La
dimensione ecumenica nella formazione II. INSEGNAMENTO SPECIFICO DELL'ECUMENISMO [22] Il Direttorio non si limita a richiedere, come indicato sopra, di introdurre la dimensione ecumenica e la metodologia ecumenica nell'insegnamento di ogni materia accademica. Esso richiede anche l'organizzazione di un corso specifico di ecumenismo: (40) - Tale corso dovrebbe avere carattere obbligatorio.
(41) [23] Il Direttorio suggerisce di articolare il corso in due fasi: - in primo luogo, una introduzione generale alla dimensione ecumenica
degli studi; Il Direttorio fornisce anche degli orientamenti sulla scelta dei contenuti. (44) [24] I suggerimenti indicati nelle sezioni che seguono si riferiscono a questi argomenti: a) contenuto di una introduzione generale all'ecumenismo; b) temi da trattare in una seconda fase e in modo più specifico. Tali suggerimenti hanno lo scopo di aiutare ed incoraggiare la riflessione in vista di organizzare un corso specialmente consacrato all'ecumenismo e di determinarne le strutture. Essi vanno adattati alle circostanze e alle esigenze di ciascun contesto particolare.
[25] Il corso d'introduzione generale deve tendere a far comprendere agli studenti che lo scopo dell'ecumenismo è il ristabilimento della piena comunione visibile di tutti i cristiani.(46) I temi indicati qui di seguito costituiscono il minimo indispensabile per assicurare l'efficacia del corso. Quanto al contenuto di detti temi, esso potrà essere completato o integrato sulla base degli argomenti specifici ai quali accenna la sezione che segue. a) L'impegno ecumenico della Chiesa cattolica - I fondamenti biblici dell'ecumenismo secondo Lumen gentium 1-4, Unitatis redintegratio 2 e Ut unum sint 5-9; - i principî cattolici dell'ecumenismo così come essi sono enunciati in Lumen gentium (in particolare nei nn. 8, 14-15), nel primo capitolo di Unitatis redintegratio, nel primo capitolo del Direttorio e nel primo capitolo di Ut unum sint; - il significato della comunione (koinônia); l'esigenza del rinnovamento e della conversione; il posto che compete alla dottrina; il primato della preghiera; - i principali fattori che hanno contribuito alla separazione: di ordine teologico e di ordine non teologico (ad esempio i fattori storici e culturali); - ciò che è stato fatto nel corso della storia nell'intento di sanare le divisioni. b) La funzione fondamentale del dialogo teologico - La Lettera Enciclica Ut unum sint - La formazione al dialogo e all'impegno nelle relazioni ecumeniche; il significato del dialogo ed il suo metodo secondo Ut unum sint, nn. 28-39 e secondo il Direttorio, §§ 172-182; - la dottrina come anche la storia, la cultura, la preghiera liturgica e la spiritualità quali argomenti di dialogo; - la terminologia nei suoi aspetti più importanti e le distinzioni da fare: oikumene, testimonianza comune, « gerarchia delle verità », diversità legittima, pluralità e complementarietà delle espressioni di fede; distinzione tra ecumenismo e dialogo interreligioso; - gli scopi, i metodi ed i risultati di un determinato dialogo; - i principali temi da approfondire per il progresso del dialogo, in relazione a quanto indicato dal n. 79 di Ut unum sint. c) Alcuni temi ecumenici più ricorrenti - Ecumenismo spirituale ed importanza della preghiera ecumenica;
[26] Alcuni dei problemi indicati qui di seguito esigono uno studio più specifico ad uno stadio ulteriore della formazione:(47) a) I fondamenti biblici dell'ecumenismo(48) - Il piano di Dio per l'unità del suo popolo e di tutto il genere
umano: b) Cattolicità nel tempo e nello spazio(49) Nel Credo noi confessiamo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. In tale contesto ecclesiologico, i seguenti argomenti potranno essere approfonditi: - il concetto di oikumene nel Nuovo Testamento e nella Chiesa
primitiva; c) Fondamenti dottrinali dell'ecumenismo(52) In questo contesto, si dovrà rivolgere l'attenzione alla teologia di comunione e ai legami di comunione già esistenti,(53) ed in particolare a quanto qui di seguito elencato: - la fede apostolica, d) Storia dell'ecumenismo(54) Una presentazione della storia dell'ecumenismo deve tener conto delle realizzazioni come anche degli insuccessi. Si potrà riflettere sui seguenti temi: - l'unità e la diversità della Chiesa primitiva così come esse risultano, ad esempio, negli Atti degli Apostoli 15 e nellaLettera ai Galati 2, ed il felice epilogo delle tensioni tra Pietro e Paolo; gli scritti dei Padri apostolici come le Lettere di Clemente di Roma e di Ignazio d'Antiochia; - le divisioni che perdurano anche ai giorni nostri: a) le divisioni del V secolo (Efeso, Calcedonia); b) la divisione del IX secolo (separazione tra Costantinopoli e Roma); c) la divisione del XVI secolo (Riforma); d) le divisioni derivanti da sviluppi più recenti (per esempio l'origine del Metodismo; i Vetero-cattolici); - i tentativi in vista di ristabilire l'unità: il Concilio di Firenze
(1439), la Confessione di Augsburg (1530), le Conversazioni di Malines
(1921-1926);
- i dialoghi teologici a livello bilaterale e multilaterale ed i loro
risultati; e) Scopo e metodo dell'ecumenismo(55) I cattolici comprendono l'unità come dono che Dio offre a tutti i cristiani affinché essi partecipino alla sua propria comunione. Gli elementi costitutivi di questa unità sono i seguenti: - unità di fede, Il Capitolo 1 di Unitatis redintegratio deve essere il punto di partenza di questa riflessione.(56) Lo stesso tema è sempre più di frequente affrontato ai nostri giorni da altri documenti ecumenici.(57) I diversi modelli d'unità esaminati nei documenti ecumenici possono essere l'oggetto di una presentazione e di una valutazione alla luce dell'insegnamento cattolico. Ci si riferisce in particolare qui ai seguenti modelli: - « confederazione », L'impegno della Chiesa cattolica nel dialogo è animato dalla speranza che si realizzi la preghiera di Cristo per l'unità. Svariati documenti ufficiali esprimono questa speranza, in particolare: - Il Catechismo della Chiesa cattolica (1992); f) Ecumenismo spirituale « L'ecumenismo spirituale » deve essere considerato come « l'anima di tutto il movimento ecumenico ».(58) Esso costituisce pertanto un elemento essenziale della formazione ecumenica. A questo riguardo e tra gli argomenti da prendere in considerazione, si ricordano i seguenti: - la conversione sempre necessaria e la santità di
vita; (59) Gli ordini religiosi e le congregazioni religiose, come anche le Società di vita apostolica sono in grado di dare un importante contributo ecumenico sensibilizzando maggiormente i cristiani all'appello alla conversione e alla santità di vita. (65) g) Le altre Chiese e Comunità ecclesiali(66) Si daranno informazioni di ordine generale sulle principali comunioni cristiane; ci si riferirà in particolare alle Chiese e alle Comunioni ecclesiali che intrattengono un dialogo con la Chiesa cattolica o che hanno un posto importante in un determinato paese o una determinata regione. Ad esempio: - la Chiesa ortodossa; In tale contesto, potranno essere presentati alcuni particolari simboli e formule confessionali che sono propri a tali Chiese, e tra i quali citiamo: - i Trentanove Articoli anglicani, Si farà anche menzione delle correnti ed accentuazioni teologiche proprie a ciascuna di queste Chiese e Comunità ecclesiali, alle loro tradizioni liturgiche, il loro ordinamento ecclesiastico e la loro disciplina, le strutture della loro autorità, come pure le forme di ministero presenti in queste Chiese, sia in Oriente che in Occidente. h) Principali argomenti che necessitano un approfondimento del dialogo(67) - La relazione tra Sacra Scrittura, suprema autorità in materia di
fede, e la sacra Tradizione, indispensabile interpretazione della parola
di Dio; i) Questioni specificamente ecumeniche (69) La portata di tali questioni e, di conseguenza, il modo secondo il quale esse debbono essere trattate, può variare da luogo a luogo. Ma una particolare attenzione sarà attribuita ai principî e alle norme della Chiesa cattolica e agli aspetti di dette norme e principî che si discostano da quelli delle altre Chiese, ad esempio per quanto riguarda: - il reciproco riconoscimento del battesimo;(70) j) Ecumenismo e missione(76) Si dovrà minuziosamente esaminare il legame profondo che esiste tra ecumenismo e attività missionaria della Chiesa: - l'unità dei cristiani e la natura missionaria della Chiesa: « che
essi siano uno... affinché il mondo creda »;(77) k) Le sfide che l'ecumenismo deve raccogliere oggi - La dimensione ecumenica dei problemi etici e i recenti progressi
della scienza;(81) C. Considerazioni sui testi e i manuali torna all'indice [27] Per l'insegnamento dell'ecumenismo si utilizzeranno i principali documenti dell'ecumenismo cattolico già citati in questo documento; ci si servirà anche di libri e testi delle altre chiese che espongano fedelmente il loro insegnamento. Tale modo di procedere non soltanto potrà « consentire un confronto onesto e oggettivo, ma anche stimolare un ulteriore approfondimento della dottrina cattolica ».(84) La scelta dei testi dovrà riferirsi alle Chiese che costituiranno più direttamente l'argomento di un dato corso. A questo riguardo, le fonti che indichiamo di seguito sono da considerarsi indispensabili: - i dizionari ecumenici, le concordanze e gli studi tematici
comparati; In nota sono indicati alcuni riferimenti bibliografici.(85)
[28] Ogni autentica formazione ecumenica non può situarsi al solo livello accademico; essa deve comportare anche una esperienza ecumenica concreta.(86) Per tale esigenza, si suggerisce: - d'organizzare delle visite ai luoghi di culto di altre tradizioni
cristiane e di assistere alle loro liturgie; [29] Alcune questioni di ordine pastorale e pratico non possono assolutamente essere escluse dalla formazione ecumenica, specialmente da quella dei seminaristi. Se i corsi direttamente consacrati all'ecumenismo non potessero trattare tali questioni in modo sufficiente, si dovrebbero adottare disposizioni particolari, — soprattutto per i candidati che riceveranno l'ordinazione —, in modo che esse siano affrontate durante la preparazione al diaconato. Gli argomenti ai quali si fa riferimento sono più precisamente i seguenti: - le direttive pratiche da impartire al riguardo del reciproco riconoscimento del battesimo, del culto ecumenico, dell'ospitalità sacramentale, della preparazione, la celebrazione e l'assistenza pastorale dei matrimoni misti, della celebrazione delle esequie, dei problemi posti dall'attività delle sette e dei nuovi movimenti religiosi; - la conoscenza delle direttive e degli orientamenti ecumenici esistenti: dei canoni più pertinentemente riferibili alla materia ecumenica dei Codici di Diritto Canonico, le direttive del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, in particolare il Direttorio per l'applicazione dei principî e delle norme sull'ecumenismo (1993), le direttive emanate dalle Conferenze episcopali o dai Sinodi delle Chiese orientali cattoliche, e dai vescovi diocesani; - le informazioni sulle organizzazioni ecumeniche a livello locale, regionale o nazionale come, ad esempio, le Commissioni ecumeniche diocesane, i Consigli di Chiese, nonché le informazioni che si riferiscono ai dialoghi ecumenici a livello regionale o nazionale. [30] Le raccomandazioni di cui sopra riguardano principalmente la formazione di coloro che si preparano a svolgere un ministero pastorale. Il Direttorio contiene anche importanti raccomandazioni relative alla formazione permanente dei ministri ordinati e degli operatori pastorali. Tale formazione permanente è da considerarsi una esigenza vitale in vista di una costante evoluzione del movimento ecumenico.(88) (1) Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, Direttorio per l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo, Città del Vaticano, Tipografia Vaticana, 1993, [citato Direttorio] (2) Cfr. Direttorio, §§ 55 e 72. (3) Conc. Vat. II, Decreto sull'ecumenismo Unitatis redintegratio [UR] (4) Direttorio, § 55. (5) Lettera Enciclica Ut unum sint di Papa Giovanni Paolo II sull'impegno ecumenico [UUS] (6) Direttorio, § 58. (7) Cfr. ibid., §§ 59-64. (8) Cfr. ibid., §§ 65-69. (9) Cfr. ibid., § 68. (10) Cfr. ibid., § 83. (11) Giovanni Paolo II, Discorso all'Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani [1 febbraio 1991], Service d'information [SI], n. 78, 1991/III-IV, p.146. Il Service d'information - Information Service, Bollettino ufficiale del Pontificio Consiglio per la promozione dei cristiani, è pubblicato in francese ed in inglese. I rinvii a tale Bollettino nel presente documento si riferiscono all'edizione francese. (12) UR 24. (13) Direttorio, § 56. (14) Cfr. ibid., § 82. (15) Ibid., § 70. (16) Cfr. ibid., §§ 79-81; cfr. infra, Capitolo II. (17) Cfr. ibid., §§ 72-78, 83-84. (18) Cfr. ibid., § 72. (19) Cfr. UR 11, 24, UUS 36 e Direttorio, § 180. (20) Cfr. Direttorio, §§ 74, 75, 78, 181-182. (21) Cfr. ibid., § 181; vedi anche §§ 74, 76a e UUS 38 e 81. (22) Cfr. UUS 38, Direttorio, § 74 e UR 17. (23) Cfr. UR 11. (24) Cfr. Segretariato per la promozione dell'unità dei cristiani (poi Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani), Riflessioni e Suggerimenti sul Dialogo Ecumenico, Documento di lavoro a disposizione delle autorità ecclesiali per la concreta applicazione del decreto sull'ecumenismo, SI, n. 12, 1970IV, pp. 5-11; cfr. anche Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Mysterium ecclesiae circa la dottrina cattolica sulla Chiesa contro alcuni errori odierni, 1973, 4; cfr. inoltre Direttorio, § 75 e UUS 37. (25) E.g. Gruppo misto di lavoro tra la Chiesa cattolica e il Consiglio ecumenico delle Chiese [GML], Sesto Rapporto e Appendice B: La nozione di «gerarchia delle verità» - Una interpretazione ecumenica, SI, n. 74, 1990/III, pp. 63 e 86-91. (26) Cfr. Direttorio, §§ 178-182. (27) Ibid., § 182. (28) UUS 80; vedi anche 36-39, 80-81, e Capitolo II passim. (29) Cfr. Direttorio, §§ 77-78. (30) Cfr. ibid., §§ 76-78, 179-182. (31) Cfr. UR 14, 22-23; cfr. anche Direttorio, § 76a e UUS 47-49. (32) Direttorio, § 76b. (33) Cfr. ibid., §§ 16 e 76b. (34) Cfr. ibid., §76c e UUS 36-39. (35) Cfr. Direttorio, §§ 172 e 178-182. (36) Cfr. UUS 81. (37) Cfr. Direttorio, § 76. (38) Cfr. ibid., §§ 81, 191-195; vedi anche § 91a. (39) Cfr. ibid., § 72. (40) Cfr. ibid., §§ 72, 79-80, 83-84. (41) Cfr. ibid., § 79. (42) Cfr. ibid., §§ 82, 85-86. (43) Cfr. ibid., § 80. (44) Cfr. ibid., § 79. (45) Cfr. ibid., § 80a. (46) Cfr. UR 1 e UUS Capitolo 1, in particolare 1-14. (47) Cfr. Direttorio, §§ 80b e 79. (48) Cfr. i riferimenti biblici menzionati in Conc. Vat. II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium [LG] 1-4, UR 2 e in UUS 5-9. Si vedano anche i Dizionari biblici di base. (49) Cfr. Direttorio, § 79a. (50) Cfr. UR 1 e 4 e UUS 1-14. (51) Cfr. Direttorio, §§ 13-16, e Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione, 1992. (52) Cfr. Direttorio, § 79b; vedi anche §§ 9-25 e 76. (53) Cfr. LG 15 e UR 13-23; e inoltre UUS 10-14. (54) Cfr. Direttorio, § 79c. (55) Cfr. ibid., § 79d. (56) Cfr. UR 2-4 e LG 14; cfr. anche Il Catechismo della Chiesa cattolica, § 815 e UUS 9, 77. (57) Ad esempio la settima Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese nella sua Dichiarazione di Camberra, § 2.1 (cfr. Signes de l'Esprit, Rapporto ufficiale della settima Assemblea, Ginevra, CEC, 1991). (58) UR 8; cfr. Direttorio, § 79g e anche UUS 21-27, 44-45 e 82-85. (59) Cfr. UR 6-7 e UUS 15 e 82-83. (60) Cfr. UUS 21-27 e Direttorio, Capitolo III, Sezione B, specialmente §§ 102-121. (61) Cfr. Direttorio, §§ 183-186 e UUS 45. (62) Cfr. Direttorio, § 187 e UUS 46. (63) Cfr. Direttorio, §§ 188-190. (64) Cfr. UUS 83-85. (65) Cfr. Direttorio, § 50. (66) Cfr. ibid., § 79e. (67) Cfr. UUS 79. (68) Per quest'ultimo argomento, cfr. ibid. 95-96. (69) Cfr. Direttorio, § 79f; vedi anche Capitolo IV. (70) Cfr. ibid., §§ 92-100. (71) Cfr. ibid., §§ 102-121. (72) Cfr. ibid., §§ 104, 122-136. (73) Cfr. ibid., §§ 143-160. (74) Cfr. ad esempio, ibid., §§ 43, 46; Lettera Apostolica Mulieris dignitatem di Papa Giovanni Paolo II sulla dignità e la vocazione della donna in occasione dell'Anno Mariano, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1988; Lettera Apostolica Ordinatio sacerdotalis di Papa Giovanni Paolo II sull'ordinazione esclusivamente riservata agli uomini, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1994. (75) Cfr. Conc. Vat. II, Decreto sull'Apostolato dei Laici, Apostolicam actuositatem; cfr. anche Esortazione Apostolica postsinodale Christifideles laici di Papa Giovanni Paolo II sulla vocazione e sulla missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1988. (76) Cfr. Direttorio, §§ 205-209 e UUS 98-99. (77) Jn 17, 21; cfr. Conc. Vat. II, Decreto sull'Attività missionaria della Chiesa Ad gentes [AG] 2, 6; cfr. anche Lettera Enciclica Redemptoris missio di Papa Giovanni Paolo II sulla validità permanente del mandato missionario della Chiesa [RM], Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1990, 1, e UUS 98. (78) Cfr. UR 1 e AG 6; cfr. anche Esortazione ApostolicaEvangelii nuntiandi di Papa Paolo VI sull'evangelizzazione nel mondo contemporaneo [EN], Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1975, 77; cf. inoltre RM 50, Direttorio, §§ 206-209 et UUS 99. (79) Cfr. AG 15, EN 77, Direttorio, §§ 206-209 et UUS 99. (80) Cfr. AG 13 e UR 4; cfr. anche la bibliografia fornita sull'argomento del « proselitismo » nella nota 82. (81) Cfr. GML, Il dialogo ecumenico sulle questioni morali: potenziali fonti di testimonianza comune o di divisione, SI, n. 91, 1996I-II, pp. 87-94. (82) Per le dichiarazioni sul proselitismo rinviamo a: Conc. Vat. II, Dichiarazione sulla libertà religiosa, Dignitatis humanae, 4; Papa Paolo VI e il Patriarca Shenouda III, Dichiarazione comune [10 maggio 1973], ristampa in SI, n. 76, 1991/I, pp. 9-10; Principî per la guida della ricerca dell'unità tra la Chiesa cattolica e la Chiesa copta ortodossa, nonché Protocollo annesso ai Principî [23 giugno 1979], ibid., 1991/I, pp. 31-33; Giovanni Paolo II, Lettera ai vescovi del continente europeo circa i rapporti tra cattolici e ortodossi nella nuova situazione dell'Europa Centrale e Orientale, SI, n. 81, 1992/III-IV, pp. 101-104; Pontificia Commissione «Pro Russia», Principî generali e norme pratiche per l'azione evangelizzatrice e l'impegno ecumenico della Chiesa cattolica in Russia e negli altri paesi della C.I.S., ibid., pp. 104-108; cfr. anche: LE CONVERSAZIONI INTERNAZIONALI BATTISTE/CATTOLICHE, 1984-1988, Rapporto sulle conversazioni internazionali battiste/cattoliche, Chiamati a rendere testimonianza in Cristo nel mondo attuale, SI, n. 72, 1990/I, pp. 5-14, in particolare 9-11; IL DIALOGO EVANGELICO/CATTOLICO SULLA MISSIONE, 1977-1984, Rapporto, SI, n. 60, 1986/I-II, pp. 78-107, in particolare p. 105; COMMISSIONE MISTA INTERNAZIONALE PER IL DIALOGO TEOLOGICO TRA LA CHIESA CATTOLICA E LA CHIESA ORTODOSSA, Uniatismo, metodo di unione del passato, e l'attuale ricerca della piena comunione, SI, n. 83, 1993/II, pp. 100-103; GML, Testimonianza comune e proselitismo (Appendice al Terzo Rapporto), SI, n. 14, 1971/II, pp. 19-24; GML, Testimonianza comune, SI, n. 44, 1980/III-IV, pp. 155-178; GML, La sfida del proselitismo e l'appello alla testimonianza comune, SI, n. 91, 1996/I-II, pp. 80-86; cfr. anche Direttorio, § 23. (83) Le Conferenze Episcopali e i Sinodi delle Chiese orientali cattoliche dovrebbero fare sì che l'insegnamento su questi argomenti venga impartito in maniera estremamente chiara, in modo particolare in quelle regioni in cui la sfida delle sette e dei nuovi movimenti religiosi si avverte più fortemente. Poiché la Chiesa cattolica distingue questi ultimi dalle Chiese o Comunità Ecclesiali, essi non sono stati specificatamente trattati nel Direttorio (cfr. §§ 35-36). Cfr. anche Segretariato per [la promozione de] l'unità dei cristiani, segretariato per i non cristiani, segretariato per i non credenti, Pontificio Consiglio per la Cultura, Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi: sfida pastorale, SI, n. 61, 1986/III, pp. 158-169; e Ramon Marcía Allatore ... (collettivo), Sette e nuovi movimenti religiosi. Una antologia dei testi della Chiesa cattolica 1986-1994, ed.Téqui, Parigi, 1996 (opera disponibile anche in altre lingue). (84) Direttorio, § 80c. (85) - I DIZIONARI ECUMENICI, LE CONCORDANZE E GLI STUDI TEMATICI COMPARATI. Per esempio: Y. Congar... (collettivo), Vocabulaire œcuménique, Parigi, Cerf, 1970; H. Krüger... (collettivo), Ökumenelexikon, Frankfurt, LembeckKnecht, 1986, 2a ed.; N. Lossky... (collettivo), Dictionary of the Ecumenical Movement, GinevraGrand RapidsLondra: CECWm. EerdmansCCBI, 1991; Vocabulaire théologique orthodoxe, Paris, Cerf, 1985. - I PRINCIPALI TESTI CONFESSIONALI STORICI E CONTEMPORANEI come: The Book of Common Prayer e I Trentanove Articoli; gli Scritti confessionali della Chiesa evangelica luterana; il Catechismo di Heidelberg; la Confessio Helvetica, Evangelischer Erwachsenen-Katechismus (EKD); gli Scritti confessionali e i catechismi delle Chiese ortodosse (per es. Dieu est vivant, Parigi, Cerf, 1987). - I DOCUMENTI, I RAPPORTI E LE DICHIARAZIONI D'ACCORDO DEI DIALOGHI ECUMENICI A LIVELLO BILATERALE E MULTILATERALE. I riferimenti bibliografici dei dialoghi bilaterali nei quali è impegnata la Chiesa cattolica vengono di tanto in tanto pubblicati nel già citato Bollettino del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, per es. in SI, n. 82, 1993I, pp. 41-48; SI, n. 89, 1995II-III, pp. 97-99. Vari documenti e dichiarazioni sono state pubblicate in diverse lingue. - I MANUALI DI STORIA DEL MOVIMENTO ECUMENICO, per es. R. Rouse & S. C. Neill (ed.), History of the Ecumenical Movement, 1517-1948, Ginevra, CEC, 1986, 3a ed.; H. E. Fey (ed.), The Ecumenical Advance - A History of the Ecumenical Movement, 1948-1968, Ginevra, CEC, 1986, 2a ed.; J. E. Desseaux, 20 Siècles d'histoire œcuménique, Parigi, Cerf, 1983. (86) Cfr. Direttorio, §§ 82, 85-86. (87) Cfr. ibid., §§ 81, 191-203. La realizzazione concreta di tali incontri dipenderà naturalmente da ciascun contesto locale, dalle possibilità di ogni Chiesa e dalla presenza di persone qualificate. (88) Cfr. ibid., § 91. | indietro | | Home | | inizio pagina | |