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Il
Custode di Terra Santa: "cristiani e
musulmani lavorino insieme per il futuro
della Palestina"
“Cominciare
a lavorare insieme, a prenderci per
mano l'un l'altro, unendo le nostre
forze, affinché il nostro domani
sia luminoso e carico di speranze
per i nostri figli, per i figli di
tutta la Palestina”. È questo
l’invito che il Custode di Terra
Santa, padre Pierbattista Pizzaballa
ha rivolto, lo scorso 18 ottobre, ai
rappresentanti della comunità
musulmana di Gerusalemme nel corso
di un incontro, la cui notizia è
stata diffusa dalla Custodia solo
ieri, svoltosi nell’Auditorium di
Notre Dame della città. “siamo
tutti Palestinesi, viviamo sulla
stessa terra. Siamo Gerosolimitani,
amiamo Al-Aqsa e la Resurrezione,
crediamo nel solo Dio, ciascuno
secondo il proprio Libro Sacro ed i
propri profeti”. Parlando di
“comprensione e di
accettazione”, ha affermato il
Custode, “non intendo dire che una
delle due parti deve abbandonare la
propria fede o il proprio Libro, ma
che ognuno di noi prenda coscienza
che la religione è per Dio, mentre
la Patria è di tutti”. L’invito
dunque è “a comunicare
maggiormente tra noi puntando su
tutto ciò che ci unisce in questa
patria. Siamo tutti credenti di Dio:
Arabi, Palestinesi, Gerosolimitani,
amiamo la Palestina, uniamo le
nostre forze, affinché gli
appartenenti al popolo
musulmano e cristiano, possano
vivere come Dio li ha creati: con
dignità, liberi di potere decidere
in assoluta indipendenza”.
"Come
francescani - ha aggiunto - siamo
consapevoli dell'importanza del nostro
ruolo, come mediatori di pace. La
nostra istituzione religiosa è
coinvolta nella costruzione della
società palestinese, contribuendo al
suo futuro tramite la preservazione
della terra e della dignità d'ogni
singolo uomo. Abbiamo aperto asili ed
orfanotrofi, scuole ed istituti aperti
ai musulmani ed ai cristiani senza
distinzione, educando all'amore per il
fratello e alla patria seminando tra
di loro la carità". Il Custode
ha poi ricordato l'importanza "di
preservare appezzamenti terrieri ed
abitazioni soprattutto a
Gerusalemme". La
Custodia francescana ha 391 abitazioni
nella città vecchia e circa 150
appartamenti fuori le mura. In fase di
costruzione ci sono 72 appartamenti a
Betfage. "Queste case - ha concluso
il francescano - sono date in affitto,
ma spesso sono offerte alle famiglie
più bisognose". L'incontro, cui
hanno partecipato anche rappresentanti
del presidente palestinese Abu Mazen e
membri del Parlamento, è stato chiuso
dalle parole del parroco di Gerusalemme,
padre Ibrahim Faltas: "a
Gerusalemme le tre grandi religioni
s'incontrano è da qui che deve partire
la Pace. Se non c'è pace a Gerusalemme,
non può esserci pace nel mondo".
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[Fonte: Agenzia SIR 27 ottobre 2005]
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