Sui passi dell'unità. Quella firma rilanciò il dialogo
Riccarso Maccioni, su Avvenire del 30 ottobre 2004

Il 31 ottobre 1999 veniva siglata l'intesa tra cattolici e luterani sulla dottrina della giustificazione Nel quinto anniversario Kasper e Noko insieme a Johannesburg. Testo della loro dichiarazione dello scorso luglio.

Il tempo unisce idealmente Germania e Sudafrica. Oggi e domani sarà infatti Johannesburg il cuore delle celebrazioni per il quinto anniversario della Dichiarazione di Augusta sulla Giustificazione. Il 31 ottobre 1999 nella città tedesca, la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale firmavano un'intesa che metteva fine a quasi cinque secoli di contrasti. 

Non si è trattato solo di un consenso formale ma di un'intesa che tocca il cuore del Protestantesimo. Per la Chiesa luterana la giustificazione rappresenta «l'articolo primo e fondamentale» e, al tempo stesso, la dottrina «che governa e giudica tutti gli altri aspetti della dottrina cristiana». Detto in termini semplici i teologi convergevano sul fatto che l'azione salvifica di Dio sull'uomo, sia frutto unicamente della Sua misericordia e grazia, mediata e manifestata da Gesù Cristo. Le divergenze tra cattolici e luterani, riguardavano invece il modo in cui la Grazia divina si collega con la risposta dell'uomo. 

La Dichiarazione congiunta del 1999 ha posto fine a questi contrasti sottolineando che, senza rinnegare il passato, le condanne reciproche non toccano la dottrina com'è esposta oggi. In particolare, nel paragrafo 15, la «Dichiarazione congiunta» precisa: «Insieme confessiamo che non in base ai nostri meriti, ma soltanto per mezzo della grazia e nella fede dell'opera salvifica di Cristo, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere le opere buone».

A distanza di cinque anni, quelle parole assumono un significato nuovo. Nella lettera in cui ricordano l'anniversario, il pastore Ishmael Noko, segretario generale della Federazione luterana mondiale e il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, sottolineano che la firma del 1999 consente la testimonianza comune dell'Evangelo, e pongono l'accento sulla testimonianza di pace e riconciliazione così necessarie oggi. Usando un 'altra espressione si potrebbe dire che Augusta è il capitolo centrale di un libro che dev'essere completato. C'è ancora bisogno di lavorare e celebrare insieme. 

Ecco allora l'importanza di Johannesburg dove lo stesso Kasper e Noko animeranno il Seminario: «Giustificati: liberati per la vita», che si chiuderà con una liturgia ecumenica. Ma appuntamenti analoghi si celebrano in ogni parte del mondo, Numerose le iniziative anche in Italia.

A Milano in particolare domani verranno celebrati due culti ecumenici. Il primo alle ore 10 presso la Chiesa cristiana protestante in via Marco De Marchi 9 con predicazione del pastore luterano Ulrich Eckert e di don Franco Buzzi. Il secondo si terrà alle 11,30 presso la Chiesa di San Gottardo, sempre con il pastore Eckert e don Gianfranco Bottoni responsabile del Servizio per l'ecumenismo e il dialogo dell'arcidiocesi di Milano.

 A Roma invece il culto per l'anniversario si terrà il 10 novembre alla Christus Kirche con la partecipazione del vescovo Vincenzo Paglia presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della Cei. 
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[Fonte: Avvenire del 30 ottobre 2004]

Questo è quello che il pastore Ishmael Noko e il Cardinale Walter Kasper, hanno dichiarato lo scorso luglio:

"Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo vi inviamo i saluti più cordiali ed auguri da Ginevra e Roma. Pieni di gioia ricordiamo quest’anno il quinto anniversario della firma della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione” da parte della Federazione Luterana Mondiale e della Chiesa Cattolico Romana del 31 ottobre 1999 ad Augusta.
A ragione questa data ci resterà nella memoria come il giorno in cui a luterani e cattolici è riuscito il dichiarare ufficialmente che fra loro esiste un consenso nelle verità di base della dottrina della giustificazione. La “Dichiarazione Congiunta” non è stata da noi soltanto firmata, ma è stata anche espressione della gioia comune ed abbiamo celebrato il raggiungimento di questo nuovo consenso ricevuto con il sostegno di Dio, che, se non è il raggiungimento della meta, rappresenta una significativa pietra miliare sul nostro cammino comune verso l’unità piena e visibile. Ci siamo dati la mano e non vogliamo più lasciarcela.
La “Dichiarazione congiunta” si esprime, nel paragrafo 15, in questo modo: “Insieme confessiamo che non in base ai nostri meriti, ma soltanto per mezzo della grazia e nella fede nell’opera salvifica di Cristo, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere le buone opere”. Contemporaneamente abbiamo potuto dichiarare che, nel contesto della dottrina della giustificazione, le condanne vicendevoli pronunciate nel XVI secolo non riguardano la dottrina luterana e cattolica romana così come è espressa nella “Dichiarazione congiunta”. Con questa firma la nostra comunione, anche se non completa, è diventata più vera e profonda. Questa è la conseguenza storico/ecclesiologica della “Dichiarazione congiunta”.
Questa firma ci permette di testimoniare l’Evangelo in comune. Nella nostra società odierna, caratterizzata da un’avanzante secolarizzazione in cui la domanda sul senso della vita è sempre più urgente, ciò ha un significato profondo. In un mondo così carico di conflitti, la testimonianza cristiana comune di pace e di riconciliazione è, quale punto centrale del messaggio cristiano, oltremodo necessaria.
Noi siamo convinti che il quinto anniversario della firma della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione” debba essere occasione di celebrazioni a livello mondiale e di un rinnovato sforzo di attività di ricerca. Il giorno del 31 ottobre 2004 è in special modo adatto a tali celebrazioni ecumeniche, sia a livello locale che a quello diocesano o nazionale. Con questa lettera desideriamo invitarvi a celebrare in modo appropriato questo giubileo anche nella vostra regione.
Il quinto anniversario di questa firma è per noi una ragione per continuare ad attingere alla “Dichiarazione congiunta” come fonte ecumenica. Esso offre alle chiese ed alle diocesi del mondo la possibilità di contribuire al dibattito ancora in corso sui problemi che ancora sussistono ed alle sfide che questi comportano.
Già ora vi ringraziamo per l’attenzione che vorrete dare a questo avvenimento che, questa è la nostra speranza, contribuirà, sotto la guida dello Spirito Santo, ad un ulteriore positivo sviluppo nei nostri rapporti ecumenici sia a livello locale che su quello globale."


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