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Dialogo
interreligioso: ad Assisi 13 - 17 luglio 2005 monaci Benedettini, Induisti e
Islamici
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Tema del convegno
interreligioso che si aprirà domani (fino al 17) presso l’Abbazia
benedettina femminile di S. Giuseppe ad Assisi: “La contemplazione
di Dio nell’induismo, nel monachesimo benedettino, nel sufismo”
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L’incontro è organizzato dal Dialogo
interreligioso monastico (Dim/Mid), un organismo dei monaci benedettini
che da circa 30 anni promuove il confronto tra le comunità monastiche di
tutto il mondo e organizza incontri che riuniscono i fedeli delle diverse
religioni (http://www.dim-italia.montevergine.org/).
Nel corso del convegno di Assisi, relatori delle religioni induista,
cattolica e della corrente mistica del sufismo islamico, presenteranno la
teoria e la pratica della contemplazione di Dio. L’iniziativa si pone in
continuità con il convegno dello scorso anno, svoltosi sempre ad Assisi,
sul tema “L’Islam secondo il Corano”. Tra i partecipanti saranno
presenti, tra gli altri, membri delle comunità indù di Altare e Savona e
di una comunità sufi.
A
conclusione dell'esperienza
Come avviene la
contemplazione? Che effetti ha sulla vita della persona e sulle sue
relazioni con gli altri e con il creato? Queste le domande a cui sono
stati chiamati a rispondere i relatori di religione
induista, cristiana, islamica nel convegno di Assisi, oggi alla
sua ultima giornata. L’iniziativa dal titolo “La
contemplazione di Dio nell’induismo, nel monachesimo benedettino, nel
sufismo”, è stata promossa a partire dal 13 luglio dal Dialogo
interreligioso monastico dei benedditini, attivo da 27 anni nella
ricerca del confronto con i fedeli delle altre religioni. “Dio è in
tutti noi e tutti noi, anche se in modo diverso, lo cerchiamo. In questo
convegno proviamo a comprendere Dio più con la strada dell’intelletto
che con quella del cuore e per questo ci rivolgiamo al monachesimo” ha
dichiarato il benedettino Cipriano Carini, responsabile della
Commissione italiana del Dim. Lo stile del monachesimo, infatti, come ha
spiegato lo stesso Carini, “è il modo migliore per vivere le
religioni. Conduce ad incontrare Dio nella contemplazione”.
Contemplazione intesa come abbandono al Signore e come necessità di
dimenticare le distrazioni del mondo moderno e degli affari per nutrirsi
del vero. Ed è proprio questo il fulcro del dialogo interreligioso
aperto presso il monastero di San Giuseppe ad Assisi. Giuseppe Scattolin,
missionario Comboniano in Egitto esperto di sufismo, ha osservato come
questa religione professi un totale assorbimento del credente in Dio
perché “l’uomo moderno ha necessità di riscoprire la dimensione
trascendente” per ritrovare quei valori assenti nella società
tecnologica e dei consumi. Un concetto, questo, ricorrente anche nell’induismo
che vede nella contemplazione uno degli strumenti per l’ascesi intesa
non come rinuncia al mondo ma ai suoi condizionamenti. Il tutto per
vivere serenamente la propria vita. La contemplazione quindi come
itinerario, ma anche come rischio da correre. Perché come ha notato
suor Luciana Myriam Mele, del monastero benedettino di San Giovanni,
“quando si incontra Dio, bisogna essere disposti a lasciarsi andare e
a farsi modificare”. (1)
(1) Lo scopo,
nell'ottica cristiana, non per 'fuggire' dal mondo, ma per stare nel mondo
(incarnazione) facendo la volontà del Padre. In realtà l'autentica
contemplazione introduce l'uomo nella sfera del 'divino' e lascia
entrare il divino nel mondo [ndR]
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[Fonte: Radio Vaticana 17 luglio 2005]
Europa: Leader
cristiani, ebrei e musulmani incontrano Barroso. "serve una nuova
visione europea"
“Impegno a continuare nella costruzione di Europa libera, prospera e
pacifica, basata sulla solidarietà e dove tutti i cittadini e le nazioni,
senza distinzione di religione, lingua, cultura ed etnia vivano in pace”
è stato espresso oggi da sedici leader religiosi cristiani, ebrei e
musulmani durante l’incontro avuto con il presidente della Commissione
europea, Manuel Barroso. Secondo quanto riferisce la Conferenza delle Chiese
europee (Cec) l’incontro è servito “a riaffermare l’impegno al
dialogo con le Istituzioni”. Sia che il Trattato costituzionale entri o
meno in vigore, “il dialogo con la Commissione che va avanti ormai da anni
continuerà. L’approvazione della Costituzione europea non è una
pre-condizione per il dialogo” ha ripetuto Barroso. Dal canto suo Thomas
Wipf, presidente della Federazione protestante svizzera, in rappresentanza
della Cec, ha ribadito che “l’Europa è qualcosa di più che un semplice
spazio economico e che la grande sfida oggi è quella di pensare europeo e
superare i nazionalismi. Abbiamo bisogno di una visione nuova dell’Europa
fondata sulla solidarietà” ha concluso.
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[Fonte: S.I.R. notizie 12 luglio 2005]
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