facciata, ma a
livello di cultura, dialogo interreligioso, impegno per i diritti
umani, per la costruzione della pace e della convivenza.
Ma come farà l’Europa a trovare tanta vitalità e fantasia
creativa? Noi crediamo che la firma della Costituzione avvenga in un
corpo azzoppato che farà fatica a camminare.
Perché questa Europa che predica di essere tollerante, dialogante
con tutti e aperta a tutti i contributi, ha mostrato di essere
profondamente intollerante nei confronti di un ministro proposto alla
Commissione europea. Il motivo? È cattolico ed ha idee su matrimonio
e omosessualità che non coincidono con la moda del “politicamente
corretto”. A nulla sono valse tutte le precisazioni del ministro
Rocco Buttiglione sulla differenza fra “Morale” personale e
ubbidienza alle “Leggi” dell’Unione Europea. Di fatto egli è
stato emarginato per la sua “morale cattolica”.
La campagna mediatica piena di manipolazioni e menzogne contro il
ministro Buttiglione è solo l’ultimo caso di una serie.
L’insofferenza verso la visione cristiana da parte dell’Unione
Europea si esprime in molti altri segni: politici nord-europei sono
implicati in campagne per il controllo delle nascite in Asia, Africa
ed America Latina proponendo aborto, contraccettivi e lezioni contro
Giovanni Paolo II additato come “il nemico” delle popolazioni in
questione; il tentativo di bollare come “razzismo anti-femminile”
la lettera del card. Ratzinger sulla collaborazione fra l’uomo e la
donna; la condanna dei monaci del Monte Athos perché non permettono
alle donne di visitare i loro monasteri; la proposta di mettere fuori
legge il velo delle suore in Germania; la furia iconoclasta e
pacifista di Zapatero in Spagna.
Tutti questi atteggiamenti di intolleranza e di delirio di
onnipotenza sono l’ultimo frutto di un disegno per strappare
l’Europa dalle sue radici cristiane. E siccome il cristianesimo ha
di fatto offerto all’Europa una sintesi dei valori dell’ebraismo e
della cultura greco-romana, tentare di soffocare queste radici
equivale a cancellare la storia e l’identità europea tout court.
Senza questo riferimento alle radici spirituali del continente, la
tanto vantata pace dell’Europa rischia di aprire una voragine di
conflitti. Anzitutto fra gli stati membri che vedono nell’Unione
Europea non la partecipazione ad un ideale, ma ad un mercato da cui
trarre vantaggi e supremazie. E si sbriciola anche in modo
conflittuale la difesa dei diritti umani: della madre contro il
figlio, il feto, o l’embrione; del maschio contro la femmina;
dell’ecologia contro l’uomo.
A tutto questo l’Unione Europea per ora risponde solo con
l’intolleranza della sua democrazia formale, che è l’altra faccia
del relativismo filosofico e dell’integralismo economico.
Un’Europa così azzoppata non potrà incontrare altri popoli e
culture: potrà al massimo mercanteggiare in armi, industrie,
tecnologie, manodopera a basso costo esportando il suo vuoto. Intanto,
la sua violenza economica, così intollerante verso le religioni del
suo passato, creerà schiavi per il nuovo dio dell’euro.
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